
E’ stato
approvato in Francia dalla “Agence Francaise de Sucuritè Sanitaire des prodotti la Santé” uno studio disegnato per valutare la fattibilità, la sicurezza e
l’efficacia del trattamento locale del carcinoma mammario primario con elettrochemioterapia.
Lo studio ha preso il via al Gustave Roussy Institute a
Parigi per dimostrare il valore dell’elettrochemioterapia nella cura del carcinoma mammario primitivo. Il tumore al seno è un problema sanitario importante ed è
il tumore più comune nelle donne nei paesi industrializzati.
L’intervento chirurgico è attualmente il trattamento standard dei tumori in fase iniziale, e
ha l’obiettivo di ottenere l’asportazione completa della lesione e di consentire una appropriata stadiazione del tumore. Tuttavia la completa asportazione
chirurgica delle lesioni individuabili alla palpazione è di facile esecuzione, mentre è più difficile per le lesioni non palpabili e piccole. Nel corso degli
ultimi dieci anni, grazie anche all’attuazione di screening sistematici e generalizzati del cancro al seno, l’incidenza di piccole lesioni non palpabili dovute
carcinoma infiltrante della mammella è rapidamente e notevolmente aumentata.
Per trattare queste lesioni sempre più piccole, ci si sta orientando verso
tecniche conservative, meno invasive e meno costose. Tuttavia i nuovi approcci terapeutici, per essere comunemente accettati medicina nella pratica clinica e
impiegati su larga scala, devono dimostrare almeno pari efficacia al “gold standard” di riferimento, la chirurgia; inoltre l’elettrochemioterapia dovrà dimostrare
di non inquinare le informazioni prognostiche e l’”outcome” clinico del paziente.
L’elettrochemioterapia (ECT), ha dimostrato di essere molto efficace nel
trattamento dei tumori della cute e del tessuto sottocutaneo.
I principali vantaggi dell’elettrochemioterapia includono un alto tasso di successo nel
controllo locale del tumore: dopo una singola seduta, il 74% dei noduli trattati va in completa regressione, indipendentemente dalla origine istologica, e in più
si ottengono l’11% di risposte parziali. Recidive locali dopo elettrochemioterapia sono rare. Non si riscontrano inoltre danni ai tessuti sani e alle funzionalità
di organi che si trovino nell’ambito della zona trattata; questo permette di trattare non solo le cellule delle masse tumorali, ma anche le eventuali cellule
malate presenti nel tessuto circostante il tumore, con nessun o trascurabile danno sul tessuto sano e il minimo impatto per i pazienti.
Scopo principale
dello studio è valutare l’efficacia mettendo in correlazione il volume di tessuto (tumore e zona circostante) trattato con elettrochemioterapia e l’analisi
istologica dello stesso tessuto asportato chirurgicamente in un secondo tempo.
L’analisi istologica del volume di tessuto trattato con
elettrochemioterapia darà indicazioni sull’assenza o la presenza di residui di cellule tumorali vitali. Ulteriori studi saranno necessari per dimostrare
l’efficacia clinica della elettrochemioterapia nel trattamento di carcinoma mammario primario. I risultati dello studio saranno disponibili nel 2011.