4 Dicembre 2004
Mara come me (omicidio in comunità) – Un romanzo shock ambientato in una comunità di recupero per tossicodipendenti

Tra racconto di fantasia e spunti d’ispirazione legati alla cronaca più drammatica si dipana il thriller psicologico Mara come me

(Omicidio in comunità), romanzo d’esordio di Marco Salvia. Colorado Film ne ha acquisito i diritti per la versione cinematografica

Il romanzo

Cosa potrebbe accadere in una delle più numerose comunità terapeutiche il giorno in cui i responsabili perdessero completamente il controllo della situazione?

Ma soprattutto, cosa succederebbe se lo Stato affidasse solamente a preti, frati, suore e “stregoni” il recupero dei tossicodipendenti? Questo romanzo prova a

raccontarlo, attingendo con forza ad una realtà fatta di torbidi e oscuri episodi avvenuti nelle comunità private, di cui poco o nulla si è mai saputo.
Mara

come me (Omicidio in comunità), edito da Stampa Alternativa, per la collana Eretica, è un racconto drammatico dove le violenze e le sevizie sono all’ordine del

giorno e l’atmosfera ricorda quella dei gulag, delle carceri e dei riformatori.

Colorado Film ha acquisito i diritti per la versione cinematografica del

libro, con l’intento di realizzarne un film.

Il commento dell’autore
“I fatti narrati nel romanzo sono di fantasia. Spesso però la verità di

un romanzo, di una storia inventata, può essere più autentica della realtà – spiega Marco Salvia, autore del romanzo – Gli spunti che mi hanno permesso di

scriverlo sono l’eco di vicende realmente accadute: fatti simili e sovrapponibili, episodi gravi, figli di una logica di prevaricazione e ignoranza che attraversa

pure tutto il romanzo. Alcuni di questi fatti, di queste suggestioni, sono stati oggetto di cronaca nera e giudiziaria, altri invece sono rimasti sempre

all’interno dello spazio di esperienze private, di confidenze ricevute da persone vicine, che non avevano nessuna ragione per mentire. Per la prima volta è narrata

la vergognosa realtà che subiscono i ragazzi dei centri di recupero, quando vengono in contatto con queste ‘società del recupero coatto’. Questo è il passato noto

e il presente sommerso, ma per il futuro le prospettive sono altrettanto allarmanti. Ci prepariamo infatti, con ogni probabilità, a vedere approvare una legge che

assegnerà la maggior parte delle risorse economiche destinate al recupero dalla tossicodipendenza a poche, privilegiate istituzioni private, protagoniste delle

stesse vessazioni narrate. In questo modo il sistema ‘terapeutico’, spesso adottato, di segregazione ed emarginazione sarà addirittura legittimato. Si aprirà la

porta a un meccanismo di riproduzione all’infinito di questi abomini che, scientificamente parlando, sono del tutto inadeguati per un recupero sanitario e sociale

degli individui, e la cui naturale conclusione per le droghe meno letali è un disadattamento cronico alla vita reale. Per quelle più pericolose è la morte”.

La trama
In una grande città italiana, dove il problema della tossicodipendenza investe una gran parte della popolazione giovanile, un ragazzino chiede

aiuto a una comunità di recupero, dopo aver vissuto le più drammatiche vicende legate alla droga.
All’interno di questa comunità, che lui pensava luogo sicuro e

protetto, vivrà invece traumatiche esperienze che lo faranno fuggire e ricadere disperatamente tra le braccia della tossicodipendenza.
In comunità sarà

sottoposto a una sorta di forzata espiazione per i suoi precedenti “peccati”: attraverso costrizioni, pressioni psicologiche e un sistematico lavaggio del cervello

egli vedrà annientata la sua dignità umana. In una sorta di resistenza ad oltranza il protagonista lotterà per mantenere intatta la sua identità, non quella di

drogato, ma quella di uomo con le proprie idee e le proprie opinioni, respingendo con tutte le forze il preordinato progetto di “riforma del pensiero” voluto dai

responsabili della comunità.
Scoprirà con orrore che gli intenti dei dirigenti della comunità vanno ben oltre il recupero dei giovani ricoverati; che dietro un

confuso e approssimativo scopo terapeutico sbandierato al pubblico, si celano interessi molto più materiali.
La situazione infine sfuggirà di mano agli stessi

responsabili, trascinandoli in una spirale di violenze e vessazioni che condurranno tragicamente al “casuale” omicidio di uno dei ragazzi ospitati. Il nostro

protagonista invece, riuscirà a spezzare il suo legame con la droga con metodi conosciuti da decenni, ma mai utilizzati a pieno per una sorta di ridicolo veto

morale…

Motivi d’interesse
Il romanzo tratta un tema di grande attualità, anticipando argomenti che torneranno alla ribalta nei prossimi mesi.

Se sarà approvata la nuova legge sulla tossicodipendenza si prospettano enormi business per le comunità di recupero private. Esse potranno così agire indisturbate,

senza più alcun controllo esterno, anche a causa della scarsità di informazioni scientifiche e storiche corrette sull’efficacia dei metodi utilizzati.

Assisteremo alla progressiva sparizione delle strutture pubbliche, come pure dei SERT (i servizi per la tossicodipendenza messi a disposizione dalle Asl).

Quando si parla di assistenza, si deve comprendere che siamo responsabili del modo in cui tale assistenza viene fornita: dobbiamo avere gli strumenti per

giudicare la buona fede e le reali intenzioni di chi offre aiuto.
Questo romanzo trova, per la prima volta in Italia, il coraggio di squarciare il muro del

silenzio e dell’omertà su questo inquietante scenario e ci costringe a riflettere su un problema che troppe volte è passato ingiustamente sotto silenzio.

L’autore
Marco Salvia è nato a Napoli.
Poeta e scrittore, per anni si è interessato di ricercare nuovi spazi comunicativi per il linguaggio poetico.

In tal senso ha realizzato il cortometraggio Itinerario interiore di un voyeur di città e il Cd di poesia in musica “Lee Marvin ha paura” in cui figurano testi di

Mario Luzi, Dario Bellezza Maria luisa Spaziani.
Nel campo della multimedialità aggregata ha lavorato con RCS: Rizzoli e Bompiani e anche con De Agostini,

producendo anche cd per la collana Panta musica di Enrico grezzi.
Per il web ha lavorato con il gruppo artistico napoletano “La fabbrica dell’immaginario” alla

realizzazione del progetto di letteratura elettronica “Fotoromanzo.it”, tratto dal libro di Ray Bradbury, Fahrenheit 451; di questo lavoro è stata rappresentata

una singolare presentazione “live act” alla libreria Feltrinelli di Napoli.
E’ stato responsabile per le pubblicazioni poetiche della rivista “Nuove lettere” e

ha collaborato con la rivista “Re nudo”. Sue poesie sono state pubblicate in varie antologie e sulle riviste “Linea d’ombra” e “Nuovi argomenti”. Questo è il suo

primo romanzo.

Mara come me (Omicidio in comunità)
Stampa Alternativa
Collana Eretica
Euro 9,00
Finito di stampare nel mese di settembre

2004