24 Aprile 2025
Italia 2040, un mercato immobiliare afflitto da senilità edilizia? O un’opportunità per sviluppare una Smart Ready House?

Da MCE Lab l’analisi degli elementi per trasformare una vecchia abitazione in una Smart Ready House, capace di ridurre l’impatto ambientale complessivo, offrire vantaggi significativi per la salute degli abitanti, e produrre valore economico nel lungo termine.
Milano, 23 aprile 2025 – In Italia stiamo assistendo a una continua diminuzione della popolazione residente: secondo i primi dati provvisori riferiti al periodo gennaio-luglio 2024, le nascite sono diminuite, rispetto allo stesso periodo del 2023, di 4.600 unità (-2,1%). Una tendenza che comporterà, tra le altre cose, un aumento degli immobili inutilizzati e abbandonati, poiché il numero di residenti non sarà sufficiente a mantenere attivi i mercati immobiliari.
Secondo i dati del Censimento permanente ISTAT sulle caratteristiche delle abitazioni, attualmente circa 1 casa su 3 in Italia non è abitata: molte di queste case sono vecchie e necessitano di ristrutturazione per essere adeguate agli standard moderni, per rispettare gli standard energetici attuali. Il patrimonio immobiliare italiano è perlopiù datato: il 56,3% delle abitazioni è stato costruito tra il 1961 e il 2000, mentre il 9,5% ha oltre 100 anni. Le regioni italiane con le abitazioni più antiche sono Piemonte, Liguria e Toscana, dove la storicità degli edifici è sì tratto distintivo, ma comporta spesso impegni legati alla manutenzione e alla modernizzazione.
Partendo da questi dati e dai trend demografici in atto, già nel 2040 una nuova generazione si troverà a dover gestire un patrimonio immobiliare ereditato, ma che potrebbe non essere facilmente vendibile. Si potrebbe arrivare quindi a una “mass sell generazionale”, nel caso in cui eredi cerchino di liquidare le proprietà per far fronte a costi di mantenimento crescenti.
“Il fenomeno delle case vuote ha importanti ripercussioni sull’economia e sul tessuto sociale; da un lato, riduce la domanda di nuovi immobili, dall’altro contribuisce al degrado urbano e alla perdita di valore del patrimonio immobiliare. – dichiara Massimiliano Pierini, Coordinatore di MCE Lab, l’iniziativa promossa da MCE – Mostra Convegno Expocomfort. – Come piattaforma della cultura dell’abitare è importante evidenziare le opportunità che il mercato HVAC+R offre e supportare le future generazioni nell’identificazione delle soluzioni più efficaci.”
È oggi che la riqualificazione di quei vecchi immobili rappresenta un’opportunità significativa, sia a livello sociale che culturale.
“Certamente, la gestione del patrimonio immobiliare richiede un approccio proattivo e innovativo, – prosegue Pierini – capace di concentrarsi sulla riqualificazione dell’immobile esistente, sull’attrazione di un nuovo residente e sulla promozione di un modello abitativo sostenibile.”
Dal primo gennaio, con le misure previste dalla Legge di Bilancio 2025, il quadro normativo in materia di bonus edilizi prevede un “regime transitorio” e ridefinisce aliquote e tetti di spesa, oltre alla proroga delle detrazioni anche per le spese sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027, entro nuovi limiti:
•     il Superbonus è consentito se entro il 15 ottobre 2024 è stato presentato il titolo abilitativo all’esecuzione e i lavori avviati, ma con aliquote di detrazione ridotte. Per le spese sostenute nel 2025, la detrazione è del 65%;
•     il Bonus Ristrutturazioni è stato confermato, ma l’aliquota di detrazione al 50% è stata confermata solo per l’abitazione principale, mentre scende al 36% sugli altri immobili. Massimale di spesa 96.000 Euro;
•     le detrazioni per interventi di efficienza energetica (Ecobonus) e per la riduzione del rischio sismico (Sismabonus) sono state rimodulate. Le aliquote di detrazione sono del 50% per le abitazioni principali e del 36% per le altre unità immobiliari, con massimali di spesa invariati rispetto agli anni precedenti.
“Le case storiche portano con sé memorie e tradizioni che possono arricchire la comunità. Riqualificare le vecchie case degli anziani non è solo un atto di recupero architettonico, ma un investimento nel futuro dei giovani. Attraverso questo processo, si possono creare legami più forti tra le generazioni, promuovere la sostenibilità e offrire nuove opportunità professionali, contribuendo così a una società più coesa e consapevole.”
Ecco allora da MCE Lab gli elementi da considerare per trasformare la vecchia casa di nonna in una Smart Ready House, capace di ridurre l’impatto ambientale complessivo, e di offrire vantaggi significativi per la salute degli abitanti e per il suo valore economico nel lungo termine.
a. Valutazione energetica
Inizia con una valutazione energetica dell’abitazione. Questo processo aiuta a identificare le aree che necessitano di miglioramenti, come l’isolamento termico e l’efficienza degli impianti. La diagnosi energetica degli edifici è lo strumento principale per conoscere i consumi energetici dell’immobile, per poi predisporre un piano di intervento efficace e fondato sui dati, ottenendo i massimi risultati in termini di efficientamento.
b. Isolamento
Migliora l’isolamento termico delle pareti, del tetto e dei pavimenti. Utilizza materiali ecologici come la fibra di legno o la lana di roccia, che non solo riducono il consumo energetico, ma migliorano anche il comfort abitativo.
c. Impianti efficienti
Sostituisci i vecchi impianti di riscaldamento e raffrescamento con soluzioni più efficienti, come pompe di calore o caldaie a condensazione. Le pompe di calore utilizzano fonti rinnovabili come aria, terra e acqua per riscaldare e raffrescare gli ambienti e non utilizzano combustibili fossili. Le caldaie a condensazione rappresentano un’altra valida alternativa, utilizzando il gas in modo più efficiente rispetto alle vecchie caldaie, e recuperando il calore dai fumi di combustione.   Considera anche l’installazione di pannelli solari per la produzione di energia rinnovabile. Combinando pannelli fotovoltaici o termici con pompe di calore, è possibile ridurre ulteriormente i costi energetici e aumentare l’autosufficienza energetica dell’abitazione. Questa combinazione non solo contribuisce a un ambiente più sostenibile ma può anche aumentare il valore della proprietà.
d. I serramenti
I modelli ad alta efficienza non solo migliorano il comfort termico e acustico e riducono i costi energetici, ma rappresentano una scelta responsabile dal punto di vista ambientale e un’opportunità per aumentare il valore dell’abitazione.
e. Sostituzione delle vecchie canne fumarie
Non è solo una questione di manutenzione, ma un passo fondamentale verso una casa più sicura ed efficiente; è consigliabile effettuare controlli periodici e consultare professionisti del settore per valutare lo stato di canne fumarie e camini e pianificare eventuali interventi di sostituzione.
f. Sanitari e rubinetteria
Il cambio dei sanitari e rubinetti è un investimento che porta benefici sia pratici sia estetici, oltre a maggiore igiene e salubrità e risparmio idrico.
“La valorizzazione sul mercato immobiliare potrebbe essere di per sé un incentivo per l’implementazione di investimenti in efficientamento energetico. Riscontriamo già oggi una relazione crescente tra prezzo richiesto delle case e classe energetica, con un apprezzamento del 25 per cento delle case in classe A rispetto a quelle in classe G. Ma riqualificare una vecchia casa non è solo un investimento sul valore economico, è anche creare legami più forti tra le generazioni, conoscere il patrimonio culturale locale, contribuire a preservare l’identità della propria città o paese” – conclude Pierini.