23 Giugno 2009
Si incontrano a Como i più grandi esperti mondiali di patologie dell’anca

Dal 25 al 28 giugno 2009 presso il

Grand Hotel di Como si tiene il convegno ‘Everything about the hip’. La città lariana per quattro giorni diventa il centro mondiale di studio e conoscenza sulle

patologie dell’anca per fare il punto su protesi, tecniche artroscopiche, utilizzo di cellule staminali e terapia genica.

I massimi esperti si confrontano

nel convegno “Everything about the hip” per discutere le tecniche più innovative in ortopedia e traumatologia dell’anca. Una patologia, quella dell’anca, che si

stima riguardi oltre 150 mila persone all’anno solo in Italia per una spesa di 850 milioni di Euro per il Servizio sanitario nazionale.

Il convegno inoltre

porrà particolare attenzione all’artroscopia dell’anca, una pratica ancora poco diffusa, utilizzata solo in alcuni centri in Italia e nel mondo. Si tratta di una

procedura meno invasiva della chirurgia aperta, più economica, ma ancora poco praticata anche perchè indicata solo in alcune patologie se diagnosticate

tempestivamente.

Obiettivo della sessione all’interno del convegno è l’acquisizione di indicazioni chiare ed esaustive sulla metodica. ‘Everything about

the hip’ è stato pensato e voluto dal professor Filippo Randelli del Centro di chirurgia dell’anca del Policlinico San Donato di San Donato Milanese e dal

professor Giuseppe Monteleone dell’ospedale San Paolo di Napoli e organizzato da Aim Group con il patrocinio della SIOT, società Italiana di Ortopedia e

Traumatologia.

Tra gli interventi più significativi spiccano quello del medesimo Filippo Randelli, che insieme ad altri esperti nazionali ed internazioni,

presenterà le indicazioni e le più innovative tecniche artroscopiche dell’anca, e quelli dell’ingeniere Claude Rieker e Larry Kluge che, insieme ad altri

bioingegneri, porteranno alla ribalta i materiali più innovativi utilizzati in protesica dell’anca come il tantalio, il polietilene addizionato con Vitamina E e il

poliuretano, che sta aprendo una nuova frontiera in chirurgia protesica dell’anca.

Le protesi dell’anca (parziali, totali e revisioni) impiantate all’anno

in Italia sono poco meno di 100.000 (dati 2008 – ASSOBIOMEDICA) e il Servizio sanitario nazionale spende ogni anno oltre 550 milioni di euro per il trattamento

chirurgico e circa 300 milioni di euro per la riabilitazione dei pazienti protesizzati all’anca (dati Ministero della salute – Istituto superiore di sanità). Solo

in Lombardia, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, nell’anno 2005 gli impianti d’anca sono stati oltre 17mila comprendenti protesi totali, protesi

parziali (cefaliche e bipolari) e revisioni. (Rapporti ISTISAN 2009 – in press.).

“La prevenzione, relegata fino ad oggi solo alla displasia congentia

dell’anca nei primi giorni di vita, diventerà, spero, una pratica cruciale anche per una nuova patologia dell’anca – afferma il professor Filippo Randelli – e cioè

il conflitto femoro acetabolare. Questa patologia molto più diffusa di quanto si pensi. Se presa in tempo permette una chirurgia conservativa, spesso artroscopica

e con ottimi risultati. Al contrario un conflitto femoro acetabolare diagnosticato tardivamente e con lesioni articolari già in essere va incontro ad artrosi e

alla protesizzazione dell’anca. Oggi spesso diagnostichiamo il conflitto femoro acetabolare tardivamente, quando l’artrosi è già presente”.

“La

protesizzazione dell’anca – continua il professor Filippo Randelli – è oggi un intervento con alte percentuali di successo a lungo termine e con piccolissime, ma

significative possibilità di insuccesso a breve termine, rispetto ai numeri della protesica. In questo meeting faremo il punto, oltre che sulle novità, anche sulle

procedure protesiche a più alta garanzia di successo e che spesso novità non sono. Questo per poter rispondere con la massima esattezza possibile alla prima

domanda che un paziente
in attesa di protesi all’anca pone al suo chirurgo ortopedico: quanto durerà la mia protesi?”.

Tra i punti focali del convegno

si segnalano anche la lettura magistrale del professor Pier Giorgio Marchetti “Storia della displasia congenita dell’anca” e l’intervento di Johnny Huard, “Cellule

staminali e terapia genica in ortopedia”.