11 Luglio 2005
Ancora una settimana all’insegna della musica di classe: sul palco del Festival latinoAmericando dal 25 al 31 luglio si alterneranno alcuni tra i più grandi gruppi della storia della musica latina

Gli appassionati del genere non potranno assolutamente perdere la settimana che

va dal 25 al 31 luglio, perché sul palco del Festival LatinoAmericando si alterneranno grandi e storici nomi del mondo musicale latino e nuovi interpreti che hanno

saputo reinventare la storia del sound in chiave moderna e innovativa.

Ad aprire la settimana, il 25 luglio tornano Los Van Van, una istituzione della di

Cuba, guidato da Juan Formel, che lo fondò nel 1969. Dopo avere inciso più di venti dischi e aver ottenuto sempre un grande successo, ancora oggi si può affermare

che la loro musica è considerata la migliore espressione del più avanzato sound caraibico, in cui la tradizione del “son” cubano si amalgama alle più moderne

suggestioni. Il gruppo si presenterà al festival con un concerto di musica cubana doc, da ballare fino all’ultima nota.

Il 26 luglio a garantire un grande

spettacolo sul palco del festival ci penserà la giapponese Orquesta de la Luz, composta da “salseros” dagli occhi a mandorla ma dal grande cuore (e talento)

latino! L’orchestra, composta da Masahito Hashida e Ken Morimura e dalla cantante Nora, si forma dopo lo storico tour in Giappone di Tito Puente, che aprì la

strada alla musica latina anche in Estremo Oriente. Dopo qualche anno trascorso a Cuba il gruppo è migliorato in modo esponenziale, avvalendosi di una sezione di

fiati eccezionalmente robusta e di una cantante che riesce a esibirsi in perfetto spagnolo, garantendo uno spettacolo assolutamente unico e originale.

Il 27

luglio la settimana prosegue con i Sierra Maestra, il gruppo cubano di “son” per eccellenza. La band, ormai da venticinque anni sulla cresta dell’onda, continua a

mietere sempre grandi successi, tanto da essere definita come il rum d’annata, che migliora invecchiando. I Sierra Maestra hanno preso il loro nome dall’omonima

catena montuosa cubana che è il luogo di origine del “son”. In effetti loro sono i migliori interpreti di questo genere musicale, che hanno riproposto in epoca

contemporanea, suonandolo alla vecchia maniera, con tres, chitarra, tromba, bongo, guiro e voce, così come si usava durante l’epoca d’oro del “son” negli anni ’20

e ’30.
La stessa sera sul palco del festival si svolgerà un evento legato al “costume”: la prima semifinale di Miss Top Latina, che coinvolgerà le

ragazze che meglio rappresentano le caratteristiche del popolo latinoamericano. Le vincitrici potranno accedere alla finalissima del concorso che si svolgerà a

ottobre.

Il 28 luglio sul palco del Festival arriva un pezzo di storia dell’America Latina e della sua musica con l’imperdibile concerto degli Inti

Illimani, ambasciatori cileni della musica latina nel mondo e grandi messaggeri di pace. Nonostante siano un gruppo storico della world music, gli Inti Illimani

sono considerati una band ancora modernissima con alle spalle “la polvere” dei palcoscenici di tutto il mondo. Formatosi nel 1967 il gruppo, che prende il nome da

una delle vette più elevate della Bolivia, raggiunge il successo con “Viva Chile” e “Cantos de Pueblos Andinos” nel 1973, che purtroppo è anche l’anno dell’esilio,

con l’inizio della dittatura di Pinochet, che li porta a rifugiarsi in Italia. Il loro genere affonda le radici nella tradizione musicale latinoamericana e andina

in special modo, con una grande orchestrazione di strumenti a fiato, ad arco e di percussioni. Parteciperanno al festival alla serata commemorativa della Festa

Nazionale del Perù.

Il 29 luglio è la volta dei pionieri della salsa, Johnny Pacheco Y Su Tumbao Anejo che si esibiranno insieme a Ismael Miranda, Hector

Casanova e Ray Viera, vale a dire i componenti della mitica etichetta Fania, che ha segnato la storia della musica latinoamericana. La Fania All Stars, di cui

fecero parte Johnny Pacheco e Ismael Miranda, raggiunse il massimo successo negli anni ’70 e fu tra le artefici del grande periodo di popolarità della salsa che

intraprendeva i primi passi oltre i confini dell’America Latina. In occasione del Festival, Johnny Pacheco e Ismael Miranda, due stelle che continuano a brillare,

regaleranno al pubblico grandi emozioni con un concerto sensazionale accompagnati da una grande orchestra.

Sabato 30 luglio protagonista sarà il giovane e

bravissimo bachatero Luis Miguel del Amargue, grande poeta delle note che con le sue parole colpisce al cuore il pubblico. A soli ventisette anni il domenicano

Luis Miguel è un grande interprete della “bachata rurale” genere caratterizzato da canzoni che raccontano di ciò che succede alla gente, della loro tristezza e di

quanto la vita può essere amara; da qui il suo pseudonimo “del Amargue”. Nonostante la giovane età, Luis ha saputo conquistare i cuori del pubblico europeo e

latinoamericano con canzoni connotate da un’enorme carica musicale di emozioni e sentimenti nostalgici.

Domenica 31 luglio, infine, toccherà alla Sonora

Carruseles, una magnifica orchestra colombiana di salsa e cumbia. Con sei dischi all’attivo e nove anni di successi, la Sonora Carruseles è riuscita a imporsi con

il suo stile, diventato ormai celebre nel mondo intero tra chi ama la salsa. La loro musica può contare su elementi esplosivi e anche seducenti: le melodie sinuose

del piano, i ritmi sincopati e i travolgenti accordi della sezione fiati, nonché i tipici e irresistibili cori. Capitanata da Manolo Puerto, questa orchestra, vera

e propria “macchina da swing”, entusiasmerà la platea del Festival.

Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991, è oggi la più importante

manifestazione dedicata all’America Latina. Con il passare degli anni è diventato una tradizione della Milano d’estate, grazie soprattutto a uno spontaneo

entusiasmo e a una costante attenzione del pubblico per le numerose proposte e iniziative offerte. Un evento unico in Europa che ha un forte valore culturale,

integrando l’aspetto dello svago e del divertimento con quello informativo su un continente affascinante che da sempre è in cima all’immaginario europeo.