
Sergio D’Alessandris (presidente di
Assolterm): «A inizio 2012 dovrebbe
scattare, secondo il Decreto Legistlativo 28/11 dello scorso marzo sulle
energie rinnovabili, il nuovo meccanismo di
incentivazione del solare
termico, basato sui criteri del conto energia, cioè sulla corresponsione
di un incentivo per ogni kWh di energia termica prodotto.
Le norme
attuative del decreto dovrebbero essere definite per fine settembre, e
fissare l’entità e i criteri dell’inventivazione, ma ancora non è stato
formato un tavolo tecnico per discuterne. Assolterm ha formulato una sua
proposta, che prevede un incentivo fisso e forfettario al kWh per
impianti di
piccola taglia fino a 35 kW di potenza (circa 50 metri
quadri di pannelli solari) e un incentivo calcolato sulla reale
produzione, da contabilizzare con
appositi sistemi, per impianti di
potenza tra 35 kW e 1 MW. Ovviamente tutto dipende dal valore
dell’incentivo che sarà fissato dal Governo. Quello che
chiediamo noi è
che l’incentivo fissato sia equo e non penalizzi la tecnologia del
solare termico rispetto alle altre. Abbiamo l’obiettivo al 2020 di
installare 26 milioni di metri quadri di pannelli solari, contro i 2,5
milioni installati attualmente. Per raggiungere l’obiettivo è importante
non
deprimere il settore, che tra l’altro conta su prodotti di
produzione prevalentemente italiani».
Luciano Barra, capo della segreteria tecnica della
Direzione generale
per l’energia del ministero dello Sviluppo economico ha ribattuto che,
secondo le valutazioni del ministero, «riteniamo la soluzione
migliore
prolungare di almeno tre anni, per gli impianti solari termici di piccola taglia,
il sistema di detrazione fiscale del 55% previsto per gli
interventi di razionalizzazione
energetica degli edifici, che ha dato buoni risultati e riservare il conto energia per
impianti di taglia maggiore». «Il
problema del solare termico – ha
commentato Barra – che attira meno interessi del fotovoltaico, non sta
però soltanto negli incentivi, ma anche in un appeal
che questa
tecnologia non ha presso i cittadini, forse a causa del suo scarso
contenuto innovativo. Un’idea attualmente al vaglio è quindi di
subordinare
una parte dell’incentivo al contenuto tecnologico
dell’impianto, per stimolare l’industria a sviluppare nuovi prodotti,
capaci magari di produrre freddo
dall’energia solare nel periodo estivo.
Abbiamo lanciato questa proposta alle associazioni e alle aziende del
settore, ma devo dire che finora non abbiamo
avuto riscontri».