1 Giugno 2009
Giorgio Schultze parla da Trino Vercellese, uno dei territori che potrebbero ospitare la centrale e il sito unico di stoccaggio delle scorie

Il riavvio del ciclo nucleare sottrarrebbe le risorse necessarie
allo sviluppo delle rinnovabili esponendo il Paese a rischi

enormi e inutili

Il Governo ha intrapreso un percorso pericoloso
che ci penalizzerà nei confronti degli altri Paesi europei

Giorgio Schultze,

candidato indipendente al Parlamento Europeo nelle liste dell’Italia dei Valori, ha lanciato ieri 31 maggio un appello da Trino Vercellese, zona nucleare per

eccellenza e uno dei territori più adatti ad ospitare una centrale nucleare e il centro unico di stoccaggio delle scorie radioattive. Trino è una delle zone a

minor rischio sismico della penisola e pertanto una delle candidate numero uno ad accogliere qualsiasi attività ad alto rischio come quella nucleare.

“Non

condivido le scelte compiute dal Governo nelle ultime settimane sul tema del nucleare. Verso la metà di maggio il Senato ha approvato gli articoli contenuti nel

disegno di legge per una ripresa del nucleare in Italia, e nel corso del G8 Energia, tenutosi recentemente a Roma, Italia e Giappone hanno siglato un accordo

per la promozione dell’energia nucleare. Entro fine 2009 l’Esecutivo sarà tenuto a presentare una lista dei siti più adeguati ad ospitare le centrali ed il

centro unico di stoccaggio delle scorie radioattive. Invito il Governo a rivedere le proprie posizioni e le proprie iniziative in questo senso. È in gioco il

futuro dell’intero Paese. La costruzione di nuove centrali rappresenterebbe un investimento sproporzionato rispetto alla quantità di energia che riuscirebbero a

produrre. Inoltre le scorie rappresentano un problema insuperabile, perché la radioattività si esaurisce in migliaia di anni”.

Il rifiuto di qualsiasi

iniziativa nucleare rappresenta uno dei punti fondamentali del programma di Giorgio Schultze, che parla in qualità di esperto internazionale di pianificazione

energetica urbana e fonti rinnovabili. Il suo modello energetico è fondato sullo sfruttamento integrato di tutte le fonti rinnovabili di cui disponiamo e

dall’emancipazione dalle risorse energetiche di origine fossile. Un sistema così concepito, una volta raggiunto l’equilibrio, sarà in grado di soddisfare il nostro

fabbisogno energetico senza ricorso al nucleare.

“Non esiste una sola motivazione valida affinché l’Italia promuova e sviluppi l’energia nucleare. Oggi

disponiamo della tecnologia necessaria per uno sfruttamento adeguato delle fonti rinnovabili. Perché dovremmo investire i prossimi anni ed ingenti risorse nello

sviluppo delle tecnologie per lo sfruttamento dell’uranio? Una risorsa costosa, esauribile e che genera scorie altamente radioattive che andrebbero ad avvelenare

ulteriormente le nostre acque e le nostre terre”.