15 Settembre 2011
Fotovoltaico: Italia prima al mondo per nuova capacità installata

Secondo Epia, l’associazione europea

dell’industria fotovoltaica, il nostro Paese quest’anno per la prima volta supera la Germania per capacità installata. È quanto emerso a PV Rome Mediterranean, il

salone internazionale delle tecnologie fotovoltaiche per il Mediterraneo nell’ambito di ZeroEmission Rome. Spazio anche per il calore solare per il quale è

previsto a partire dal prossimo anno un sistema di incentivazione simile al Conto energia per il fotovoltaico.
Lo sviluppo del fotovoltaico italiano

proseguirà con buoni tassi di crescita anche nei prossimi anni: il volume di installazioni fotovoltaiche raggiungerà, infatti, nel 2012 e nel 2013 rispettivamente

i 2,7 GW e 2,6 GW. Sono le stime diffuse oggi nel corso del convegno organizzato dal Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane), tenutosi oggi a PV Rome

Mediterranean, il salone internazionale delle tecnologie fotovoltaiche per il Mediterraneo che si svolge nell’ambito di ZeroEmission Rome, la grande

manifestazione in corso alla Fiera di Roma dedicata alle energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, lotta ai cambiamenti climatici ed emission trading, che

proseguirà fino a domani.
“Dati importanti, certamente inferiori alle performance del mercato negli ultimi due anni, ma che permettono di guardare al futuro con

un certo ottimismo, nonostante i timori sulla tenuta del comparto dopo la sostanziale riduzione delle tariffe incentivanti introdotta dal Quarto conto energia” –

ha commentato Valerio Natalizia, presidente del Gifi.

E proprio gli effetti della nuova legislazione sono stati uno dei temi al centro dell’incontro. “Il

nuovo sistema di incentivi provocherà una trasformazione del mercato rispetto a quanto avvenuto in passato: le nuove tariffe penalizzano le grandi installazioni,

ma non è detto che il fotovoltaico debba e possa svilupparsi solo grazie a queste -ha spiegato Natalizia -. Si aprono infatti nuovi e promettenti scenari

rappresentati in primo luogo dalla crescita degli impianti commerciali, quindi di media taglia realizzati sui tetti di strutture si lavorerà molto sul

residenziale. La crescita di queste installazioni, inoltre, stimolerà l’innovazione tecnologica, per la necessità di trovare soluzioni che consentano

l’integrazione dei sistemi sui tetti e nelle facciate degli edifici, campo nel quale i produttori di moduli italiani possono contare su un bagaglio di conoscenze

e un gusto per l’estetica che i nostri competitor non hanno. Insomma, sebbene sia facile prevedere una certa selezione degli operatori, le opportunità per

continuare a fare bene per le aziende”.

Il presidente del Gifi ha poi sottolineato il bilancio positivo del fotovoltaico per il sistema Italia. “Il settore

nel giro di pochi anni ha dato un forte impulso alla creazione di nuovi posti di lavoro, circa 20.000 addetti diretti, con un’età media dei lavoratori di 35 anni,

e uno dei pochi che ha continuato a crescere anche in una situazione economica particolarmente difficile – ha spiegato Natalizia -. Altrettanto importante è il

peso che il solare sta acquisendo nel mix energetico. Il fotovoltaico è oggi a tutti gli effetti una fonte primaria, se consideriamo che copre circa il 3% della

domanda, quota che entro il 2012 arriverà al 6% e che rappresenta circa la metà rispetto a una fonte come il carbone. Un risultato ancora più straordinario se

pensiamo che è stato ottenuto nel giro di pochi anni”.

Cosa serve per continuare a crescere? “La stabilità normativa rappresenta uno dei fattori essenziali

per proseguire su questo percorso virtuoso – ha spiegato Natalizia -. Abbiamo rilevato che dall’agosto del 2010 all’agosto del 2011 ci sono stati ben 6

interventi normativi che hanno modificato le regole del sistema e ciò sicuramente non favorisce gli investimenti e l’ingresso nel mercato di grandi gruppi

industriali. Inoltre, riteniamo ormai indispensabile semplificare e omogeneizzare le procedure autorizzative. Infine, il potenziamento delle infrastrutture di

trasmissione dell’energia e spingere sulla creazione delle reti intelligenti per la gestione ottimale dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Altro

comparto, quest’ultimo, dove le imprese italiane possono avvantaggiarsi e diventare esportatori di know how e di tecnologie nel resto d’Europa.

