17 Dicembre 2008
CO.NA.PI. porta in Regione Lombardia il tema delle piattaforme di riciclo

Nell’incontro di oggi gli operatori del settore del recupero e riciclo hanno rivolto un appello alla Regione Lombardia affinché si faccia parte attiva verso il Governo per una revisione dell’attuale normativa che consenta alle piattaforme di stoccare nell’immediato i materiali in eccesso. Si stima che a gennaio la carta raggiungerà le 800mila tonnellate ed esiste il rischio concreto che circa 600mila di eccedenza non trovino una destinazione adeguata superando la capacità reale dei magazzini.

Si è svolto oggi a Milano presso la sede della Regione Lombardia l’incontro tra i principali operatori del settore del recupero e riciclo della carta e degli imballaggi organizzato da CO.NA.PI. (Consorzio nazionale piattaforme riciclaggio) e da Unionmaceri. L’obiettivo dell’incontro è stato aprire un dialogo costruttivo con la Regione Lombardia e sollevare la criticità dell’attuale situazione delle piattaforme che a breve senza adeguati provvedimenti non riusciranno più a gestire il recupero e il ritiro della carta. Questa situazione rischia di vanificare gli sforzi fatti per sviluppare la raccolta differenziata.

“Abbiamo richiesto attraverso il consigliere Carlo Monguzzi un incontro alla Regione Lombardia per lanciare un appello univoco con tutti i protagonisti del settore perché al più presto siano presi provvedimenti dal Governo volti a risolvere le difficoltà dell’intero mondo del recupero”, dice Giulio Facchi presidente di CO.NA.PI, – che continua: “La Lombardia è la regione in cui la raccolta differenziata ha avuto più successo, con il 50% di rifiuti differenziati, nonché la regione alla quale tutta l’Italia guarda come punto di riferimento per superare la crisi economica. Con questo incontro l’intera filiera della carta chiede che si prevenga l’emergenza e si eviti una crisi grave”.

Questo l’intervento di apertura di Giulio Facchi, seguito da quelli di autorevoli personalità del mondo istituzionale e delle principali associazioni di settore: da Comieco a Federmacero, da Polieco ad alcune delle principali aziende municipalizzate.

Carlo Monguzzi, membro della commissione Ambiente della Regione Lombardia per il Gruppo dei Verdi ha affermato: “E’ importante che la Regione si attivi e prema sul governo per permettere ai centri di stoccaggio di accogliere più carta e cartone provenienti dalla raccolta differenziata. Le istituzioni devono dare certezze agli operatori così come devono applicare la legge sugli acquisti verdi aumentando gli acquisti di materiale riciclato. Dal 1993, quando è stata avviata, ad oggi la raccolta differenziata dei rifiuti è cresciuta dal 3% a quasi il 50%. Un risultato importante che non può essere annullato da una crisi che speriamo sia temporanea.” Giuseppe Civati, membro della Commissione Ambiente della Regione Lombardia per il Partito Democratico ha aggiunto: “La politica deve dialogare con le pubbliche amministrazioni locali per favorire iniziative esemplari come quella degli acquisti verdi. Aspettiamo che l’ordine del giorno di questo incontro sia approvato e concretizzato”.

Mario Borsani di Unionmaceri ha affermato: “La crisi economico finanziaria e la conseguente contrazione della domanda di materie prime e prime seconde mette in pericolo servizi strategici per lo sviluppo del Paese come la raccolta differenziata, il recupero e il riciclaggio della carta, di cui gode la quasi totalità degli italiani e delle aziende del territorio. Ci troviamo inoltre alla vigilia di una lunga sosta dell’industria cartaria, che ogni anno chiude da metà dicembre a metà gennaio. Quest’anno ci saranno cartiere che non riapriranno, proprio di oggi è l’annuncio di chiusura della storica cartiera Pigna. Deve essere cambiata subito la vecchia norma, il decreto legge 52 del ’98, che obbliga le aziende a vendere carta raccolta dopo l’uso solo e unicamente alle cartiere italiane. Nonostante le difficoltà, continuiamo a sostenere il riciclaggio e il trattamento della carta che permette di ottenere un prodotto di qualità”.

Anche Comieco ha denunciato il rischio di emergenza, mai così grave dal dopoguerra ad oggi. L’auspicio è che si tratti di una crisi di breve durata e che la ripresa abbia inizio nel giro di qualche mese. Di fronte a questa crisi la soluzione principale dovrebbe essere la creazione di nuovi spazi di stoccaggio e la previsione di un contributo economico che sostenga gli operatori del settore.

Secondo gli operatori presenti l’intero sistema del recupero deve fare un salto di qualità, a partire dalle regole che devono essere più chiare e armoniose rispetto a quelle europee. Esiste un deficit strutturale legato al costo dell’energia, che in Italia è superiore del 30% rispetto a quello dei paesi europei. Si tratta di un fattore critico che provoca la vulnerabilità dell’industria della carta, insieme alla carenza di investimenti adeguati negli ultimi anni.

La risposta della Regione Lombardia a queste richieste è arrivata da Raffaele Tiscar, direttore generale reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile della Regione, intervenuto all’incontro per rappresentare l’assessore Buscemi. Tiscar ha innanzitutto manifestato l’apertura al confronto da parte della Regione Lombardia sottolineando però che la normativa di riferimento relativa ai siti di stoccaggio è nazionale. Perciò su questo punto la Regione ha le mani legate, pur condividendo la necessità di ampliamento di tali siti. “Le priorità della Regione per il prossimo anno saranno concentrate in primis sul contributo al miglioramento del controllo qualità attraverso la tracciabilità del recupero e sull’incentivazione degli acquisti verdi”, – aggiundendo che: “Altrettanto importante è porre attenzione alla pianificazione dei rifiuti a monte, attraverso la promozione dell’utilizzo di materiali di imballaggio più facilmente riciclabili”.

La Regione Lombardia ha confermato la disponibilità a farsi portavoce di queste esigenze e a sviluppare un confronto continuo con le piattaforme di recupero. Da Carlo Monguzzi e Giuseppe Civati è giunta la proposta di convocare CO.NA.PI e Unionmaceri in una audizione con la Commissione Ambiente.