Credit crunch: per le Pmi sempre più urgente il controllo della finanza aziendale. Il punto di vista di Nexumstp
Con il nuovo decreto fiscale e le norme sulla crisi d’impresa, diventa stringente in particolare per le micro e nano imprese italiane dotarsi di un indice di qualificazione della propria affidabilità finanziaria, secondo la società di consulenza Nexumstp che affianca 8 mila aziende in Italia. “La situazione finanziaria delle micro e nano imprese italiane diverrà presumibilmente sempre più critica, sia per le norme introdotte dal nuovo decreto fiscale, destinate a drenare liquidità rinviando o sospendendo le compensazioni, sia a seguito delle norme sulla crisi d’impresa e sugli “alert” che, alla prima difficoltà di versamento tributi e contributi obbligatori, costringeranno alle comunicazioni obbligatorie, porta di uscita definitiva dal mercato in gran parte dei casi. Di fronte di questo scenario, gli imprenditori dovranno necessariamente scegliere fra due strade: ricapitalizzare la propria impresa personalmente o con l’aiuto dei soci e di investitori privati; oppure seguire un percorso virtuoso di rafforzamento e consolidamento finanziario allo scopo di accedere ai finanziamenti bancari. Pertanto il controllo della finanza aziendale diventerà sempre più urgente e necessario per garantire la sopravvivenza stessa dell’impresa. Quanto più le norme sull’accesso al credito bancario diventano stringenti e limitative, tanto più è necessario e urgente affrontare questo percorso. Diviene indispensabile dunque che ogni realtà imprenditoriale venga dotata di un indice di qualificazione della propria affidabilità finanziaria, ovvero di uno “scoring” basato sulle proprie capacità reddituali e patrimoniali, desunto da dati pubblici e rielaborato possibilmente con software certificati e utilizzati dalle istituzioni finanziarie. Non si può parlare di “rating” in quanto quest’ultimo è un indice tecnico che deve essere certificato e riconosciuto dalle banche, oltre che accettato e confermato da Banca d’Italia, non essendo sufficienti le sole informazioni di carattere pubblico o privato che l’impresa è in grado di reperire autonomamente per confermare il proprio posizionamento. In sostanza lo “scoring” ha valore pubblico limitatamente ai criteri e ai parametri sulla base dei quali viene emesso (indici di bilancio, eventi negativi, esperienze di pagamento, rischio governance, frequenza visualizzazione partita iva, probabilità di default). Ha un costo limitato ma può consentire di ottenere importanti risultati: ad esempio garantire l’affidabilità dell’impresa a livello commerciale o attrarre investitori privati (business angels, venture capital, ecc.). Mentre il “rating” deve essere elaborato, applicato e rilasciato da enti autorizzati attraverso un percorso di qualificazione lungo e costoso per l’impresa, con l’unico obiettivo di rivolgersi alla finanza istituzionale con tutti i limiti ed i vantaggi che ne possono derivare. Lo “scoring” in ogni caso costituisce un primo passo verso il consolidamento dell’impresa e il reperimento di capitali, con la conseguenza che in futuro ciò consentirebbe anche di richiedere e ottenere un “rating” migliore. Nexumstp offre un percorso di scoring d’impresa attraverso strumenti di fintech collaudati, basati su dati pubblici e sul software utilizzato dalle banche per verificare gli indici di bilancio”. Mauro Finiguerra, Nexumstp – Dipartimento fisco e società |
23 Gennaio 2020
Credit crunch: per le Pmi sempre più urgente il controllo della finanza aziendale. Il punto di vista di Nexumstp