Da MCE Lab, l’osservatorio sul vivere sostenibile promosso da MCE – Mostra Convegno Expocomfort, e Aqua Italia, i consigli per prolungare la vita degli elettrodomestici e ottenere un considerevole risparmio economico.
Milano, 12 dicembre 2017 – L’acqua è il nostro bene più prezioso. Ogni giorno la utilizziamo per dissetarci, per cucinare, per annaffiare le piante, per l’igiene personale e per la pulizia della casa. Ma il calcare in essa contenuto può alla lunga diventare dannoso per gli elettrodomestici e per gli impianti e può comportare un maggiore consumo di energia; un solo millimetro di calcare nelle tubazioni che trasportano acqua calda può aumentare il consumo energetico addirittura del 7%.
Quale punto di riferimento e informativo per il pubblico, MCE Lab, l’osservatorio sul vivere sostenibile promosso da MCE – Mostra Convegno Expocomfort, assieme ad Aqua Italia (ANIMA – Confindustria), ha elaborato una panoramica degli interventi più comuni per un’acqua più sana, più “dolce” e utile a garantire la longevità degli elettrodomestici e per gli impianti.
Per migliorare l'economia domestica è soprattutto opportuno diminuire il livello di calcare attraverso sistemi di trattamento. In questo modo è possibile risparmiare anche sulle spese di tutti i giorni: il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria sono rilevanti ai fini dei consumi di energia ed emissioni, e incidono per circa il 60% (in energia primaria) sui consumi complessivi del settore civile. Ad esempio, installando nella propria caldaia un sistema di dosaggio di polifosfati o un addolcitore è possibile ottenere un risparmio economico annuale di quasi il 20% sui costi generalmente sostenuti per il riscaldamento, stimato in 250/300 euro a famiglia. Questo garantisce inoltre la piena efficienza degli impianti, con un recupero di efficienza delle caldaie tra il 15 e il 17% annuo, cui si deve sommare il 5/6% sul circuito di riscaldamento.
La maggior parte degli acquedotti italiani pubblica gli esiti dei controlli effettuati sulle acque erogate: esistono varie unità di misura per la durezza dell’acqua ma in Italia si utilizza quella cosiddetta in gradi francesi (°F), che corrisponde a un contenuto di sali di calcio e magnesio equivalente a 1g di CaCO3 ogni 100 litri d’acqua. La legislazione non ne prevede un limite, limitandosi a consigliare che i valori siano compresi tra i 15 e 50°F. In linea di massima, risultano molto dure (oltre i 40°F) alcune acque dell’Italia Centrale e della Calabria, di media durezza (circa 20°F) quelle liguri e piemontesi, e quasi dolci quelle friulane.
L'acqua in Italia è però garantita nei parametri solo fino al contatore. Esistono in commercio kit semplici da usare per un’analisi fai da te per assicurarsi che i parametri vengano rispettati fino all’erogazione, basta rivolgersi ad aziende specializzate in trattamenti delle acque primarie per la tratta di competenza dell’utente (www.aquaitalia.it).
Ecco gli interventi più comuni e facili da realizzare per migliorare la qualità dell’acqua nelle abitazioni private:
• Resina a scambio ionico
Con l'applicazione di un sistema di addolcimento con resina a scambio ionico, l'acqua passa attraverso una colonna contenente resina cationica in forma di sodio. L’acqua dura viene filtrata e gli ioni responsabili delle incrostazioni di calcare, calcio e magnesio, vengono trattenuti sulla superficie della resina e sostituiti da ioni di sodio, i cui sali non causano depositi. Oltre a offrire longevità agli impianti idrotermosanitari, l’addolcimento offre benefici in campo igienico-sanitario: biancheria più morbida e pulita e maggior durata degli indumenti.
• Dosaggio chimico
Il dosaggio chimico è tra le prime ed essenziali azioni a protezione degli impianti idrosanitari e delle utenze. I metodi più utilizzati sono:
– trattamento tramite dosatore di polifosfati idrodinamico, che utilizza prodotti chimici dall'alta azione antincrostante e anticorrosiva;
– trattamento tramite pompe dosatrici (impiegate soprattutto per grandi impianti).
Le apparecchiature di dosaggio chimico sono indicate in presenza di incrostazioni nelle tubazioni.
• Filtrazione di sicurezza più dosaggio di anticorrosivi alimentari
Il trattamento unisce la filtrazione meccanica, che trattiene particelle e impurità, con il dosaggio chimico, che a sua volta garantisce un’alta azione antincrostante e anticorrosiva.
Il trattamento idrico permette inoltre di consumare meno detergenti (la durezza dell'acqua è antagonista dei tensioattivi); basti pensare che il 60% del sapone utilizzato non concorre alla rimozione dello sporco ma viene “neutralizzato” dal calcare. Va sottolineato infine come una minore quantità di detersivi immessi nell'ambiente garantisca un maggior rispetto dell’ecosistema.