5 Maggio 2005
Gli italiani e la Legge Sirchia-Un’indagine della società Acqua rivela che un fumatore su cinque ha deciso di smettere di fumare

Dopo circa tre mesi dall’entrata in vigore della Legge Sirchia contro il fumo, Acqua, società specializzata in servizi a supporto del

marketing, ha condotto un’indagine dal titolo “Gli italiani e la nuova legge anti – fumo”. La ricerca fornisce dati interessanti per capire come gli italiani hanno

reagito alla legge, ma anche un aggiornamento del numero dei fumatori, oggi quantificabile nel 26,1% della popolazione, pari a circa 14 milioni di persone. Nel

1986 (fonte Ipso) i fumatori rappresentavano il 36,2% della popolazione.

Acqua, presieduta da Davide Arduini, ha condotto 800 interviste CATI (Computer

Assisted Telephone Interviews) a un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra i 14 e i 64 anni, suddivisa equamente tra i due sessi.

Dall’indagine risulta che i fumatori sono al 47,4% maschi e al 52,6% femmine; la fascia di età in cui essi sono maggiormente concentrati è quella tra i 55 e i 64

anni con il 40,7%, seguita dalla fascia 45-54 anni con il 20,1%.

Dall’indagine emerge che dopo l’introduzione della nuova legge circa il 19,4% dei fumatori,

pari a 2,7 milioni di italiani, ha deciso di smettere di fumare. Il 37% continua a fumare come ha fatto fino a oggi, mentre il 38,8% ha ridotto il numero abituale

di sigarette (solo l’1,2% ha reagito aumentandone il consumo). Tra coloro che non hanno rinunciato al vizio, il 40% costituisce la categoria “heavy smoker” con più

di dieci sigarette al giorno, ma rimane alta anche la percentuale di coloro che ne consumano da 11 a 20 (34,5%), e significativa quella inerente alla voce “più di

un pacchetto” (9,7%).

Uno degli elementi fondamentali dell’indagine riguarda la notorietà della legge. La quasi totalità degli intervistati (94,4%) é a

conoscenza della recente introduzione della Legge Sirchia; il 46% la conosce nei dettagli, mentre circa un intervistato su due dichiara di averne solo sentito

parlare (48,4%). Il giudizio sulla nuova legge vede l’86,9% dei soggetti interpellati valutare positivamente il nuovo provvedimento, anche se, logicamente, la

composizione in percentuale del dato vede la netta prevalenza dei non fumatori (81,5% contro il 18,5% dei fumatori).

L’indagine pone agli intervistati

anche il problema della frequentazione dei locali pubblici e delle modalità da seguire sul posto di lavoro. Il 13,9% dei fumatori intervistati denuncia

l’intenzione di ridurre la frequentazione di luoghi pubblici quali bar, ristoranti o discoteche. Rimangono però invariate le abitudini di oltre l’80% dei fumatori,

mentre il 2,4% afferma addiritura che ci andrà più spesso. Sul posto di lavoro invece la soluzione più gettonata, per il 33,3% dei fumatori, è quella di uscire

all’esterno per concedersi la “pausa sigaretta”. Solo il 7,9% afferma che nelle loro aziende sono state predisposte delle sale fumatori, mentre il 21% dice di non

fumare più. Una minoranza afferma di fumare fuori dalla finestra (7,9), in bagno (2,6) o di nascosto (0,9).