1 Giugno 2007
Capolavori inediti della cultura napoletana del Settecento in scena a Salisburgo

Oltre un milione di manoscritti

musicali e opere sono stati digitalizzati da Siav. Sono in esposizione alla mostra “Napoli, nel nobil core della musica” fino al 17 giugno 2007.
La mostra si

svolge nell’ambito del Festival di Pentecoste, inaugurato il 25 maggio con un concerto diretto dal maestro Riccardo Muti. L’obiettivo è rievocare l’intenso

scambio culturale e musicale tra Napoli e Vienna.

E’ esposta alla Residenzgalerie Salzburg fino al 17 giugno la mostra “Napoli, nel nobil core della musica”

promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali, la Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali, la Regione Campania e il Festival di

Salisburgo.
Siav, società di software e servizi informatici, ha digitalizzato una vasta mole di manoscritti musicali e opere autografe in mostra. Si tratta di

1.350.000 documenti custoditi nella Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e costituiti da manoscritti, partiture, stampe rare e libretti

d’opera.
La mostra si svolge nell’ambito del Festival di Pentecoste di Salisburgo che ha invitato per i prossimi tre anni il Maestro Riccardo Muti a eseguire

con l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini, in collaborazione con il Ravenna Festival, capolavori inediti della Scuola napoletana del Settecento.

Nell’inaugurazione del Festival di Salisburgo, il Maestro Muti si è esibito con l’orchestra ne Il ritorno di don Calandrino (1778), l’opera buffa di Cimarosa

ritenuta scomparsa e riscoperta dallo stesso maestro nel conservatorio San Pietro a Majella dove Muti ha studiato.

La mostra Napoli, nel nobil core della

musica illustra la vita culturale e artistica della Napoli del XVIII secolo e i suoi rapporti con la corte asburgica. Il patrimonio inestimabile di manoscritti

musicali, stampe rare, libretti d’opera, documenti (tra cui i registri dei quattro antichi Conservatori napoletani) si avvale di una sezione multimediale

particolarmente innovativa. Siav ha fornito il materiale digitalizzato e immagini ad hoc in alta risoluzione al LIM (Laboratorio del dipartimento di informatica e

comunicazione dell’Università degli Studi di Milano) che ha realizzato un “dimostrativo tecnologico” basato sull’aria Il mio ben quando verrà dalla Nina o sia La

pazza per amore di Giovanni Paisiello. Il dimostrativo offre la possibilità di fruire in modo interattivo di audio, video e partitura dell’opera. In questo modo è

possibile ascoltare, e visualizzare il brano musicale affiancando partiture e varie interpretazioni musicali sia in audio sia in video, rese automaticamente

sincrone.
Ognuno dei diversi materiali musicali può essere utilizzato per navigare all’interno dell’informazione musicale: la tecnica consente di

sincronizzare audio e partitura, oppure passare in tempo reale da una rappresentazione all’altra o muoversi liberamente all’interno dei materiali, cliccando su

una nota della partitura o su una sillaba del libretto e ascoltare quel preciso punto nell’audio o nel video.

Oltre alle opere del Conservatorio San Pietro

a Majella, la mostra espone anche documenti provenienti dall’Archivio musicale della Congregazione dell’Oratorio dei Girolamini, opere pittoriche del Settecento

e Ottocento, volumi illustrati settecenteschi della Biblioteca Nazionale e Universitaria di Napoli, strumenti musicali di manifattura italiana del XVIII secolo,

nonché le nacchere appartenute alla regina Maria Carolina di Napoli.