
La settimana dall’11 al 17 luglio sarà veramente eccezionale per i tanti appassionati della musica latinoamericana. Sul palco del
Festival Latinoamericando sono attesi alcuni dei più grandi artisti del continente, quelli che riempiono gli stadi e hanno milioni di fan in tutto il mondo.
Lunedì 11 la settimana si apre con i coloratissimi costumi e suavi melodie del ricco folclore di Mi Linda Costa Rica, gruppo composto da splendide ragazze che si
esibiscono vestite dei tipici e colorati costumi del paese. Uno spettacolo di danza e musica con un’orchestra popolare che si muove al coinvolgente suono della
marimba. Lo spettacolo propone suggestive coreografie tradizionali e musica salsa, tipica della zona costiera. Una serata particolarmente interessante sul piano
culturale che permette di conoscere un aspetto importante della tradizione del Costa Rica, considerato la Svizzera del latinoamerica, tanto da stimolare la
simpatica autoironia di questo gruppo il cui nome testualmente significa “il mio pulito Costa Rica”. Uno spettacolo di folclore che conquista con l’allegria e
l’esuberanza, per farci immaginare o ricordare le bellezze di un paese incantato che non a caso ha scelto come simbolo il colorato colibrì.
Martedì 12
luglio la settimana prosegue con un grande gruppo: Fulanito. Con due milioni di dischi venduti, una nomination ai Grammy e la partecipazione ai più grandi festival
latini internazionali, la serata sarà un cocktail esplosivo di musica travolgente. I Fulanito sono uno dei maggiori fenomeni della scena latina di New York. Il
leader del gruppo, Rafael ‘Dose’ Vargas, orgoglioso della sua discendenza africana e delle sue radici dominicane, ha saputo combinare il tipico merengue perico
ripiao della tradizione dominicana basato sulla fisarmonica, con i ritmi e le sonorità dell’hip hop e del rap, ottenendo un suono assolutamente inedito e un
successo strepitoso fin dall’esordio del 1997 con “El hombre mas famoso de la tierra”, cioè “L’uomo più famoso della terra”. Dire Fulanito in Latinoamerica è
indicare una persona senza un nome preciso, un po’ come dire Tizio in Italia.
Mercoledì 13 luglio protagonista del Festival sarà la salsa coinvolgente
di Tito Nieves uno dei più grandi cantanti del continente americano, considerato il Pavarotti della Salsa, molto celebre soprattutto negli Stati Uniti e in Canada.
Popolarissimo anche nel nostro paese, i suo ultimi brani sono in testa alle classifiche in Italia della musica latinoamericana. E’ il fondatore, insieme a Ramon
Castro e a Ramon Rodriguez, di uno dei gruppi storici della salsa negli anni ’80: i “Conjunto Clasico”. Grazie alle sue doti vocali e alla sua personalità potente
e carismatica, Tito porta la band a un livello di popolarità straordinario in tutto il Caribe. La sua carriera è una lunga catena di successi tra cui il bellissimo
“Dale Cara a la vida”, un gioiello che ripropone Nieves come autentica star della salsa. Il suo brano “Ya no queda nada”, cantato con La India e Nicky Jam è in
testa a tutte le classifiche internazionali di musica latina e da ballare. Un’emozione tutta da vivere, una serata straordinaria di musica latinoamericana di
respiro particolarmente internazionale.
Giovedì 14 luglio un evento speciale per il festival e per tutti gli amanti della musica brasiliana. Arriva per la
prima volta in Italia, in esclusiva per il Festival, un autentico fenomeno, una star: Ivete Sangalo. Con milioni di dischi venduti Ivete riempie a ogni concerto
anche i grandi stadi di calcio brasiliani. Un fenomeno della musica popolare, un’icona sensuale del genere. Per la sua straordinaria qualità artistica e per la
forza scenica i concerti di Ivete sono una esperienza indimenticabile che riesce a fare il tutto esaurito in stadi giganteschi come il leggendario Maracanà. Un
fenomeno, una icona della musica popolare del suo paese esportata in tutto il mondo. Per la prima volta sul grande palco del Festival LatinoAmericando, Ivete
Sangalo è nata a Juazeiro nel 1972 negli anni dell’adolescenza ha iniziato cantando in piccoli locali finché il produttore Jonga Cunha, accorgendosi del suo
talento, le ha dato spazio in uno show in cui Ivete ha potuto dare spazio alla sua vena funk. Nel 1993 viene ricostituita la “Banda Eva”, con Ivete come
protagonista: ed è subito un successo enorme. Sei album e oltre quattro milioni di dischi venduti. Nel 1999 inizia la carriera di solista che prosegue con
straordinario successo diventando una delle cantanti più popolari del mondo. La forza di Ivete nei concerti è incredibile. Non solo allena la voce, ma anche il
fisico per poter trasmettere al pubblico una energia che la rendono indimenticabile.
