28 Aprile 2025
Sicurezza sul lavoro: l’infortunio in itinere è la prima causa di morte sul lavoro per le donne

Oltre il 48% degli infortuni avvenuti tra l’abitazione e il luogo di lavoro vede coinvolte le lavoratrici. Per il giuslavorista e Presidente della società di consulenza NexumStp, Paolo Stern, occorre intervenire con soluzioni organizzative, come lo smart working, la mobilità condivisa o collettiva e con una più equa distribuzione del lavoro di cura nelle famiglie.
28 aprile 2025 – Oggi ricorre la Giornata mondiale della sicurezza e salute sul lavoro. Al medesimo tema è dedicata quest’anno la giornata del Primo Maggio con tre manifestazioni nazionali organizzate a Roma, Prato e Montemurlo (Palermo). Momenti importanti per fare il punto su un argomento al quale dedicare grandissima attenzione sempre. NexumStp, che in Italia fa consulenza a circa 30 mila realtà soprattutto Pmi, ha analizzato gli ultimi dati Inail disponibili relativi agli infortuni del 2023.
La maggior parte degli infortuni si concentra nel comparto dell’industria e dei servizi. Per quanto riguarda gli infortuni mortali, le tre attività più penalizzate sono quelle delle costruzioni (36%), del trasporto e immagazzinaggio (14%) e del settore manifatturiero (17%). Il dato più significativo è quello connesso al rischio stradale: quasi la metà degli infortuni mortali avviene sulla strada.
“Questo aspetto è importante perché indica che una quota significativa di incidenti gravi avviene su strada, con un 23% di incidenti mortali in itinere, fuori dall’orario e dal luogo di lavoro. Il peso di questa tipologia di infortuni poi obbliga a intervenire con una serie di soluzioni organizzative per contribuire ad aumentare la sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici, vittime in maggior numero di questo fenomeno“, afferma Paolo Stern, giuslavorista e Presidente di NexumStp.
Da una prospettiva di genere, le donne risultano maggiormente coinvolte negli incidenti in itinere rispetto agli uomini. Dei circa 99.000 infortuni avvenuti nel nostro Paese nel 2023 nel percorso da casa al posto di lavoro e viceversa, poco più di 48 mila, pari al 48% del totale, vedono coinvolto il genere femminile. Oltre un terzo dei casi mortali femminili è avvenuto proprio in itinere.
Continua Stern: “Per le lavoratrici la principale causa di infortuni mortali sul lavoro è collegata al rischio stradale. Probabilmente affrontano maggiori difficoltà nel conciliare tempi di lavoro e vita familiare, con un conseguente impatto sulla loro sicurezza negli spostamenti“.
Tuttavia, è opportuno tenere in considerazione anche aspetti strutturali riguardanti la sicurezza dei veicoli. A parità di condizioni, le donne rispetto agli uomini hanno il 47% di probabilità in più di riportare ferite gravi, il 71% di riportare ferite moderate e il 17% di perdere la vita in un incidente stradale. Questo accade perché i sistemi di sicurezza dei veicoli sono tuttora progettati e testati su parametri fisici maschili. I dati sono il risultato di anni di studi fatti dalla ricercatrice svedese Astrid Linder, esperta in sicurezza stradale e crash test che ha guidato il progetto europeo Virtual per lo sviluppo di manichini da crash test gender-neutral.
Inoltre, secondo il Piano Sanitario Sicurezza Stradale 2030, oltre il 90% degli incidenti stradali è causato da fattori umani, spesso legati a condizioni psicofisiche, sociali o anagrafiche. Tra questi figurano l’età, alcune patologie – come la sindrome delle apnee ostruttive del sonno -, l’assunzione di farmaci o sostanze, la stanchezza, l’alcol, la velocità e la distrazione. Quest’ultima è particolarmente insidiosa: non riguarda solo l’uso del cellulare, ma qualsiasi elemento che distolga l’attenzione dalla guida.
Prosegue così il Presidente di NexumStp: “Ecco, dunque, che diventa fondamentale la prevenzione di tipo organizzativo, ricorrendo ad esempio alla flessibilità oraria, allo smart working e ad altre soluzioni aziendali come il trasporto condiviso o quello collettivo pubblico o privato che sia. Investire nella valutazione del rischio stradale, nella formazione personalizzata e nella riorganizzazione del lavoro significa tutelare in modo concreto la salute, la sicurezza e la vita stessa dei lavoratori e delle lavoratrici. La prevenzione, oltre che obbligo legale ed etico, costituisce anche un elemento decisivo per una maggior capacità competitiva per le imprese nel mercato”.
Su questi temi si concentrerà l’intervento che il presidente Stern terrà martedì 29 aprile dalle ore 10 a Bagheria (Palermo) dal titolo “Parità di genere e innovazione” organizzato con il patrocinio della Regione Siciliana (Assessorato delle Attività Produttive), dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro – Consiglio Provinciale di Palermo, e del Comune di Bagheria.