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20 Ottobre 2014 | Economia

Audizione alla Camera: sostegno all’editoria per innovazione e lavoro

I fondi pubblici per l’editoria vanno mantenuti e utilizzati per creare innovazione e lavoro. Questa la posizione espressa dalle associazioni di categoria di editori e giornalisti ascoltate in Commissione Cultura alla Camera, nell’ambito dell’esame della proposta di legge presentata dal M5S per l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria. Il segretario del sindacato dei giornalisti, FNSI ,   Franco Siddi ha chiesto che “Si applichi la legge sugli uffici stampa, piuttosto che applicare una manovra che ha il solo scopo di cancellare il pluralismo, impoverendo il paese. C’e’ bisogno di una stampa più libera e di un intervento pubblico indipendente “. Siddi ha avanzato tre proposte per un fondo indipendente dell’editoria, finanziato “con una quota degli accantonamenti delle banche per le attività culturali, con il prelievo dell’1% su quota pubblicità di tv e grandi aggregatori della rete e con la ripresa della proposta della web tax”. Il direttore generale Fieg , Fabrizio Carotti , ha ricordato che “in 5 anni c’e’ stata una riduzione drastica del fatturato e delle copie vendute. Il sistema e’ in sofferenza e questo costituisce un vulnus per la democrazia. Serve informazione di qualità ed è necessario che si tenga conto delle asimmetrie nella pubblicità”. Carotti ha sottolineato che a fronte di “circa 4 milioni di copie di quotidiani vendute ogni giorno, ci sono 500 mila copie digitali acquistate . Non e’ quindi un settore in estinzione e non è un settore assistito. Le risorse pubbliche si sono pero’ ridotte di un decimo negli ultimi anni ed occorre traghettare il settore verso l’innovazione, con una contribuzione specifica che garantisca certezza di risorse. Altrettanto fondamentale, in questo contesto, è la tutela del diritto d’autore”. “La stampa online non ha mai percepito nulla, ma ci piace l’idea della distribuzione territoriale delle risorse, dando però modo alle regioni di gestirle – ha sostenuto invece Sara Cipriani, consigliere di Anso (Associazione Nazionale Stampa Online) -. Il nostro è un settore in crescita, ma gli investimenti sono insufficienti e per i giornalisti impiegati c’e’ una disparità di trattamento. Occorre aiutare l’ innovazione e la crescita di chi lavora in un mercato che ha grosse potenzialità”.

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