7 Marzo 2002
I direttori marketing vedono un’opportunità per il mercato nel’arrivo dell’euro

La comunità di Marketing Forum, costituita da

marketing manager italiani, si è espressa sui cambiamenti del mercato legati all’introduzione dell’Euro e agli eventi dell’11 settembre. Le risposte sono state

elaborate e riassunte in una ricerca commissionata da Richmond Italia a Directa e Qmark Web Market Research. L’indagine è avvenuta in due fasi: la prima in

occasione di Marketing Forum a novembre 2001, la seconda in febbraio 2002 attraverso un questionario da compilare via internet. In totale sono stati raccolti 298

questionari.

A novembre 2001 soltanto il 24% dei direttori marketing aveva considerato l’Italia pronta per il passaggio alla nuova moneta, a febbraio 2002

il 63% dei manager afferma che il Paese si è dimostrato pronto. Le preoccupazioni iniziali dei manager relative al cambio di moneta sono passate dal 29% della

vigilia al 6% di febbraio. Diminuisce leggermente anche il timore per l’influenza negativa del passaggio all’euro sui consumi: a novembre 2001 il 34% temeva

riflessi negativi, a febbraio soltanto il 28%. Sono invece salite le preoccupazione dei direttori marketing relative all’inflazione: dal 41% di novembre al 67% di

febbraio. Secondo gli esperti intervistati i settori favoriti dal passaggio all’euro sono: turismo, finanza, telecomunicazioni, I.T., comunicazione e pubblicità,

auto e trasporti. I settori penalizzati sono invece quelli dell’ alimentare e della grande distribuzione. Interessante osservare che mentre i settori individuati

rimangono gli stessi nelle due fasi della ricerca, cresce l’ottimismo per i settori favoriti e diminuisce il pessimismo per i settori ritenuti sfavoriti. In

generale si può quindi affermare che l’arrivo dell’euro ha generato ottimismo nel mondo del marketing, viene infatti considerato un’opportunità dal 76% degli

intervistati a febbraio 2002, una crescita importante rispetto al 55% espresso del campione a novembre. L’opportunità per il marketing deriva dalla ridefinizione

delle soglie psicologiche di prezzo, che secondo il 70% dei manager sarà una ridefinizione verso l’alto provocando quindi più facilità all’acquisto.