6 Luglio 2007
Angelique Kidjo dal Live Earth a LatinoAmericando

Il 10 luglio il palco del Festival ospita un’artista simbolo

della world music: la sua musica oltrepassa i confini territoriali e le differenze culturali. Le sue canzoni comunicano gioia, “oyaya” e invitano tutti a pensare

che il mondo non è poi così grande come sembra. Angelique Kidjo è tra le star dell’evento Live Earth patrocinato da Al Gore. Il concerto è gratuito per le donne.

“Il suo spirito è irrefrenabile, e dona vita a tutto ciò che tocca”, così è stata descritta Angelique Kidjo da un artista omaggiata anche da Peter Gabriel.

Martedì 10 luglio la cantante nominata quattro volte ai Grammy per la profondità e la forte componente culturale dei suoi album, sarà sul palco del Festival

LatinoAmericando per condividere con gli spettatori un momento di celebrazione delle culture nella loro diversità e unicità.

Questo è l’obiettivo con il

quale la Kidjo ha dato vita al suo ultimo album, Djin Djin. Il titolo si riferisce al suono della campana che saluta l’inizio di un nuovo giorno in molti paesi

dell’Africa. La sua musica è frutto di una intensa collaborazione con grandi artisti quali Peter Gabriel, Alicia Keys, Carlos Santana, Ziggy Marley e tanti altri.

Ognuno di loro le ha portato un pezzo della sua storia personale e delle sonorità del proprio paese d’origine, sposandole con le radici culturali e musicali della

Kidjo, l’anima soul del Benin. Un intreccio di culture che fonde influenze africane e occidentali in un autentico capolavoro artistico. Tutti i suoi album nascono

dal contributo di correnti musicali appartenenti a diverse culture: ritmi brasiliani e africani si fondono in un amalgama ritmico che dal funky e dal pop va fino

alla salsa, alla bossanova e al blues.

Angelique Kidjo ha conquistato non solo la stima dei giganti della musica internazionale, ma anche l’universo

composto dai movimenti umanitari che si sono ritrovati nei messaggi contenuti nelle sue canzoni. Il suo concerto è infatti anche un messaggio di armonia e

solidarietà. L’Unicef l’ha nominata sua ambasciatrice. Il 7 luglio, inoltre, la Kidjo parteciperà ad un evento di risonanza mondiale, i cui proventi saranno

devoluti in favore della campagna Save ourselves, contro i cambiamenti climatici: patrocinato da Al Gore, Live Earth prevede nell’arco di 24 ore una serie di

concerti in giro per il mondo. Al progetto hanno aderito oltre un centinaio di artisti tra cui Genesis, Madonna, Red Hot Chili Peppers, Police, Bon Jovi e molte

altre star.

Angelique nasce nel 1960 a Ouidah, piccola città portuale del Benin, luogo celebre per essere uno dei centri della tratta degli schiavi. I

modelli da cui l’artista trae ispirazione sono la grande cantante sudafricana Miriam Makeba, James Brown e Santana. La Kidjo comincia la sua carriera nel porto

del villaggio beninese di Cotonou, all’età di sei anni, ma a causa dei disordini politici che imperversano nel suo paese si trasferisce, all’età di ventitrè

anni, prima a Parigi, capitale della world music, e infine a New York City, dove risiede tuttora.

Una volta a New York la Kidjo ha una ascesa vertigionosa

nell’olimpo dei grandi. La vogliono al loro fianco Peter Gabriel, Daniela Mercury e Sheryl Crow. Vince numerosi premi quali il Prix Afrique en Creation, il Kora

Music Awards in qualità di migliore artista femminile africana e il Mobo Awards. Ottiene inoltre le nominations ai Grammy per il miglior video musicale nel 1995 e

per ilmiglior album nel 1999, nel 2003 e nel 2005. I tre dischi grazie ai quali viene candidata per i Grammy costituiscono una vera e propria trilogia, un unico

lavoro tripartito cronologicamente e volto a rintracciare in tre aree geografiche significative la storia della musica africana e degli schiavi che l’hanno

diffusa per il mondo. Il primo album, Oremi, è prettamente blues, la musica degli schiavi afroamericani, Black ivory soul ha invece sonorità brasiliane e il terzo,

Oyaya!, è ricco di sonorità caratteristiche dell’area caraibica quali salsa, calypso, merengue e ska. Con l’ultimo disco, Djin Djin, la cantante ha chiuso un

ciclo importante della propria vita, tornando alle proprie origini, il Benin. Di questo intenso percorso renderà partecipe il pubblico del Festival

LatinoAmericando.

Orario inizio concerti: ore 21,30 circa.
Ingresso 10 euro, gratuito per le donne

Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991,

è oggi la più importante manifestazione dedicata all’America Latina. Con il passare degli anni è diventato uno dei principali appuntamenti estivi capaci di

portare in Italia la cultura, la tradizione e il calore di un grande continente. Il festival ingloba diversi aspetti: la musica, la danza, la cultura, la

gastronomia, l’artigianato e il turismo. Un evento unico in Europa, con un forte valore culturale, che integra la dimensione dello svago e del divertimento, con

quella informativa sui paesi latinoamericani che da sempre affascinano l’immaginario collettivo.