
A Ring si parla delle strategie di marketing e
comunicazione da pianificare per valorizzare al meglio il ricco patrimonio del Sud Italia. A partire dall’educazione e formazione dei giovani.
“Bisogna
partire dalla conoscenza del territorio per pianificare la giusta strategia di marketing”. E’ Ubaldo Bardi, programmatore di sviluppo e consulente di gestione, a
indicare la strada da percorrere per organizzare al meglio le risorse quotidiane, tema al centro della seconda sessione plenaria della giornata di oggi a Ring. A
discutere di queste strategie, oltre a Bardi, c’erano Maria Rosaria Manieri, assessore al turismo della Provincia di Lecce; Maurizio Rossini, presidente di
Trentino spa; Francesco Bertorello, coordinatore della task force del Ministero dell’Ambiente; Enza Spano, responsabile Programma e gestione del territorio della
Regione Basilicata e Roberto De Donno, docente di marketing territoriale alla LUM di Lecce e vicepresidente del Gruppo Oltrelinea. Il giornalista economico Massimo
Lucidi ha moderato la plenaria intitolata Il territorio miniera: programmazione, valori, visibilità. Marketing e comunicazione delle risorse quotidiane.
Maria Rosaria Manieri ha spiegato la strategia che sta attuando la Provincia di Lecce per valorizzare il Salento, territorio composto “da 99 piccoli comuni che
hanno un’identità molto forte e antica. Quello che dobbiamo fare è creare un prodotto Salento inteso come offerta integrata di vari tipi di turismo, culturale,
religioso, ambientale – ha affermato -. Per prima cosa bisogna capire chi sono i turisti che scelgono il Salento”. Per Bardi è di fondamentale importanza partire
dal prodotto: “Bisogna partire da un’analisi del territorio per capire cosa questo può dare oggi ai turisti e poi iniziare a lavorare per il futuro”. Uno dei
problemi principali, messo in luce da Roberto De Donno, è la formazione del personale, soprattutto dei giovani, che deve ospitare i turisti: “I comuni devono poter
lavorare nel settore del turismo 365 giorni l’anno e copiare quelle realtà che hanno saputo pianificare meglio di noi”. “Manca la cultura e la conoscenza del
territorio – ha continuato Bardi – . E questo è un problema generazionale molto grave, siamo già in una situazione di emergenza. Oggi i giovani non conoscono il
territorio nel quale vivono e di conseguenza non riescono a comprendere le prospettive di vita che questo potrebbe offrire – ha spiegato -. Quello che dobbiamo
fare noi adulti è un’intensa attività di orientamento”.
L’obiettivo non solo per Il Salento ma per tutto il Sud Italia è quello di abbandonare la
mentalità predominante dell’improvvisazione e della “gestione fai-da-te: oggi si inizia a capire che è necessaria una cultura del turismo per attuare una gestione
manageriale del territorio”, ha spiegato l’assessore Manieri. Se al Sud e nel Salento “c’é ancora molto da fare”, come ha sottolineato De Donno, una realtà da
cui prendere esempio è quella di Trentino spa presentata da Rossini. “Il turismo, nonostante sia un prodotto economico molto importante per le Regioni, ha
un’evoluzione che ha poco a che vedere con quella dell’industria – ha spiegato -. Bisogna tenere presente che il turismo segna fortemente una comunità e chi si
occupa di progettazione ha una grande responsabilità: quello che si pianifica oggi avrà ripercussioni sulla società del futuro”. Un altro aspetto da tenere
presente è la componente ambientale, come ha sottolineato Bertorello.