7 Ottobre 2022
A Terni “I dati per governare le Smart City”: tecnici a confronto alla Fondazione Carit

Terni, 7 ottobre 2022 – Due giorni di lavoro tra Lazio e Umbria per l’apertura del DIGITALmeet 2022, il più grande e diffuso festival italiano sull’alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese, che si svolgerà dal 18 al 23 ottobre con eventi in presenza e da remoto in tutta Italia.

 

Nella mattinata di oggi è stato redatto il Manifesto di Piediluco, ovvero un documento con le linee programmatiche per sostenere la trasformazione digitale del Paese, agendo sulla diffusione delle tecnologie e sullo sviluppo delle competenze digitali per tutte le fasce della popolazione. Una proposta da sottoporre alle attuali amministrazioni locali e al futuro governo nazionale.

 

Dopo il summit al lago di Piediluco, nella sala conferenze della Fondazione Carit si è confrontato il tavolo tecnico a cui hanno preso parte diversi rappresentanti delle istituzioni e professionisti del settore.

 

Alla tavola rotonda intitolata “I dati per governare le Smart City”, sono intervenuti Luigi Carlini, presidente della Fondazione Carit, Leonardo Latini, Sindaco del Comune di Terni, Riccardo Morelli, presidente della Sezione di Terni di Confindustria Umbria, Michele Fioroni, assessore allo Sviluppo Economico, Innovazione e Digitale Regione Umbria, Paolo Ghezzi, direttore generale InfoCamere Scpa, Paolo Gubitta, direttore scientifico Osservatorio Professioni Digitali, Alessandro Sperduti, Professore di Intelligenza Artificiale, Università di Padova, con le conclusioni affidate a Gianni Potti, presidente Fondazione Comunica e Founder DIGITALmeet.

 

Ha aperto i lavori il sindaco di Terni, Leonardo Latini, affermando: “La digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione è il mezzo per cambiare l’approccio nell’erogazione di servizi per i cittadini, analizzando e adoperando i dati per governare la trasformazione in corso e non subirla passivamente. Per governare una smart city servono strumenti e il giusto approccio per mettere a sistema dati e informazioni che se analizzati correttamente danno l’occasione di individuare gli obiettivi da raggiungere nel futuro più prossimo”.

 

Ha proseguito il professor Luigi Carlini, presidente della Fondazione Carit: “Il tema del digitale si appresta a coinvolgere sempre più aspetti della nostra vita quotidiana, e il premio Nobel assegnato di recente agli studi sui computer quantistici va proprio in questa direzione. Lo sviluppo delle tecnologie digitali e la conseguente declinazione a favore delle imprese e delle famiglie permetteranno di ottenere vantaggi considerevoli per svariati settori della società. Tra questi settori non deve mancare assolutamente il territorio, inteso come comunità di territorio. È proprio questo uno degli aspetti che più interessa la Fondazione Carit, ossia la possibilità di utilizzare tecnologie all’avanguardia non solo per l’avanzamento tecnologico di aziende leader del settore, ma anche per le Piccole e Medie Imprese, per gli enti locali e di conseguenza per l’intera comunità di cittadini. Lo spirito di questa iniziativa sta proprio in questa prospettiva”.

 

Dalla tavola rotonda è emerso in modo sempre più evidente come la digital transformation, assieme ai fondi del PNRR, può trasformare i piccoli borghi e le città intermedie in luoghi appetibili per le famiglie e i giovami, dove è possibile trovare un’offerta culturale e sociale, dove è possibile sviluppare una mobilità sostenibile e quindi attrarre persone professionalmente qualificate.

 

Le sfide dell’innovazione richiedono l’adeguamento delle competenze nel tempo e per tutte le fasce di età, ottenibile riprogettando la filiera scolastica formativa e investendo nel life-long learning.

 

Gianni Potti, founder di DIGITALmeet, ha concluso: “Non servono interventi spot. È necessaria banda ultra larga, data center e che i dati siano integrati tra di loro, che vengano in sostanza letti e messi insieme. Così si ricavano le informazioni che vanno a costruire una strategia per la città, soprattutto quello che serve ai piccoli centri è un progetto dove il sistema del traffico, i parchi la sicurezza, la raccolta dei rifiuti, il trasporto pubblico siano tutti integrati tra di loro. Si ricavano così informazioni che vanno a costruire una strategia per la città. Come il cruscotto di un’auto che quando si accende ci da tutte le informazioni sul nostro veicolo, noi possiamo avere tutte le informazioni sulle nostre città. In queste condizioni il decisore politico può fare delle scelte ragionate sul futuro del proprio Comune. Una sfida per sviluppare strumenti innovativi grazie alla tecnologia ma anche grazie all’elemento umano”.