
Il Consorzio Nazionale Piattaforme di Riciclaggio
(CO.NA.PI.)ottiene la licenza AQSIQ per le esportazioni.Ha ottenuto l’autorizzazione da parte delle autorità della Repubblica Popolare Cinese a trattare e vendere
direttamente alle cartiere del Paese la carta recuperata e lavorata in Italia dal consorzio. Ora CO.NA.PI può evitare un passaggio finora obbligato nella filiera
di esportazione della carta in Cina: l’intermediazione dei brokers. Ciò garantisce qualità e una miglior tracciabilità del prodotto. La General Administration of
Quality Supervision Inspection and Quarantine (AQSIQ) rilascia questo tipo di autorizzazione solo sulla base di parametri qualitativi molto alti delle materie
prime seconde e dei processi di lavorazione. Attualmente in Italia sono soltanto sei i soggetti autorizzati, di cui tre fanno riferimento al CO.NA.PI.
“Un
grande risultato e una boccata d’ossigeno per il sistema della raccolta differenziata, che altrimenti rischia il collasso. – dichiara Giulio Facchi, presidente
del CO.NA.PI. – Le piattaforme di recupero potranno smaltire la carta accumulata in questi mesi e sosterranno il mercato in vista di un recupero di capacità
produttiva da parte delle cartiere italiane. Questo traguardo rappresenta non solo un riconoscimento qualitativo del lavoro svolto dalle nostre aziende, ma spinge
le piattaforme verso un ulteriore processo di responsabilizzazione e autonomia. I maggiori fornitori della Cina sono Stati Uniti e Giappone, percepiti come
fornitori dagli standard qualitativi molto alti. Oggi però noi siamo in grado di fornire carta con un livello di impurità inferiore all’1% che ci permette di
affacciarci a testa alta sul mercato cinese. Le cartiere italiane sono e saranno sempre i destinatari privilegiati della carta che recuperiamo e lavoriamo, ma la
situazione attuale impone la valutazione di altre strade per sostenere il mercato nell’attesa che le nostre cartiere recuperino al 100% la loro capacità
produttiva. Da oggi le consorziate CO.NA.PI. potranno dunque esportare il proprio prodotto in Cina attraverso il consorzio. Il fenomeno export verso il Far East
coinvolge la maggior parte dei Paesi europei. Come CO.NA.PI, nel 2009 contiamo di collocare sul mercato cinese almeno 100mila tonnellate di carta. Il 17 luglio
saremo in Cina proprio per saldare e definire i termini commerciali della nostra iniziativa.”
Il sistema della raccolta e del recupero si fonda
sull’assunto che la carta recuperata possa essere riciclata dalle cartiere e riutilizzata. Se questa premessa viene a mancare a causa delle difficoltà
attraversate dalle cartiere, la prima a farne le spese potrebbe essere la raccolta compiuta nei comuni, vanificando gli sforzi compiuti in tutti questi anni.
“L’ottenimento del nulla osta – continua Facchi – è un risultato di fondamentale importanza non solo per il nostro consorzio, ma per il futuro stesso della
raccolta differenziata e del recupero in Italia. Ad oggi la carta raccolta nel nostro Paese supera di gran lunga la capacità produttiva delle cartiere e, secondo i
dati dell’ultimo rapporto Comieco, è cresciuta del 7% anche nel 2008 portando un risparmio di 376 milioni di euro sui costi di smaltimento e mancata produzione di
anidride carbonica. Questi ottimi risultati però rischiano di andare letteralmente in fumo, perché se la carta non trova uno sbocco sul mercato italiano e non
viene esportata, finirà in discarica o negli inceneritori. Per dare respiro al nostro sistema quest’anno almeno due milioni di tonnellate di carta dovrebbero
essere destinate al mercato internazionale.”