2 Marzo 2022
Associazione EBS: “Biomasse solide concorrono alla strategia di diversificazione delle fonti in ottica di Unione dell’energia”

Il presidente dell’Associazione Energia da biomasse solide (EBS), Antonio Di Cosimo, commenta l’attuale situazione energetica in Italia e in Europa.

2 marzo 2022 – Il conflitto tra Russia e Ucraina sta generando importanti ripercussioni sull’economia italiana che mettono in luce tutte le inadeguatezze del paniere energetico europeo e l’impellente necessità di mettere in sicurezza il sistema elettrico. A preoccupare di più è la dipendenza energetica dall’estero: negli ultimi anni l’Europa, Italia in primis, ha raddoppiato le importazioni di gas invece di incentivare e sviluppare la produzione interna di fonti energetiche. Come quella da biomasse solide che oggi rappresentano nel complesso circa il 17% della produzione di energia da fonti rinnovabili nel nostro Paese (fonte GSE 2019). Un contributo che potrebbe raddoppiare nei prossimi 3-5 anni se il settore fosse adeguatamente sostenuto e messo nelle condizioni di continuare a svolgere il proprio importante ruolo nel panorama energetico italiano, attraverso il rinnovo del sistema incentivante.

In mancanza di una visione chiara del futuro, gli investimenti restano bloccati e il settore non cresce, anzi si rischia di perdere anche quanto già installato. Eppure le biomasse solide sono l’unica fonte rinnovabile in grado di garantire una regolarità e continuità di esercizio per oltre 8 mila ore l’anno, senza vincoli da fattori meteorologici e senza ciclicità giornaliere. Ciò significa un contributo alla stabilità della rete elettrica nazionale nell’ottica di una strategia di diversificazione delle fonti e di una sempre maggiore indipendenza energetica. In questa direzione vanno le strategie che il Governo si impegna ad attivare in seguito a una risoluzione unitaria approvata dal Parlamento ieri, concorrendo alle decisioni dell’UE nella direzione dell’Unione dell’energia.

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