20 Marzo 2001
Canon dimostra che è possibile tutelare l’ambiente traendone profitto

Al Canon Quality Day, il seminario sull’ambiente che si è tenuto a Perugia mdal 14 al 16 marzo, manager ed ecologisti si sono incontrati per parlare del rapporto ambiente-azienda: il caso Canon dimostra che è possibile tutelare l’ambiente traendone profitto.

Anche quest’anno i dirigenti Canon, i partner e gli esperti ecologisti di associazioni ed istituzioni si sono dati appuntamento nella suggestiva campagna perugina per parlare di natura e attività aziendale, con la volontà di testimoniare che queste due sfere solitamente distinte possono intersecarsi e convivere in armonia, generando nel contempo vantaggi tangibili per entrambe.

I temi centrali del Canon Quality Day sono stati la qualità, la sicurezza e l’ambiente. Gli obiettivi primari di Canon Italia per la tutela dell’ambiente infatti sono: la creazione di prodotti a scarso impatto ambientale, la riduzione dei consumi energetici, la progettazione di apparecchiature con possibilità di riutilizzo, la riduzione dei rifiuti alla fonte, il patrocinio di azioni di raccolta per il riutilizzo dei beni.

Con l’occasione del Quality Day Canon ha voluto richiamare l’attenzione sulla responsabilità dell’impatto dell’attività delle aziende sulla società e sull’ambiente: oggi più che mai è dovere dell’azienda soddisfare diverse esigenze, non solo dei clienti, ma delle comunità dove esse producono e dell’intero pianeta. In Giappone molte aziende hanno già un ciclo produttivo che non genera nessun tipo di rifiuto. Canon ha sicuramente un ruolo di rilievo nell’importare in Italia questo modello.

La filosofia Kyosei

153 filiali in tutto il mondo, oltre 24 miliardi di dollari di fatturato consolidato nel 2000, 81.000 addetti nel mondo, di cui 13.000 in Europa: questi numeri fanno di Canon è un’azienda globale, che in quanto tale deve avere un approccio globale.

Gli elementi chiave del suo successo sono l’attenzione il cliente, i prodotti innovativi, la ricerca: Canon investe ben il 7% del fatturato in ricerca e sviluppo ed ha depositato ben 1897 brevetti nel 2000 negli USA, un numero ingente, che ne fa una delle prime aziende al mondo.

Canon, come tutte le aziende globali, è cosciente di avere dei doveri nei confronti della società e dell’ambiente. “Vivere e lavorare insieme per il bene comune, lavorare in armonia con i prodotti, i clienti, i partners e la natura”: è così riassumibile la filosofia del Kyosei, cui si ispira Canon da decenni. Il Kyosei si pone come obiettivo supremo l’integrazione di due mondi distinti e apparentemente inconciliabili: l’azienda e l’ambiente.

Preservare l’ambiente per un’azienda dell’office automation significa anche sviluppare le soluzioni che permettano l’ottimizzazione delle risorse e delle apparecchiature utilizzate: Canon ha inaugurato un progetto di sviluppo chiamato Solutions proprio con questo scopo.

Questo si aggiunge all’attenzione che da sempre Canon pone nella progettazione dei suoi prodotti, realizzati per avere il minor impatto ambientale possibile, insieme ad una serie di servizi per il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti tecnologici. Un’esperienza ancora unica in Italia.

Il Kyosei per Canon non rappresenta infatti una filosofia astratta, bensì un modus vivendi che indirizza tutte le attività aziendali. Lo testimoniano le numerose iniziative della multinazionale per la tutela dell’ambiente: la progettazione di prodotti a scarso impatto ambientale, la riduzione dei consumi energetici, la riduzione dei rifiuti alla fonte, il patrocinio di azioni di raccolta per il riutilizzo.

Dalla filosofia alla pratica: la qualità ambientale come fattore competitivo

“Canon è la prima azienda al mondo a produrre fotocopiatrici con materiali plastici riciclati (PC/ABS)”, ha spiegato Kees van der Linden, responsabile per l’Europa di sicurezza, di ambiente e prodotti. Il 30% del materiale che contengono le coperture in plastica è riciclato, con un conseguente risparmio del 30%. L’obiettivo di Canon è di raggiungere presto il 50% di contenuti riciclati.

Un paese guida del percorso d’impegno nella tutela dell’ambiente Canon è sicuramente la Svezia, il cui General Manager per la qualità e l’ambiente, Christer Persson, presente al Quality Day, ha portato un’esperienza significativa: nel 1995 Canon Sweden ha raccolto 8,5 tonnellate di cartucce toner, nel 2000 sono diventate 67,5, una cifra che rappresenta quasi il 60% del venduto. Anche la raccolta di attrezzature elettriche ed elettroniche è passata da 8,3 tonnellate del 1995 alle 85,4 tonnellate del 2000.

Al di là di una filosofia, la cui importanza potrebbe essere messa in discussione all’interno di un’azienda dove si pensa comunemente debbano valere altre qualità, Canon è un esempio importante di come il rispetto dell’ambiente, oggi più che mai, possa essere un fattore di valorizzazione sotto tutti i punti di vista.

Gli elementi di valutazione di una politica di salvaguardia dell’impatto ambientale sono molteplici: un ritorno in termini d’immagine presso la pubblica opinione/potenziale cliente; gli incentivi previsti dalle moderne legislazioni; la creazione di nuovi servizi e quindi di nuova occupazione/reddito.

