
Si è tenuto lo scorso 12 novembre all’Istituto ortopedico Gaetano Pini a
Milano il convegno “Biotecnologie applicate alla chirurgia articolare del ginocchio” organizzato dal prof.Massimo Berruto.
Gli esperti hanno dibattuto di
innovazioni scientifiche per la rigenerazione della cartilagine i cui danni possono innescare un processo irreversibile che conduce verso l’artrosi.
Ogni
anno in Italia vengono eseguiti più di 200mila interventi di artroscopia al menisco, circa 40 mila per la ricostruzione di un legamento. Le lesioni possono essere
traumatiche o degenerative. Le prime riguardano soprattutto gli sportivi sia a livello amatoriale sia professionistico, e colpiscono i legamenti, in particolare
il crociato anteriore, e i menischi. Inoltre più dell’80% delle persone con più di 75 anni ne soffre.
Il convegno “Biotecnologie applicate alla chirurgia
articolare del ginocchio”, è stato organizzato dal dottor Massimo Berruto, responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di chirurgia articolare del
ginocchio dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano. Dice Berruto: “L’ incontro ha segnato un momento di passaggio da una filosofia chirurgica puramente
riparativa a una basata maggiormente sulla rigenerazione. Lo scopo di questo convegno è stato quello di fare il punto sullo stato dell’arte e circoscrivere le
attuali applicazioni cliniche delle biotecnologie applicate alla chirurgia articolare del ginocchio. Da 15 anni si sono esplorate soluzioni biofisiche applicate
all’ortopedia che mirano a essere meno invasive, con l’obiettivo di trattare non solo il danno cartilagineo ma anche la sofferenza del sistema osso-cartilagine”.
La cartilagine articolare e’ un tessuto capace di sopportare notevoli sollecitazioni meccaniche e assolve la funzione di facilitare i movimenti articolari
e di assorbirne e distribuirne i carichi, ma durante il corso della vita le sue caratteristiche fisiologiche e meccaniche sono soggette a irreversibile
deterioramento.
La nuova filosofia rigenerativa si basa in particolare su biotecnologie, come per esempio i fattori di crescita, gli innesti di cellule
mesenchimali e la stimolazione biofisica, che mirano alla conservazione e alla prevenzione del deterioramenti della cartilagine.