1 Febbraio 2024
Come ricaricare l’auto elettrica nel proprio box condominiale e vivere felici

Ecco la guida pratica per installare una wall box nel garage del proprio condominio: come procedere nel rispetto del diritto alla presa senza litigare con i vicini, ricordando che il condominio non è una stazione di servizio.

 

Milano, 30 gennaio 2024 – Il 1° febbraio 2024 arriverà il nuovo piano di incentivi per le auto elettriche, il contributo previsto parte da 6.000 euro e arriva a 13.750 euro, per chi dovesse decidere di rottamare un veicolo euro 2 e ha Isee inferiore a 30.000 euro. Cifre che dovrebbero riattivare l’interesse degli automobilisti italiani verso questa soluzione.

 

Ma resta la diffidenza per la difficoltà della ricarica, falsa paura se si pensa che la stragrande maggioranza di auto giace ferma tutta la notte. Se si ha un posto privato in cui parcheggiare l’auto nottetempo, come ad esempio un box, si può installare una stazione di ricarica a muro (wall box). Se si vive in un condominio di nuova costruzione o sottoposto a ristrutturazione edilizia dopo l’entrata in vigore del d.lgs. 48/2020 che ne ha stabilito l’obbligo di installazione il problema è risolto, ma stiamo parlando di un’esigua minoranza all’interno del panorama edilizio italiano. Per tutti gli altri c’è una serie di aspetti da affrontare.

 

Ecco la guida di That’s Smart, l’area di MCE- Mostra Convegno Expocomfort dedicata alle soluzioni per l’efficientamento energetico e la smartness, redatta dalla prof.ssa Annalisa Galante, Coordinatrice scientifica del progetto.

 

L’iter – che giuristi e tecnici esperti consigliano vivamente di seguire per non cadere in litigi che nella maggior parte dei casi finiscono in tribunale – prevede che il condòmino comunichi all’amministratore il contenuto specifico e le modalità di esecuzione degli interventi (comunque a sue spese). Nel caso in cui sia necessario eseguire un intervento (anche se minimo) nelle parti comuni, si consiglia di affrontare la questione nella prima assemblea di condominio utile. L’assemblea non può rifiutare l’intervento ma potrebbe prescrivere, con la maggioranza di cui al quinto comma dell’art. 1136 del Codice civile (maggioranza degli intervenuti e almeno i 2/3 del valore dell’edificio), adeguate modalità alternative di esecuzione o imporre cautele a salvaguardia della stabilità, della sicurezza o del decoro architettonico dell’edificio. L’assemblea, con la medesima maggioranza, può subordinare l’esecuzione alla prestazione, da parte dell’interessato, di idonea garanzia per i danni eventuali arrecati alle parti comuni.

 

Se non si ha la possibilità di collegare il garage con la fornitura dell’appartamento, è fortemente consigliato installare una centralina dedicata e aprire un nuovo POD privato (Point of Delivery, ovvero punto di fornitura relativo all’utenza elettrica), così si ha accesso anche a una tariffa specifica per ricaricare i veicoli con abbonamenti dedicati, non solo, anche perché non si tratta di un normale POD a 3 kW, ma il punto di ricarica da garage generalmente ha una taglia di potenza di 7 kW (stazionamento oltre le 4 ore), fino a un massimo di 11 kW la cui spesa può essere recuperata con gli incentivi. Non usare mai una semplice presa a 16 ampere! E’ bene ricordare che questo tipo di collegamento non è mai opportuno, perché non è dimensionato per sopportare carichi elevati per tempi lunghi, ha elevate dispersioni termiche del cavo che determinano maggiori consumi, e potrebbe finanche innescare incendi.

 

Il primo passo operativo è rivolgersi a una società specializzata nella progettazione e installazione di stazioni di ricarica (oppure a un progettista e un installatore) che avrà il compito di:
·       fornire una consulenza progettuale specifica anche sul posizionamento del contatore dedicato e di tutti i lavori necessari all’installazione della wall box;
·       dichiarare la conformità dell’impianto, rilasciando la DiCo (Dichiarazione di Conformità);
·       verificare la necessità di aggiornamento del Certificato di Prevenzione Incendi (se l’autorimessa è soggetta alla redazione di tale documento) e ogni altro intervento che possa essere richiesto ai fini della sicurezza per i VVFF.

 

Il progetto per l’installazione della wall box (da presentare in assemblea dopo averlo comunicato all’Amministratori di condominio) dovrà rispettare quanto prescritto dai Vigili del Fuoco nella Circolare 2/2018 “Linee guida per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici” che impone in sintesi:
·       l’installazione dispositivo di comando di sgancio di emergenza che deve agire anche sulla stazione di ricarica;
·       la presenza di un estintore e cartellonistica idonei;
·       la documentazione tecnica della stazione di ricarica – DiCo aggiornata;
·       se non c’è aggravio del rischio di incendio a naturale scadenza della SCIA VVF o del CPI, si deposita Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio;
·       se c’è aggravio del rischio di incendio si procede a redigere una nuova SCIA VVF e nuova istanza di valutazione del progetto.

 

Tutto questo se fatto entro il 31/12/2024, si può fare quasi gratis. Con il d.P.C.M. del 4 agosto 2022 è stato introdotto un bonus che copre all’80% di quanto si spende e con il Milleproroghe il bonus colonnine è stato esteso a tutto il biennio 2023-2024. Il bonus spetta per l’acquisto di infrastrutture di potenza standard per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica da parte di utenti domestici e viene riconosciuto sia ai singoli contribuenti sia ai condomìni. Il contributo viene riconosciuto però con limiti di spesa differenziati in base al soggetto che sostiene la spesa. I tetti di spesa, sui quali si calcola l’80%, sono 1.500 euro per le persone fisiche che installano la colonnina (nei garage o nelle case singole) e 8.000 euro per gli edifici condominiali (per la posa in opera sulle parti comuni).

 

Il contributo è previsto per l’acquisto e la messa in opera di infrastrutture di ricarica, comprese le spese per l’installazione delle stazioni, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio, le spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi e i costi per la connessione alla rete elettrica, tramite attivazione di un nuovo POD.

 

Prima di acquistare un veicolo elettrico, seppur proprietari di garage privato, è necessario informarsi sulle tariffe e abbonamenti per la ricarica domestica e capirne la convenienza economica rispetto alle abitudini personali, allo stile di guida, ai percorsi quotidiani.

 

L’effettiva convenienza varia in base alla formula di pagamento e al tipo di auto elettrica scelta, sono sostanzialmente due i piani possibili: la ricarica a consumo, ovvero collegando l’auto alla colonnina per il tempo necessario a fare un pieno di energia e l’abbonamento (Piano Flat) a costo fisso per un determinato numero di kWh erogati che in genere hanno un prezzo a kWh più vantaggioso di quelli a consumo.