20 Giugno 2006
Dichiarazione di Emanuele Filiberto di Savoia, ore 19,00

“Mia madre e io abbiamo finalmente ricevuto la telefonata

da mio padre.
Lo abbiamo sentito stanco e provato.
Malgrado i suoi avvocati gli avessero consigliato di non rispondere alle domande dei magistrati, ha detto

di averlo voluto fare perché non ha niente da nascondere e non si rimprovera nulla. Ha fiducia nella giustizia italiana e confida che le sue dichiarazioni possano

chiarire la sua posizione e dimostrare la sua innocenza.

Si è lamentato delle modalità dell’arresto e di come è avvenuto il viaggio fino a Potenza.

Ha chiesto notizie di tutta la famiglia, in particolare di mia moglie Clotilde e di nostra figlia Vittoria.

Come già ci avevano anticipato gli avvocati,

ha detto che preferisce che mia madre e io non lo raggiungiamo in questo momento perché non vuole sottoporci a un ulteriore stress emotivo e che spera di essere

con noi molto presto.

E’ commosso dai messaggi di sostegno di tanti italiani e quelli delle sue sorelle Maria Pia e Maria Beatrice, dei suoi nipoti e di

Amedeo d’Aosta e ci chiede di ringraziarli tutti.

Ha chiuso dicendo di non voler abusare del tempo che gli era stato concesso in quanto si trovava insieme

ad altri detenuti anche loro in attesa di poter telefonare alle proprie famiglie.

Gli abbiamo trasmesso tutto il nostro supporto e il nostro affetto

sperando di poterlo riabbracciare presto.”