Dal punto di vista dell’immagine pubblica Canon dimostra la validità della filosofia Kyosei attraverso la visibilità avuta in più occasioni, dai restauri del patrimonio artistico del FAI, alla collaborazione con il W.W.F., all’azione di patrocinio dei “Comuni Ricicloni”, un progetto voluto da Legambiente ed Ecosportello sulla raccolta differenziata organizzata dai comuni: dopo carta, vetro, plastica, anche il rifiuto elettronico‚ ad alto valore tecnologico.

L’iniziativa “Comuni Ricicloni” in cinque anni ha ridotto la dipendenza dalle discariche dei rifiuti urbani dal 92% al 67%. Il ruolo della Pubblica Amministrazione in questo ambito è sicuramente fondamentale e le istituzioni sia a livello internazionale che italiano pare se ne siano accorte, tant’è che nella Legge Finanziaria del 2001 vi sono importanti novità per le imprese, le qualipotranno vedersi detassati gli investimenti effettuati per la tutela ambientale, la qualità ed il risparmio energetico. Parallelamente è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Ambiente un fondo per la riduzione delle emissioni in atmosfera e per la promozione dell’efficienza energetica e delle fonti sostenibili di energia.

6 milioni di tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche finite nelle discariche europee durante il 1999; in Europa ogni anno vengono sostituiti 10 milioni di PC (negli anni ’60 i PC avevano una vita media di 10 anni, oggi di 4 e i prodotti più innovativi di 2); in Italia ogni anno vengono prodotti 60 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (fonte ANPA). Questi sono numeri che devono far riflettere, anche perché una Direttiva Europea vieta la discarica di rifiuti elettrici ed elettronici non pre-trattati a partire da luglio di quest’anno.

Attualmente si stanno vagliando diverse alternative per coprire i costi di riciclaggio: – attraverso il pay in advance: applicando un costo aggiuntivo al prodotto, ma in questo caso il reddito sarebbe superiore ai costi; – le aziende IT potrebbero dividere i costi di riciclaggio, minimizzando i costi e controllando le entrate.

Questi aspetti della direttiva WEE dell’UE saranno in vigore in tutti i paesi dell’Unione dal 2004, mentre entro il 2008 prevede la sostituzione di numerose sostanze pericolose impiegate nei cicli produttivi: clorofluorocarburi e idroclorocarburi presenti nelle serpentine dei circuiti refrigeranti e nei condizionatori; oli minerali o sintetici nei circuiti di refrigerazione, policlorobifenili che si trovano nei condensatori; sostanze “ritardanti di fiamma”.

Nel 1993 Canon è stata promotrice della nascita di Ecoqual’IT: un’iniziativa in collaborazione con le maggiori aziende del settore in sintonia con le direttive dell’Unione Europea. All’interno di Ecoqual’IT Canon ha sviluppato importanti iniziative a tutela dell’ambiente dedicate al mondo dell’azienda, fra le quali in particolare I.P.E.R. (Iniziative Per Eliminare Rifiuti). Si tratta di un servizio di raccolta specialistico per soddisfare le esigenze di smaltimento dei materiali di scarto provenienti dall’attività di un ufficio moderno: toner, cartucce toner, parti di ricambio, cartucce Ink-Jet, nastri, floppy disk, ecc., possono essere raccolti e trattati per permettere un reale e corretto riutilizzo di materie prime in ottemperanza alle disposizioni di legge.

A questa si aggiungono I.P.E.R., P.A.R.T.N.E.R.S. e I.P.E.R. P.O.I.N.T.S. Il primo è un progetto per agevolare il recupero di tecnologie non economicamente riutilizzabili dedicato ai dealer Canon che hanno così attuato, primo in Italia, un servizio per la raccolta e la gestione di apparecchiature obsolete. Il secondo prevede prelievi orientati ad integrare naturalmente tecnologie dismesse e prevede invece il recupero di materiali di consumo di apparecchiature IT.

“Il progetto I.P.E.R. di Canon è un eccellente esempio di soluzione ad un problema ambientale che nasce nei moderni uffici: il riciclo e lo smaltimento dei consumabili elettronici.” ha dichiarato Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente, che ha portato la testimonianza di come una grande azienda possa apportare un contributo essenziale alla lotta per la salvaguardia dell’ambiente.

“Ma il progetto I.P.E.R. è anche un esempio di assunzione di responsabilità ambientale da parte delle aziende: speriamo sia seguito da altre imprese di settore, sino a coinvolgere tutto il settore dei beni durevoli elettronici, che rappresenta ancora un “buco nero” della legge nazionale sui rifiuti.”

Un altro esempio di risparmio sociale e creazione di lavoro è rappresentato dal progetto “eco@pc” di Legambiente, nato nel 1998 con lo scopo di prolungare la vita utile dei computer dismessi dalle imprese e favorire l’informatizzazione dell’Italia, presso scuole ed associazioni. I computer alla fine della loro vita utile, se perfettamente funzionanti, vengono donati dalle imprese al progetto tramite Legambiente, che provvede ad ordinarne la rigenerazione, il controllo di sicurezza (decreto legge 626/94 e norma CEI 74/2, equivalenti alle norme EN 60950), il caricamento di software licenziato o free. Nel corso dell’anno e mezzo (nel quale si è concluso il primo ciclo del progetto), sono così stati rigenerati migliaia di “eco@pc”, che sono stati forniti gratuitamente a scuole, associazioni, biblioteche.