11 Gennaio 2012
De Micheli-Oddo di Casta Diva Group: siamo in piena rivoluzione, alle cdp servono nuovi modelli di business

La

chiusura della New Partners di Luca e Andrea Ciarla ha aperto un dibattito al quale hanno partecipato anche Andrea de Micheli e Luca Oddo, ripettivamente Ad e

Presidente di Casta Diva Group, che ritengono opportuno approfondire alcuni argomenti emersi.

“Siamo dispiaciuti per la decisione presa dal collega Luca

Ciarla, che abbiamo sempre considerato bravo, leale e creativo, e ci auguriamo che possa presto tornare in attività – affermano De Micheli e Oddo – Anche per

scongiurare nuove chiusure, vorremmo portare all’attenzione dei colleghi e del mercato in generale alcune nostre riflessioni. Abbiamo l’impressione che non tutti

si rendano conto o accettino il fatto che il settore della comunicazione è stato squassato da una vera rivoluzione copernicana, dovuta a tre fattori principali. In

primo luogo le tecnologie “democratizzate” hanno reso possibile girare video, spot e film con budget infinitamente inferiori a un tempo. In secondo luogo la rete

ha riversato nei nostri computer-i-Pad-i-Phone una miriade di contenuti professionali, amatoriali e user generetad, a volte anche geniali, il cui successo è

completamente slegato sia dal costo di produzione, sia dall’acquisto di spazi tabellari, e che hanno oltretutto abituato il pubblico a non dare più eccessiva

importanza all’execution patinata”.

“Infine i due elementi di cui sopra hardware (tecnologia) e software (idee) non hanno più barriere d’accesso –

proseguone De Micheli e Oddo – ma sono a disposizione di tutti, compresi i giovani marketing-brand-product-manager delle aziende Fast Mover Consumer Goods. Che

conseguenze può avere questa rivoluzione, ben rappresentata dalle due charts di Go-Globe.com che alleghiamo? Secondo noi tre radicali cambiamenti. Uno: non

esisteranno più compartimenti stagni tra clienti-agenzie-case-di-produzione-web-event-agencies. Persino un product manager potrà realizzare uno spot/sito/evento

geniale dal tinello di casa sua, così come lo può già fare il suo fratellino 13enne…Due: ciò non significa che le produzioni milionarie spariranno: Avatar convivrà

con Blair Witch Project. Ma il comunicatore avveduto dovrà saper produrre con entrambi i livelli di budget.
Tre: i clienti chiederanno ai loro produttori (che

preferiamo chiamare consulenti di produzione) di spendere sempre meno, e costoro, per aiutarli, dovranno necessariamente slegare la loro retribuzione dalla

percentuale sui costi (che tenderanno a zero), abbandonando quindi il concetto ormai obsoleto di mark-up.
Se i produttori sapranno “leggere” la rivoluzione,

diventare per i loro clienti guide esperte del nuovo mondo, e farsi pagare fee adeguate, allora non dovremo leggere di altre chiusure, nel prossimo futuro. Anche

perché la moltiplicazione dei canali e la trasformazione di internet nella ‘nuova tv’ per le ‘nuove generazioni’ garantiscono la necessità di produrre molti

più contenuti audiovisivi di un tempo, non meno”.

“Abbiamo l’impressione – concludono Oddo e De Micheli – che ci sia una grande prateria davanti a noi,

forse ancora offuscata dalla nebbia della novità e della necessità di ripensare il proprio mestiere, abbandonando abitudini consolidate.
Esserci avventurati tra

i primi verso questa nuova frontiera ci pare affascinante, divertente e anche proficuo, come dimostra lo sviluppo che abbiamo impresso al nostro gruppo in questi

ultimi anni.”