27 Settembre 2016
Energia rinnovabile: lo studio di Greenpeace e le soluzioni di Teon per il riscaldamento sostenibile

Milano, 27 settembre 2016 – Greenpeace constata che “la metà della popolazione dell’Unione europea, circa 264 milioni di persone, potrebbe produrre la propria elettricità autonomamente e da fonti rinnovabili entro il 2050, soddisfacendo così il 45 per cento della domanda comunitaria di energia.” È quanto emerge dal report scientifico “The Potential for Energy Citizens in the European Union”, redatto dall’istituto di ricerca ambientale CE Delft per conto di Greenpeace, Federazione Europea per le Energie Rinnovabili (EREF), Friends of the Earth Europe e REScoop.eu.

 

In particolare, il mercato dell’energia si sta muovendo dalle fonti fossili e dal nucleare verso le energie rinnovabili, ma sta anche cambiando il sistema produttivo introducendo una rinnovabilità distribuita.

 

In questo, la visione di Teon che ha progettato Tina e Retina – due soluzioni innovative per la produzione di riscaldamento e raffrescamento – scardina l’idea che per riscaldarsi occorra un processo di combustione fossile e introduce la componente rinnovabile (l’acqua) in-loco. 

 

Tina è una pompa di calore idrotermica, in grado di produrre acqua calda a 80°C per il riscaldamento centralizzato e acqua calda sanitaria di edifici e grandi volumetrie in genere, estrae calore dall'acqua (per il 70% dell’energia termica prodotta) e utilizza elettricità (per il rimanente 30%); la seconda produce anche raffrescamento estivo a 7°C. Il tutto senza modificare i terminali esistenti. 

 

"Crediamo – afferma Ferdinando Pozzani, amministratore delegato di Teon, la società che sviluppa, produce e commercializza Tina e Retina – in un ambiente migliore, nell'innovazione e nell'efficienza energetica reale e su questo concentriamo la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche. Il nostro obiettivo, supportato dai risultati conseguiti fino ad ora dagli impianti già in esercizio, è di contribuire alla diffusione di un modello di riscaldamento sostenibile dove una fonte rinnovabile a zero emissioni in loco possa rappresentare una concreta risposta ai sempre più crescenti problemi di inquinamento urbano.” 

 

La rivoluzione che ha introdotto in maniera massiccia le fonti di energia rinnovabile nel settore della produzione elettrica può essere spesa anche nel settore termico, che in Italia assorbe più del 50% degli usi finali di energia (quasi 60 Mtep/anno su 110 Mtep/anno). Vale la pena ricordare che, tra gli usi termici, il solo riscaldamento urbano, è ormai di gran lunga la prima fonte di inquinamento delle nostre città e che con un uso diffuso delle pompe di calore come Tina e ReTina lo si potrebbe ridurre del 70% fino ad annullarlo in caso di utilizzo di energia elettrica rinnovabile.

 

Retina e Tina nascono dall'esperienza di un progetto pluriennale di ricerca applicata, che ha portato alla industrializzazione di una famiglia di prodotti in ambito energetico ambientale, insigniti del premio «Smart Future Mind Awards nel 2011», le cui prestazioni, ineguagliate sul mercato, sono il risultato di soluzioni scientifiche e tecnologiche protette da brevetti nazionali ed internazionali.

 

Nel settore del riscaldamento centralizzato, Tina e le sue "sorelle più piccole" Mini e Microtina (30kw e 9kw) rappresentano un'ideale alternativa a tutte le caldaie – numerosissime nelle nostre città – che utilizzano combustibili fossili (o biomasse o pellet) perché consente di ridurre consumi e bolletta energetica di oltre il 40% e, allo stesso tempo, di azzerare le emissioni inquinanti in loco. Quando si produce anche raffrescamento estivo, si riesce a risparmiare sino al 60% sulla bolletta. L’alimentazione elettrica di Tina e Retina può essere effettuata attraverso sistemi di generazione distribuita quali ad esempio il fotovoltaico.