
“Ho avuto notizie di mio padre solo dai suoi avvocati. Mi
dicono che continua a non capacitarsi di quanto gli stia accadendo. Le sue condizioni di salute sono discrete, ha potuto avere le sue medicine. Attendo con
impazienza il colloquio di garanzia che avrà martedì nel quale sono certo emergerà in modo chiaro la sua innocenza.
Mi dà molta amarezza leggere brandelli di
conversazioni telefoniche private della nostra famiglia sui giornali. Pezzi di frasi fuori da ogni contesto a cui può essere data ogni interpretazione. Non pensavo
potesse essere una violazione così intima e sconvolgente. Sono momenti in cui il senso di appartenenza alla famiglia si esaspera, ma né io né mia madre possiamo
nemmeno parlare con mio padre.
Dobbiamo sapere come sta solo da quanto ci dicono i nostri avvocati o i parlamentari che sono andati a trovarlo. Spero che la
giustizia italiana faccia il suo corso al più presto e che la nostra famiglia possa ritrovarsi insieme in pochi giorni”.
Emanuele Filiberto di Savoia