7 Giugno 2006
Con PeaceReporter.net i commenti della Gialappa’s sono…mondiali

PeaceReporter.net collaborerà con la Gialappa’s

band in occasione dei Mondiali di calcio che si terranno in Germania dal 9 giugno al 9 luglio. Marco Santin del trio afferma: “PeaceReporter.net ci garantisce una

copertura davvero mondiale”

La redazione del giornale online PeaceReporter.net fornirà alle trasmissioni della Gialappa’s per ogni paese partecipante ai

Mondiali una breve scheda con dati significativi su storia e politica e su tutto quello che può aiutare in breve a comprendere realtà spesso lontane e complesse.

Alle schede e ai dati saranno affiancate anche brevi notizie, quasi spigolature, che la redazione di PeaceReporter.net riesce a trovare in giro per il mondo. La

Gialappa’s commenterà tutte le partite del campionato del mondo e le loro esilaranti cronache si potranno ascoltare in radio su Radio2, in tv su “Sky dire

Mondiali” (canale 54) e sui tvfonini di 3 Italia. Il primo appuntamento è fissato per venerdì 9 giugno alle 18 con Germania-Costarica.

“Parleremo di

mondiali di calcio, che è l’argomento più leggero del mondo, se non fosse per Moggi – afferma Marco Santin della Gialappa’s -. Ma è anche giusto, visto che

parleremo di nazioni che nessuno in Italia conosce o quasi, che si dia la possibilità di capire. Faremo anche un po’ televisione di servizio. Vogliamo anche

informare sulla storia, sulle situazioni che riguardano i diritti umani, gli aspetti sociali dei paesi di cui racconteremo le gesta calcistiche – conclude Santin

-. E per farlo, siamo orgogliosi di appoggiarci a PeaceReporter.net, che ci garantisce una copertura davvero mondiale”.

“Paesi come Togo o Ghana hanno in

queste settimane una visibilità che di solito gli viene negata. – spiega il direttore di PeaceReporter.net Maso Notarianni – Per questo vorremmo approfittare del

Mondiale per far conoscere anche i problemi e le peculiarità di questi paesi, consci che, anche e soprattutto, attraverso il calcio può e deve passare

un’informazione che sia veicolo di conoscenza e di pace. Senza dimenticarsi che il calcio non è solo business, ma anche gioco e cultura”.