
La seconda edizione del Salina Festival
riunisce tutte le arti per raccontare le emozioni del partire e del tornare. La manifestazione è in programma dal 31 luglio al 5 agosto nell’isola delle Eolie,
arcipelago dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Torna il Salina Festival dopo il successo della prima edizione dello scorso anno. L’evento
porta nell’isola numerosi artisti nazionali per un ricco programma che non tralascia nulla. Il festival è ideato e diretto da Massimo Cavallaro.
Concerti,
documentari, mostre, degustazioni, passeggiate sonore: tutto legato dal filo conduttore di quest’anno, ovvero l’abbandono. Un tema che non verrà letto come
sinonimo di solitudine, nostalgia, incertezza, ma come scoperta sorprendente di nuove emozioni, integrazione tra popoli e ancora come realizzazione, espressione di
sé e infine, ritorno. L’obiettivo è sensibilizzare istituzioni e società civile sulle origini dell’emigrazione e sul ruolo della cooperazione allo sviluppo come
indispensabile strumento di pace, di solidarietà e di fertile collaborazione tra gli individui. Le Eolie stesse, dopo un passato di abbandoni, vivono oggi grazie
al loro fortunato sviluppo turistico, una condizione di terra ridente caratterizzata dai ritorni e dalla certezza di una vita più dolce.
Le diverse sezioni
del festival metteranno in luce non solo storie di abbandono e integrazione. Al centro dei numerosi appuntamenti in programma grande spazio sarà dato anche alla
valorizzazione dei prodotti tipici del territorio per porre l’attenzione sull’importanza della biodiversità.
Saranno accesi i riflettori sul turismo
ecosostenibile con una declinazione nuova rispetto alla scorsa edizione. L’attenzione sarà focalizzata sull’ecologia acustica. La sfida consiste nel riuscire in
questo angolo del Mediterraneo, in un periodo particolarmente affollato da vacanzieri distratti, a dare voce al vento, al mare e al silenzio della terra.
CINEMA
La sezione cinema prevede due proiezioni. La prima è un documentario di Giorgio Garini: “27 dollari”, realizzato nel 2000 racconta la storia
dell’economista bengalese Muhamed Yunus, Premio Nobel per la pace nel 2006, fondatore della Grameen Bank e inventore del microcredito. La seconda proiezione porta
sullo schermo del festival il film-diario “Orchestra di Piazza Vittorio”, vincitore del Nastro d’argento 2007. Il documentario racconta la genesi dell’omonima
band nata da Mario Tronco, tastierista degli Avion Travel, e Agostino Ferrente, regista della pellicola. Quella dell’Orchestra di Piazza Vittorio è la storia di
un gruppo di musicisti di quasi ogni nazionalità che suonando insieme hanno creato un’armoniosa diversità completamente nuova che va al di là del concetto di
musica etnica.
MUSICA
Numerosi i concerti compresi nella sezione musica. Salgono sul palco del Salina Festival il Giulio Visibelli Quintet, guidato dal
sassofonista e flautista senese presente negli ultimi anni alle maggiori rassegne jazz italiane e straniere; i Triad Vibration, singolare progetto di TribalJazz
caratterizzato dal suono del didgeridoo, antico strumento appartenente alla cultura aborigena dell’Australia, paese tra i più ricorrenti nella storia degli
emigranti di Salina. Si esibirà il gruppo fondato da Giancarlo Parisi e Faisal Taher, veri militanti della musica etnica. Con la loro musica, un intreccio di
siciliano e arabo evidenti sia nei testi che nei suoni, sono testimoni che la convivenza culturale è una realtà possibile e che certe barriere sono facilmente
superabili con l’aiuto dell’arte.
A metà tra musica e cinema si colloca The Dining Rooms, progetto di elettronica vintage tra sonorità cinematiche e blues,
strumentali funk e ballads. Il live si avvale di una parte visuale, a cura della videomaker Maria Arena, che recupera la poetica dei filmini in super 8.
