L’amministratore di condominio oggi ha molte responsabilità e deve essere costantemente aggiornato sia in ambito giuridico che fiscale, sociologico e tecnico, non solo. Con l’evoluzione degli edifici verso case più green e maggiormente connesse, lo possiamo paragonare a un vero e proprio manager capace di gestire i cambiamenti in atto nell’abitare smart e sostenibile. Ecco un vademecum concreto e utile.
Milano, 29 novembre 2023 – Mai come oggi è importante scegliere un Amministratore di condominio capace di gestire al meglio non solo l’ordinaria quotidianità, ma anche i cambiamenti che la transizione economico-energetica sta imponendo al settore residenziale, investendo soprattutto i condomini.
Manutenzioni programmate, telecomunicazioni, servizi di controllo e sicurezza, sono gli ambiti primari che richiedono un professionista formato e aggiornato, che abbia una spiccata capacità di gestione dei rapporti con i clienti (i condòmini) e i fornitori, nonché conoscenze in ambito fiscale, giuridico (civile e penale) e tecnico. Sicuramente oggi l’Amministratore è più un manager con un approccio orientato al Building Facility Management, necessario a garantire il soddisfacimento delle sempre più complesse esigenze del condominio e di tutti i servizi connessi. Innovazioni impiantistiche e tecnologiche, la smartness applicata ai condomini esistenti, i nuovi combustibili alternativi che potranno alimentare le caldaie condominiali (come l’idrogeno), l’autosufficienza energetica, legata anche all’autoconsumo collettivo e alle Comunità Energetiche, o il quadro normativo e legislativo che regola e regolerà obblighi e opportunità legate alla valorizzazione degli edifici.
Ad esempio, la sicurezza, intesa come Safety & Security, è oggi più che mai un tema che viene sentito da chi abita in condominio e che coinvolge direttamente l’Amministratore nel valutare le soluzioni più adatte alla sicurezza delle parti comuni, alla gestione della qualità dell’aria e dell’acqua.
L’aumento della complessità richiede che l’Amministratore sappia anche spiegare in modo facilmente comprensibile ai condòmini come poter procedere verso l’innovazione, la sostenibilità ambientale e la riqualificazione degli spazi anche per aumentare il valore economico dell’edificio nel tempo.
Ma quali possono essere i parametri oggettivi per scegliere il giusto professionista? La Professoressa Annalisa Galante, docente al Politecnico di Milano e Coordinatrice scientifica di That’s Smart, l’ambito dedicato alla rivoluzione smartness nel mondo del comfort abitativo di Mostra Convegno Expocomfort ha sintetizzato i 7 aspetti basilari da analizzare quando si deve scegliere l’amministratore adatto alle sfide attuali:
- L’esperienza e la formazione: il lungo corso aiuta, ma non sempre è sufficiente; per quelli che sono amministratori da prima della Riforma del 2012, verificare che abbia ottenuto l’abilitazione e la mantenga con una formazione obbligatoria di almeno 15 ore come previsto dal DM 140/2014. Quindi la prima cosa da richiedere a un professionista sarà l’attestato di aggiornamento in corso di validità.
- Il titolo di studio: tipicamente un diploma di ragioneria o di indirizzo economico-finanziario, ma anche un diploma da geometra o da perito aiutano nel possedere le nozioni generali.
- Le competenze “aggiuntive”: eventuali diplomi di Master inerenti il Property and Building Management o relative allo sviluppo di competenze legate specificamente al management e alle strategie di rivalutazione degli immobili sul mercato. Per chi ha almeno 5 anni di esperienza sul campo, sarà possibile accedere all’esame previsto per la certificazione della professione rilasciata da un ente accreditato Accredia secondo la Norma UNI 10801:2016, specifica per l’Amministratore di condominio. Questo ulteriore tassello formativo dà sicuramente un valore aggiunto alla professionalità dell’Amministratore, portandola a un livello superiore perché un ente terzo super partes certifica in modo “oggettivo” le sue competenze, valutando l’attività svolta e le conoscenze acquisite con l’esperienza.
- La trasparenza: chiedere sempre un preventivo dettagliato delle attività ordinarie e straordinarie.
- La disponibilità: facilità di comunicazione, non si può pretendere una disponibilità 24 ore su 24, ma la definizione di regole e canali di comunicazione che permettano di gestire le emergenze (telefono, whatsapp, e-mail…) con orari chiari e definiti nei quali è possibile comunicare e avere risposte tempestive permette di capire fin dall’inizio l’approccio e l’attenzione che si potranno avere.
- Il networking: l’Amministratore che sa avvalersi e di gestire consulenti come avvocati, fiscalisti e tecnici dei differenti ambiti che possano coadiuvare il suo operato nella risoluzione delle problematiche, supportando le decisioni dell’assemblea e svolgere anche un ruolo consulenziale, rappresenta un valore aggiunto che dev’essere considerato.
- Il supporto e l’aggiornamento continuativo: l’iscrizione a un’associazione di riferimento, fra quelle accreditate al Ministero meglio se con un proprio Centro Studi, può garantire una formazione di qualità e un’assistenza costante e continua.