25 Ottobre 2007
D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO firma il nuovo spot per le calze Filodoro, la produzione è di Haibun

E’ on air

da domenica 21 Ottobre la nuova campagna televisiva realizzata dall’agenzia pubblicitaria D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO per Filodoro, marchio di Golden Lady

Company S.p.A., leader assoluto nel mercato della calzetteria femminile.

La campagna nasce con l’obiettivo di generare notorietà per il marchio Filodoro e

conferirgli fascino, attualità, desiderabilità e valore competitivo.
Il film, attraverso una narrazione visiva che esplora le molteplici sfaccettature di

un’intensa giornata “rosa”, esalta i prodotti Filodoro e la loro intrinseca capacità di conferire eleganza e femminilità a tutte le donne.

Inoltre, la

campagna mira a sottolineare quella “differenza” che ha contribuito a rendere celebre il marchio Filodoro e che ritroviamo nello storico claim: “La differenza si

vede, si sente, si tocca”.
Così, gli art director Luca Zamboni e Luis Toniutti e i copywriter Federico Bonenti e Maddalena Giusto, sotto la direzione creativa

di Giuseppe Mastromatteo e Luca Scotto di Carlo, hanno realizzato uno spot televisivo che racconta la giornata di alcune donne caratterizzata dalla continua

presenza di un filo d’oro che si materializza al loro passaggio e le rende ancora più femminili, praticamente irresistibili.
Nel finale una voce maschile svela

il concetto creativo recitando: “Per ogni Filo d’oro c’è una donna”.

La pianificazione della campagna è stata curata dal centro media Starcom e prevede

uscite su tutti i canali Mediaset e Rai dal 21 Ottobre per circa due mesi.
Inoltre, lo spot si avvale dell’elaborata produzione di Haibun (executive producer

Cesare Fracca). Il film è stato girato a Barcellona con un team tecnico scelto da Haibun composto da nomi di grande prestigio per il mercato internazionale

dell’advertising: a partire dal talentuoso regista Anthony Atanasio, considerato una vera autorità nel settore e molto apprezzato per campagne come Renault Megane

e American Express, a Patrick Duroux, direttore della fotografia assai quotato, fino all’editor inglese Christophe Williams.