A

sostenere l’ottimismo di Natalizia contribuiscono anche le stime di Epia (European photovoltaic industry association) secondo le quali l’Italia sarà il primo

Paese europeo a raggiungere la grig parity. “Il pareggio del costo del kWh fotovoltaico con quello generato dalle fonti tradizionali sarà raggiunto nel 2015 per

gli impianti con 3 kW di potenza, e nel giro dei due anni successivi per tutte altre taglie di installazioni – ha spiegato Ingmar Wilhelm di Epia -. Inoltre,

l’Italia si attesterà al primo posto per capacità installata annua, superando per la prima volta la Germania. Al terzo posto si consoliderà il mercato degli Stati

Uniti, seguito da quelli del india, Giappone con la Cina che balza al quinto posto”.

Un altro dei temi emersi dal ricco panorama di incontri della

giornata riguarda la messa punto di un meccanismo di incentivazione al calore solare simile a quello in vigore in Italia per il fotovoltaico. L’argomento è stato

oggetto di dibattito al convegno di Assolterm ‘Valorizzazione del solare termico. Sergio D’Alessandris, presidente dell’associazione italiana per il solare

termico, ha ricordato che “all’inizio del 2012 dovrebbe scattare, secondo il Decreto Legistlativo 28/11 dello scorso marzo sulle energie rinnovabili, il nuovo

meccanismo di incentivazione del solare termico, basato sui criteri del conto energia, cioè sulla corresponsione di un incentivo per ogni kWh di energia termica

prodotto. Le norme attuative del decreto – ha aggiunto – dovrebbero essere definite per fine settembre, e fissare l’entità e i criteri dell’incentivazione, ma

ancora non è stato formato un tavolo tecnico per discuterne.” In vista di questi appuntamenti Assolterm ha formulato una sua proposta, che “prevede – ha spiegato

D’Alessandris – un incentivo fisso e forfettario al kWh per impianti di piccola taglia fino a 35 kW di potenza (circa 50 metri quadri di pannelli solari) e un

incentivo calcolato sulla reale produzione, da contabilizzare con appositi sistemi, per impianti di potenza tra 35 kW e 1 MW. Ovviamente – ha poi precisato – tutto

dipende dal valore dell’incentivo che sarà fissato dal Governo. Quello che chiediamo noi è che l’incentivo fissato sia equo e non penalizzi la tecnologia del

solare termico rispetto alle altre. Abbiamo l’obiettivo al 2020 di installare 26 milioni di metri quadri di pannelli solari, contro i 2,5 milioni installati

attualmente. Per raggiungere l’obiettivo è importante non deprimere il settore, che tra l’altro conta su prodotti di produzione prevalentemente italiani”.

Luciano Barra, capo della segreteria tecnica della Direzione generale per l’energia del ministero dello Sviluppo economico ha ribattuto che, secondo le

valutazioni del ministero, “riteniamo la soluzione migliore prolungare, per gli impianti solari termici di piccola taglia, di almeno tre anni, il sistema di

detrazione fiscale del 55% previsto per gli interventi di razionalizzazione energetica degli edifici, che ha dato buoni risultati e riservare il conto energia per

impianti di taglia maggiore. Il problema del solare termico – ha commentato Barra – che attira meno interessi del fotovoltaico, non sta però soltanto negli

incentivi, ma anche in un appeal che questa tecnologia non ha presso i cittadini, forse a causa del suo scarso contenuto innovativo. Un’idea attualmente al vaglio

è quindi di subordinare una parte dell’incentivo al contenuto tecnologico dell’impianto, per stimolare l’industria a sviluppare nuovi prodotti, capaci magari di

produrre freddo dall’energia solare nel periodo estivo. Abbiamo lanciato questa proposta alle associazioni e alle aziende del settore, ma devo dire che finora non

abbiamo avuto riscontri”.