
Al Canon Quality Day manager ed ecologisti si incontrano per parlare di ambiente e azienda: il caso Canon dimostra che è possibile tutelare l’ambiente traendone profitto. “Vivere e lavorare insieme per il bene comune, lavorare in armonia con i prodotti, i clienti, i partners e la natura”: è così riassumibile la filosofia del Kyosei, cui si ispira Canon da oltre mezzo secolo.
Con l’occasione del Quality Day Canon vuole richiamare le aziende, in particolare quelle globali, alla responsabilità dell’impatto della loro attività sulla società e sull’ambiente: oggi più che mai è dovere dell’azienda soddisfare diverse esigenze, non solo di clienti e comunità locali, ma dell’intero pianeta.
Il Kyosei si pone come obiettivo supremo l’intergrazione di due mondi distinti e apparentemente inconciliabili: l’azienda e l’ambiente. Anche quest’anno i dirigenti Canon, partner ed esperti ecologisti si sono dati appuntamento nella suggestiva campagna perugina per parlare di natura e attività aziendale, con la volontà di testimoniare che queste due sfere solitamente distinte possono intersecarsi e convivere in armonia, generando nel contempo vantaggi tangibili per entrambe.
Preservare l’ambiente per un’azienda dell’office automation significa anche sviluppare le soluzioni che permettano l’ottimizzazione delle risorse e delle apparecchiature utilizzate: Canon ha inaugurato un progetto di sviluppo chiamato Solutions proprio con questo scopo.
Questo si aggiunge all’attenzione che da sempre Canon pone nella porgettazione dei suoi prodotti, progettati per avere il minor impatto ambientale possibile, insieme ad una serie di servizi per il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti tecnologici. Un’esperienza ancora unica in Italia.
Il Kyosei per Canon non rappresenta infatti una filosofia astratta, bensì un modus vivendi che indirizza tutte le attività aziendali. Lo testimoniano le numerose iniziative della multinazionale per la tutela dell’ambiente: la progettazione di prodotti a scarso impatto ambientale, la riduzione dei consumi energetici, la riduzione dei rifiuti alla fonte, il patrocinio di azioni di raccolta per il riutilizzo.
“Canon è la prima azienda al mondo a produrre fotocopiatrici con materiali plastici riciclati (PC/ABS)”, ha spiegato Kees van der Linden, responsabile per l’Europa della sicurezza di ambiente e prodotti. Il 30% del materiale che contengono le coperture in plastica è riciclato, con un conseguente risparmio del 30%. L’obiettivo di Canon è di raggiungere il 50% di contenuti riciclati.
Un paese guida del percorso d’impegno nella tutela dell’ambiente Canon è sicuramente la Svezia, il cui General Manager per la qualità e l’ambiente, Christer Persson, è presente al Quality Day per portare un’esperienza significativa: nel 1995 Canon Sweden ha raccolto 8,5 tonnellate di cartucce toner, nel 2000 sono diventate 67,5, una cifra che rappresenta quasi il 60% del venduto.
La qualità ambientale come fattore competitivo
Al di là di una filosofia, la cui importanza potrebbe essere messa in discussione all’interno di un’azienda dove si pensa comunemente debbano valere altre qualità, Canon è un esempio importante di come il rispetto dell’ambiente, oggi più che mai, possa essere un fattore di valorizzazione sotto tutti i punti di vista. Gli elementi di valutazione di una politica di salvaguardia dell’impatto ambientale sono molteplici: un ritorno in termini d’immagine presso la pubblica opinione/potenziale cliente; gli incentivi previsti dalle moderne legislazioni; la creazione di nuovi servizi e quindi di nuova occupazione/reddito.
Dal punto di vista dell’immagine pubblica Canon dimostra la validità della filosofia Kyosei attraverso la visibilità avuta in più occasioni, dai restauri del patrimonio artistico del FAI, alla collaborazione con il W.W.F., all’azione di patrocinio dei “Comuni Ricicloni”, un progetto voluto da Legambiente ed Ecosportello sulla raccolta differenziata organizzata dai comuni: dopo carta, vetro, plastica, anche il Œrifiuto elettronico‚ ad alto valore tecnologico. “Comuni Ricicloni” in cinque anni ha ridotto la dipendenza dalle discariche dei rifiuti urbani dal 92% al 67%.
Il ruolo della Pubblica Amministrazione in questo ambito è sicuramente fondamentale e le istituzioni sia a livello internazionale che italiano pare se ne siano accorte, tant’è che nella Finanziaria del 2001 vi sono importanti novità per le imprese, le quali potranno vedersi detassati gli investimenti effettuati per la tutela ambientale, la qualità ed il risparmio energetico. Parallelamente è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente un fondo per la riduzione delle emissioni in atmosfera e per la promozione dell’efficienza energetica e delle fonti sostenibili di energia.
6 milioni di tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche finite nelle discariche europee durante il 1999; in Europa ogni anno vengono sostituiti 10 milioni di PC (negli anni ’60 i PC avevano una vita media di 10 anni, oggi di 4 e i prodotti più innovativi di 2); in Italia ogni anno vengono prodotti 60 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (fonte ANPA). Questi sono numeri che devono far riflettere, anche perché una Direttiva Europea vieta la discarica di rifiuti elettrici ed elettronici non pre-trattati a partire da luglio di quest’anno.
In sintonia con le direzioni intraprese dall’Unione Europea Canon ha sviluppato importanti iniziative a tutela dell’ambiente dedicate al mondo dell’azienda, , fra le quali in particolare I.P.E.R. (Iniziative Per Eliminare Rifiuti). Si tratta di un servizio di raccolta specialistico per soddisfare le esigenze di smaltimento dei materiali di scarto provenienti dall’attività di un ufficio moderno: toner, cartucce toner, parti di ricambio, cartucce Ink-Jet, nastri, floppy disk, ecc., possono essere raccolti e trattati per permettere un reale e corretto riutilizzo di materie prime in ottemperanza alle disposizioni di legge.
Un altro esempio di risparmio sociale e creazione di lavoro è rappresentato dal progetto eco@pc di Legambiente, nato nel 1998 con lo scopo di prolungare la vita utile dei computer dismessi dalle imprese e favorire l’informatizzazione dell‚Italia, presso scuole ed associazioni. I computer alla fine della loro vita utile, se perfettamente funzionanti, vengono donati dalle imprese al progetto tramite Legambiente, che provvede ad ordinarne la rigenerazione, il controllo di sicurezza (decreto legge 626/94 e norma CEI 74/2, equivalenti alle norme EN 60950), il caricamento di software licenziato o free. Nel corso dell’anno e mezzo (nel quale si è concluso il primo ciclo del progetto), sono così stati rigenerati migliaia di eco@pc, che sono stati forniti gratutitamene a scuole, associazioni, biblioteche.