27 Aprile 2012
Le incertezze normative piegano il fotovoltaico italiano e aiutano quello asiatico

Nel corso del Solar Energy Report organizzato dal Politecnico di Milano è intervenuto Alberto Giovanetti, membro del CdA di MX Group e responsabile della sicurezza e delle certificazioni dell’azienda. Giovanetti ha posto l’attenzione sui problemi collegati all’espansione dell’industria asiatica più che sulla questione degli incentivi che non favoriscono più il settore e le aziende italiane.“In Italia, nel solare, fare investimenti industriali sta diventando impossibile, perché i periodi che hanno goduto dello stesso schema di incentivazione sono stati di breve durata e caratterizzati da incertezza intermittente sul futuro. In questi mesi è stato un costante inseguirsi di indiscrezioni, anteprime, dichiarazioni e smentite che hanno messo in ginocchio l’intero settore. In questa situazione le aziende produttrici, oltre a mantenere alto il livello di qualità del prodotto nel rispetto delle regole di certificazione e delle imposizioni di legge ambientali e di sicurezza per i lavoratori, hanno dovuto investire risorse anche per fronteggiare l’emergenza provocata dalle incertezze normative. Nel frattempo i produttori asiatici di moduli  invadevano il mercato italiano ed europeo con una produzione low cost favorita anche nell’export. E’ importante ricordare che, per impianti che devono durare ben oltre i 25 anni la qualità è una condizione necessaria che ha un costo significativo per chi li realizza e si traduce in un fondamentale valore aggiunto per il cliente. E’ estremamente difficoltoso per chi fa industria operare strategie di un certo respiro in un regime di continui stop and go del mercato. Nonostante il trend delle installazioni fotovoltaiche sia sempre in crescita, il dumping asiatico dei prezzi dei moduli ha contribuito a rallentare in modo allarmante l’industria italiana ed europea, con il risultato che gli incentivi di un conto energia così concepito finiscono per favorire proprio il mercato dei prodotti asiatici”.