Presenti in programma anche due Dj set curati da Gionata Nicotra, deejay protagonista dal 1991 dell’animazione musicale dei più esclusivi locali milanesi.
EVENTI
Si parla di musica anche Nella sezione eventi, con la presentazione del libro di Lewis Porter, Blue Trane. La vita e la musica di John Coltrane,
biografia uscita in concomitanza con l’ottantesimo anniversario dalla nascita del più grande sax tenore di tutti i tempi. All’incontro con il pubblico interverrà
il giornalista musicale Enrico Vita. Dopo la presentazione del libro ci sarà la proiezione del documentario sulla vita del musicista. Si continua con l’arte con
la mostra di Emi Genesio dal titolo 19 frammenti amorosi, omaggio a Barthes e all’inafferrabilità dell’amore. L’abbandono, tema di questa edizione del festival,
è visto attraverso le chine di Emi Genesio come parte inevitabile del sentimento amoroso.
Il Salina Festival 2007 fa un omaggio ai prodotti della terra
che lo ospita con Mare di Malvasia, un vero evento nell’evento. L’iniziativa vuole promuovere un modello di sviluppo agricolo rispettoso del territorio e della
biodiversità puntando l’attenzione su quello che è considerato “il nettare degli dei”, la Malvasia appunto. All’incontro con il pubblico interveranno
l’assessore all’agricoltura della Regione Siciliana Giovanni La Via e Piero Sardo, direttore della Fondazione Slow food. Seguiranno momenti di spettacolo e
degustazioni.
Altro importantissimo appuntamento del festival sarà l’inaugurazione del Parco acustico nato in collaborazione con l’Università Milano-
Bicocca. Una porzione del territorio di Salina diverrà luogo di ascolto attivo e consapevole dell’ambiente, per poterlo apprezzare non soltanto per
l’immediatezza visuale, ma anche per l’aspetto acustico che spesso percepiamo solo a livello inconscio. A sostegno di questo progetto tre momenti di ecologia
acustica e turismo sostenibile. Il primo, denominato Il silenzio abitato delle storie sarà un percorso di animazione della lettura a cura dell’Associazione
culturale Hobelix di Messina con Caterina Pastura. Il secondo, consisterà nelle Passeggiate sonore in compagnia delle guide non vedenti di Dialogo nel buio. Un
nuovo modo di intendere il turismo e di apprezzare la natura di Salina facendosi aiutare da chi per necessità ha sviluppato maggiormente il senso dell’udito per
un ascolto consapevole del paesaggio. Infine il suggestivo e particolare concerto dell’arpa eolica di Giuseppe Severini. Il liutaio catanese posizionerà una delle
sue arpe eoliche in modo strategico affinchè sia il vento di Salina a suonare l’antico strumento.
Il Festival di Salina assegnerà domenica 5 agosto il
Premio CineMareMusica 2007 dedicato a personaggi della cultura e dello spettacolo che abbiano saputo esportare nel mondo lo spirito Mediterraneo della Isole Eolie.
Quest’anno il premio va ai fratelli Paolo e Vittorio Taviani per la loro intera attività registica, spesso intrecciata con la storia di queste isole, di cui sono
entrambi grandi appassionati e profondi conoscitori. I fratelli Taviani iniziano a lavorare insieme nel mondo del giornalismo, ma già negli anni Sessanta scoprono
il cinema. Prima assistenti di Joris Ivens, poi coregisti con Valentino Orsini in “Un uomo da bruciare”. La loro carriera si intreccia con tutti i grandi nomi del
cinema italiano, e nelle loro opere emerge la cultura di un’arte della quale l’Italia diviene in breve protagonista. Il rapporto con le isole della Sicilia
permea sempre i loro lavori. Gli echi di Pirandello, gli adattamenti letterari, la collaborazione con artisti dall’alterno prestigio come Franco Franchi e Ciccio
Ingrassia. Paolo e Vittorio Taviani sono il simbolo di un cinema italiano, e di una regione che ha fatto una buona parte della cultura del nostro Paese.