
“Mentre la Commissione UE manda
all’Italia l’ultimo avvertimento sulle polveri sottili, la soluzione all’inquinamento ambientale causato dai motori Diesel ci sarebbe, ma la complicità con
interessi privati della pubblica amministrazione italiana non la rende disponibile – dice Anna Dukic amministratore unico di Dukic Day Dream Srl – che prosegue:
“Il nostro dispositivo ha ottenuto la conformità ed è in grado di abbattere le emissioni varie fino al 80%. Non è omologato a causa delle presunte pressioni
esercitate da Pirelli Eco Technology nei confronti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Per questo abbiamo presentato un esposto denuncia”
Si chiama Tre”D”CarVan la soluzione all’inquinamento atmosferico delle nostre città ed è un sistema elettromagnetico idoneo alla riduzione della massa di
particolato emessa dai motori Diesel ideato, brevettato a livello europeo (brevetto E.P. n.1408227) e prodotto da una ditta vicentina, la Dukic Day Dream Srl.
Grazie al campo elettromagnetico le particelle di gasolio vengono portate ad uno stato di eccitazione molecolare prima che entrino nel motore, facilitando una
miglior combustione all’interno della camera di scoppio.
Il sistema ha superato le prove di conformità previste dal Decreto Ministeriale n. 42/2008
sull’omologazione e l’installazione dei sistemi idonei alla riduzione della massa di particolato emesso dagli autoveicoli. Con questo dispositivo un qualsiasi
motore Diesel può rientrare nei parametri della fascia di appartenenza dell’Euro 4, con enormi vantaggi per tutto il sistema e soprattutto per l’ambiente.
“Con una spesa che varia da poco più di 1.000 euro per le autovetture a circa 3.500 per i camion pesanti, tutti i veicoli dotati di motore Diesel diminuirebbero
considerevolmente l’emissione di gas inquinanti (anidride carbonica, particolato, HC, NOx…) fino all’80%” -dice Michele Campostrini l’inventore dei sistemi
Tre”D”CarVan. Contestualmente, grazie alla migliore combustione, si ottiene anche una riduzione del consumo di carburante. Questo secondo aspetto permette un
rapido ammortamento del costo di acquisto e installazione del dispositivo, che una volta installato non necessita di alcuna manutenzione; mentre la riduzione delle
emissioni e la conseguente riclassificazione in Euro 4 permette ai proprietari di poter circolare nelle aree dove vengono imposti dei vincoli alla circolazione in
funzione della classe di appartenenza.
“Si consuma meno, si inquina meno e i motori durano di più – prosegue Campostrini – Tutti contenti, tranne qualcuno, i
soggetti che hanno vantaggi dalla vendita dei nuovi veicoli e dei costruttori di filtri antiparticolato, che, per inciso, costano molto di più di questo
dispositivo. Una bella cricca che con questo dispositivo in commercio vedrebbe diminuire il proprio giro d’affari”. Vedrebbe, perché Tre”D”CarVan, dopo aver
ottenuto la conformità dall’organo deputato dal Decreto Ministeriale n. 42/2008, il Centro Prove Autoveicoli (CPA), il 15 settembre 2008 non ha ancora ottenuto
l’atto formale di omologazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
E qui inizia il mistero: la Direzione generale della Motorizzazione
dice al CPA che non sono state effettuate alcune prove sul dispositivo: il ministero lamenta la mancanza di una prova tecnica sull’accumulo di particolato nel
sistema e dal CPA rispondono che questa prova ha senso e si può eseguire solo sui filtri (Filtri Antiparticolato) che stanno a valle del motore, dove c’è accumulo
di particolato che si deposita all’interno del filtro stesso. Il dispositivo della Dukic Day Dream Srl, non essendo un sistema che intercetta i gas allo scarico,
ma che agisce sull’alimentazione del gasolio, non accumula un bel niente.
Prosegue Campostrini: “A questo punto, stante il rifiuto del suo Centro prove ad
effettuare un test dichiarato impossibile, il Ministero dovrebbe negare l’omologazione, atto che permetterebbe all’azienda di ricorrere ad un livello di giudizio
superiore per dirimere la questione. E invece il Ministero insiste nel dire che la prova va fatta, ma da chi? Visto che l’organo preposto a effettuarla dichiara
che non può essere fisicamente eseguita in mancanza di un contenitore qualsiasi che possa accumulare particolato”.
In questo modo si blocca la vendita di un
dispositivo che costa molto meno dei filtri anti particolato e che potrebbe rendere utilizzabili molti veicoli diesel che altrimenti, i cui proprietari per poter
circolare liberamente nelle aree soggette a restrizioni, non hanno altra soluzione di far installare i FAP, che costano molto più cari del dispositivo in
questione, e laddove non è possibile, ad esempio per le autovetture, di cambiare il veicolo.
A fare un po’ di luce sulla questione sono le affermazioni di
Gennaro Di Donato, ingegnere coordinatore del ministero dei Trasporti di Roma, Divisione 2 (cioè la Stessa che è in discussione con il CPA). Di Donato ha
contribuito alla redazione dei Decreti Ministeriali n. 39/42/2008. In un incontro in cui erano presenti diverse persone tra cui i dirigenti della Dukic Day Dream
Srl, ha raccontato che alla predisposizione del Decreto avevano partecipato gli ingegneri della Pirelli Eco Technology, “più volte scesi a Roma, prima per dettare
loro le linee guida dei decreti stessi e poi per assicurarsi che i testi dei decreti fossero conformi alle caratteristiche tecniche di funzionamento da loro
dettate per i loro filtri”. Queste parole sono riportate nell’esposto denuncia presentato da Dukic Day Dream Srl lo scorso marzo al Tribunale di Roma.
Commenta Anna Dukic: “A titolo di esempio dei diversi vantaggi che la Pirelli Eco Technology ha dal fatto di essere la produttrice dell’unico dispositivo
omologato, si può citare la delibera della Giunta regionale della Lombardia del 7/10/09 n. 8/10293 che assegna i contributi per l’installazione di dispositivi
antiparticolato su autoveicoli a motore ad accensione spontanea (diesel), che ha stanziato 60 milioni di euro per dare un contributo del 75% per l’acquisto di
dispositivi omologati, cioè i FAP Pirelli, gli unici ad essere omologati. Stessa cosa sta accadendo a Torino, dove Comune e Provincia hanno deciso di vietare la
circolazione a veicoli Diesel al di sotto dell’Euro 3 a meno che non si dotino di un sistema antiparticolato omologato”.