Il 15 luglio i Guayacan de Ayer, una delle orchestre di salsa fusión
più autentiche della Colombia, animeranno il Festival con il loro stile originale e piacevole, da ballare dalla prima all’ultima nota. Una straordinaria orchestra
di salsa, conosciutissima in tutta l’America Latina grazie a brani di grande successo, come “Amor Traicionero”, “Cada Dia Que Pasa” “Muchachita”, “Cocorobe”, “Es
Candela”, “Yolanda” e “La Más Bella”. La formazione con cui si presentano al Festival è nata nel 1999 sotto la direzione musicale di Nicholas Cristancho (Macabi) e
ha riunito molti degli artisti che hanno fatto parte della Guayacán Orquesta, come John Lozano, Richi Valdés, Carlos Brito e Einhar Renteria. Un incontro
imperdibile con la musica colombiana e una serata da ballare.
Sabato 16 luglio sul palco del festival ci sarà un grandissimo evento in esclusiva: il
concerto di Juan Luis Guerra Y 4.40, il re del merengue. Considerato il Vasco Rossi latino per la sua grande popolarità tra grandi e giovani, Guerra è uno dei
principali protagonisti della rivitalizzazione della musica tropicale, conosciuto in tutto il mondo. I suoi concerti al Madison Square Garden di New York sono
andati tutti esauriti. Per la prima volta si esibisce in concerto davanti al pubblico italiano, dopo una breve apparizione al Festival di Sanremo otto anni fa. Ha
fatto conoscere il merengue in tutto il mondo, insieme al suo gruppo, i 4.40, creando un genere musicale fatto di contaminazioni artistiche che coniugano
arrangiamenti moderni con strumenti del rock e della musica popolare: una miscela esplosiva di ritmi accattivanti accompagnati da testi di grande fascino, che
rendono memorabili le sue ballate. Nella storia della musica sono entrate molte delle sue canzoni: da “Ojalà Que llueva Café” del 1989 che lo ha lanciato con un
successo planetario, alle più recenti “Bachata Rosa” del 1991 e “Areito” del 1994.
Domenica 17 luglio sarà sul palco del Festival Dudu Nobre, uno fra gli
interpreti di samba più giovani e stimati del Brasile. E’ il grande suonatore del cavaquinho, lo strumento tradizionale della zona di Rio, con un suono
caratteristico dal melange stimoante. Dudu è cresciuto nelle rodas di pagode gestite dalla madre. A nove anni già suonava lasciando a bocca aperta prima gli amici
poi i suoi primi fan. A dodici anni era già in tournée in tutta Europa. A diciannove anni è entrato a far parte della band di Zeca Pagodinho, che dice di lui: “La
samba è una passione e Dudu è nato per fare samba”. Dudu ha composto pezzi per i più importanti artisti di samba, per lo stesso Zeca Pagodinho, per Beth Carvalho e
tanti altri. Le sue canzoni e la sua grande allegria sono un’occasione capace di offrire grandi emozioni al pubblico del Festival che si ritroverà al ritmo della
samba!
Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991, è oggi la più importante manifestazione dedicata all’America Latina. Con il passare degli anni è
diventato una tradizione della Milano d’estate, grazie soprattutto a uno spontaneo entusiasmo e a una costante attenzione del pubblico per le numerose proposte e
iniziative offerte. Un evento unico in Europa che ha un forte valore culturale, integrando l’aspetto dello svago e del divertimento con quello informativo su un
continente affascinante che da sempre è in cima all’immaginario europeo.