
Dopo circa tre mesi dall’entrata in vigore della Legge Sirchia contro il fumo, Acqua, società specializzata in servizi a supporto del
marketing, ha condotto un’indagine dal titolo “Gli italiani e la nuova legge anti – fumo”. La ricerca fornisce dati interessanti per capire come gli italiani hanno
reagito alla legge, ma anche un aggiornamento del numero dei fumatori, oggi quantificabile nel 26,1% della popolazione, pari a circa 14 milioni di persone. Nel
1986 (fonte Ipso) i fumatori rappresentavano il 36,2% della popolazione.
Acqua, presieduta da Davide Arduini, ha condotto 800 interviste CATI (Computer
Assisted Telephone Interviews) a un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra i 14 e i 64 anni, suddivisa equamente tra i due sessi.
Dall’indagine risulta che i fumatori sono al 47,4% maschi e al 52,6% femmine; la fascia di età in cui essi sono maggiormente concentrati è quella tra i 55 e i 64
anni con il 40,7%, seguita dalla fascia 45-54 anni con il 20,1%.
Dall’indagine emerge che dopo l’introduzione della nuova legge circa il 19,4% dei fumatori,
pari a 2,7 milioni di italiani, ha deciso di smettere di fumare. Il 37% continua a fumare come ha fatto fino a oggi, mentre il 38,8% ha ridotto il numero abituale
di sigarette (solo l’1,2% ha reagito aumentandone il consumo). Tra coloro che non hanno rinunciato al vizio, il 40% costituisce la categoria “heavy smoker” con più
di dieci sigarette al giorno, ma rimane alta anche la percentuale di coloro che ne consumano da 11 a 20 (34,5%), e significativa quella inerente alla voce “più di
un pacchetto” (9,7%).
Uno degli elementi fondamentali dell’indagine riguarda la notorietà della legge. La quasi totalità degli intervistati (94,4%) é a
conoscenza della recente introduzione della Legge Sirchia; il 46% la conosce nei dettagli, mentre circa un intervistato su due dichiara di averne solo sentito
parlare (48,4%). Il giudizio sulla nuova legge vede l’86,9% dei soggetti interpellati valutare positivamente il nuovo provvedimento, anche se, logicamente, la
composizione in percentuale del dato vede la netta prevalenza dei non fumatori (81,5% contro il 18,5% dei fumatori).
L’indagine pone agli intervistati
anche il problema della frequentazione dei locali pubblici e delle modalità da seguire sul posto di lavoro. Il 13,9% dei fumatori intervistati denuncia
l’intenzione di ridurre la frequentazione di luoghi pubblici quali bar, ristoranti o discoteche. Rimangono però invariate le abitudini di oltre l’80% dei fumatori,
mentre il 2,4% afferma addiritura che ci andrà più spesso. Sul posto di lavoro invece la soluzione più gettonata, per il 33,3% dei fumatori, è quella di uscire
all’esterno per concedersi la “pausa sigaretta”. Solo il 7,9% afferma che nelle loro aziende sono state predisposte delle sale fumatori, mentre il 21% dice di non
fumare più. Una minoranza afferma di fumare fuori dalla finestra (7,9), in bagno (2,6) o di nascosto (0,9).