25 Marzo 2019
I notai italiani sono i più aggiornati sulla legislazione europea

A tutto vantaggio della tutela giuridica dei cittadini italiani, il livello di preparazione e conoscenza del diritto comunitario dei notai del nostro Paese è il più elevato in tutta l’Unione Europea. Nel 2017 ben 5.937 sono state le presenze ad eventi formativi accreditati sul Diritto UE e sulle Leggi Nazionali di altri Stati membri della UE, superando per numero i colleghi francesi, spagnoli e rumeni e staccando di diverse lunghezze il resto d’Europa.

Milano 25 marzo 2019. Nell’ambito del programma di Formazione Giudiziaria Europea promosso dalla Commissione Europea, noto con il nome di “European Judicial Training 2018” e dedicato a tutti gli operatori giuridici previsti negli ordinamenti degli Stati membri (Giudici, Pubblici Ministeri, Personale Giudiziario, Ufficiali Giudiziari, Avvocati e Notai), i notai italiani sono risultati i più attenti alla formazione rispetto ai colleghi europei e hanno raggiunto con due anni d’anticipo l’obiettivo prefissato dalla Commissione Europea (formare tra il 2011 e il 2020 almeno la metà di tutti i professionisti del diritto della UE).

Nel corso del 2017, infatti, i notai italiani – 4.970 in tutta Italia – hanno partecipato a 78 sessioni di aggiornamento per accrescere le proprie competenze sul Diritto UE e sulle Leggi Nazionali di altri Stati membri. L’impegno mostrato dai nostri notai è stato tale che molti professionisti si sono iscritti perfino a più di un corso di formazione, facendo registrare un totale di 5.937 presenze. Tra queste attività, in particolare, alcune sono state realizzate dalla Fondazione Italiana del Notariato nell’ambito di progetti di formazione di carattere internazionale co-finanziati dalla Direzione Generale Giustizia e Consumatori.

L’Italia si posiziona pertanto in testa alle graduatorie nel 2017, davanti a Francia, Spagna, Romania e staccando nettamente tutti gli altri Paesi UE. Questo dato, oltre a dare lustro alla categoria rispetto ai colleghi europei, assume importanza strategica soprattutto per la tutela degli interessi dei cittadini italiani ed europei in tutti quegli ambiti del diritto anche interno che sono regolati delle norme approvate a Bruxelles. Gli elementi del diritto UE, infatti, caratterizzano sempre più la trasformazione in atto per i cittadini e le imprese europee nei più importanti passaggi della vita quotidiana; ai notai vengono richieste competenze e capacità di muoversi in ambiti internazionali per far fronte a convenzioni matrimoniali, passaggi immobiliari, testamenti e operazioni societarie.

Secondo i dati del Consiglio dei Notariati UE sono più di 8 milioni i cittadini europei che non risiedono nel proprio Paese d’origine e 2,45 milioni le proprietà immobiliari che appartengono a persone residenti in uno Stato diverso da quello in cui si trova il bene. Inoltre ogni anno in Europa si aprono 450.000 successioni che presentano una dimensione internazionale, per un valore superiore a 123 miliardi di euro. Per quanto riguarda le convenzioni matrimoniali, invece, il 13 per cento di queste viene contratto da coppie di diversa nazionalità; a questo si aggiunge che l’Unione Europea conta 16 milioni di coppie di diversa nazionalità e che il 20 per cento delle unioni civili riguarda questa tipologia di coppie.

«Nella UE sono 21 i Paesi che hanno un sistema notarile, mentre è assente nel Regno Unito, in Irlanda, Svezia, Finlandia, Danimarca e Cipro – dichiara Giovanni Liotta, Presidente di Federnotai –. È oggi fondamentale che un Notaio sia in grado di gestirei profili patrimoniali di un matrimonio o un’acquisizione aziendale sia nelle nazioni che hanno il “civil law” sia in quelle che applicano il “common law” di stampo anglosassone. I dati che emergono dallo studio europeo evidenziano gli alti standard di formazione raggiunta in Italia e l’attenzione che la professione rivolge agli sviluppi di scenario internazionale».