3 Dicembre 2025
Giornata internazionale delle persone con disabilità: inclusione lavorativa strategia win-win per cittadini e imprese

È necessario un nuovo approccio che renda l’inclusione davvero reale, trasformando il collocamento mirato da adempimento burocratico a vantaggio competitivo, secondo il Presidente di Nexumstp, Paolo Stern.
Milano, 3 dicembre 2025 – A oltre 25 anni dall’entrata in vigore della normativa sul collocamento mirato, l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità resta un obiettivo ancora lontano. I numeri parlano chiaro: solo il 33,5% delle persone con disabilità in età lavorativa (15-64 anni) è occupato, contro il 60,2% del resto della popolazione (dati Istat 2023). Un divario ancora più marcato per le donne: appena il 26,7% ha un impiego contro il 36,3% degli uomini.
La normativa prevede obblighi di riserva graduali per i datori di lavoro: per le aziende con un organico da 15 a 35 dipendenti deve essere inserita almeno una persona con disabilità; per quelle da 36 a 50 dipendenti almeno due e oltre i 50 dipendenti le persone disabili devono essere rappresentate da circa il 7% dell’organico.
Gli incentivi previsti sono sia nazionali gestiti dall’INPS, sia territoriali legati a iniziative delle singole regioni. La loro entità è proporzionale al grado di disabilità. In alcuni casi esistono finanziamenti per abbattimento di barriere architettoniche in azienda.
Il presidente di NexumStp, Paolo Stern, commenta: “Per una inclusione reale non esistono formule magiche, ma percorsi concreti da attivare. In un momento di crisi demografica che impatta sugli organici aziendali, l’inclusione non è più solo un obbligo ma un’opportunità strategica. Il recruiting mirato rappresenta un sistema win-win per cittadini e imprese.”
Secondo NexumStp, il primo passo necessario è la semplificazione degli incentivi economici, attualmente frammentati tra INPS e iniziative regionali, che creano complessità burocratiche difficili da gestire soprattutto per le piccole e medie imprese. Un accorpamento renderebbe questi strumenti più accessibili e utilizzabili.
Particolarmente promettente appare il rilancio del sistema delle convenzioni, già previsto dalla legge del 1999 ma ancora poco sviluppato a livello territoriale. Attraverso gli appalti mirati a strutture specializzate, le aziende possono assolvere l’obbligo assuntivo consentendo l’inserimento di lavoratori disabili in contesti organizzati e professionali, creando un circuito virtuoso particolarmente utile per le PMI.
“Sarebbe opportuno un aggiornamento normativo che ampli i soggetti convenzionabili”, aggiunge il presidente Stern. “Oltre allecooperative sociali, anche le società benefit potrebbero diventare destinatarie di questi appalti, favorendo una partecipazione lavorativa ancora più al passo con le nuove forme di organizzazione d’impresa.”
Infine, NexumStp propone una campagna di valorizzazione delle imprese virtuose, sul modello di quanto fatto per l’occupazione femminile con la certificazione sulla parità di genere. Un marchio riconoscibile informerebbe consumatori e stakeholder del comportamento responsabile dell’impresa, trasformando l’inclusione in un elemento distintivo di reputazione aziendale.
“Le barriere più difficili da abbattere non sono quelle architettoniche, ma quelle culturali fatte di pregiudizi”, conclude Stern. “La crescita delle imprese passa anche attraverso percorsi di responsabilità sociale che trasformano l’obbligo in valore condiviso.”