15 Settembre 2011
Il futuro è l’eolico offshore: quest’anno + 4,5% di installazioni in Europa In Italia previsti almeno 680 MW entro il 2020

Prosegue con successo alla Fiera di Roma Eolica Expo Mediterranean 2011. Oggi si è discusso degli impianti per energia dal vento installati in

mare. Già molto diffusi nel nord Europa, ora affrontano la sfida di un più ampio sviluppo anche nel Mediterraneo. Nel 2011, nel Vecchio Continente sono già state

installate oltre cento nuove turbine, per una capacità complessiva di 348 MW.
“Nell’ambito del settore eolico, l’offshore acquisisce sempre maggior

importanza e vede l’Europa in una posizione dominante. In particolare, nel nostro Paese si prevede di arrivare almeno fino a 680 MW installati entro il 2020, ma in

uno scenario particolarmente favorevole si potrebbe anche superare i 1.500 MW”. È quanto ha dichiarato questa mattina Bruno Baldissara di Enea, in occasione di

Eolica Expo Mediterranean 2011, il salone internazionale per l’energia dal vento, in programma fino a domani, venerdì 16 settembre, alla Fiera di Roma. “Nel nostro

Paese l’eolico offshore ha tutte le caratteristiche per contribuire sempre di più al raggiungimento degli obiettivi nazionali di produzione di energie

rinnovabili”, ha aggiunto Baldissara.

Questo avverrà soprattutto se si riuscirà ad adattare l’offshore ai nostri mari che, per la diversità dei fondali,

sono meno favorevoli rispetto a quelli del Nord. “I primi sei mesi del 2011 hanno registrato in Europa un incremento del 4,5% delle installazioni offshore rispetto

allo stesso periodo del 2010 – ha dichiarato Filippo Gagliardi di Ewea (European Wind Energy Association) – Le nuove turbine eoliche offshore sono state 101, con

una capacità complessiva di 348 MW, e sono state collegate alla rete elettrica soprattutto in Gran Bretagna, Germania e Norvegia. In Europa, inoltre, sono in

costruzione 11 parchi eolici offshore del valore di circa 8,5 miliardi di euro e con una capacità totale di 2.844 MW. La dimensione media delle turbine eoliche

offshore installate è di 3,4 MW, mentre l’anno scorso la media era stata di 2,9 MW; la distanza media dalla costa di 35 chilometri (erano 27 nel 2010) e la

profondità di 25 metri (contro 17)”.

Questo sviluppo porterà anche a un sensibile incremento di posti di lavoro. Secondo Ewea, oggi gli occupati nel

settore sono circa 200.000 e nei prossimi dieci anni, considerato il forte sviluppo proprio dell’eolico offshore, la cifra dovrebbe arrivare a circa 450.000.

L’energia eolica prodotta offshore, che nel medio-lungo termine dovrebbe contribuire fino al 10% della domanda elettrica europea, a partire dal 2025 potrebbe

addirittura contare con un numero di occupati superiore a quello degli occupati nell’eolico onshore. E nel 2030, Ewea stima che su dieci posti di lavoro nel

settore dell’energia eolica, ben sei saranno relativi all’eolico offshore.

Un notevole impulso allo sviluppo di impianti eolici marini è atteso in termini

occupazionali anche dalle attività di adeguamento e manutenzione delle reti elettriche e dalla necessità di formazione di ingegneri e tecnici.

“L’eolico

offshore viene sempre più visto come un investimento interessante – ha concluso Gagliardi – Sono già venti, infatti, le banche europee che hanno deciso di puntare

su questa tecnologia”.

“Per sviluppare adeguatamente l’eolico offshore in Italia è importante che, prima ancora di presentare i progetti, le aziende

individuino una localizzazione idonea – ha affermato Andrea Lazzari, del Ministero dell’Ambiente – Da parte nostra, infatti, dobbiamo fare con rigore scientifico

valutazioni di impatto ambientale che prevedono lo studio della natura dei fondali, la mappatura delle aree dove sono previste specie di interesse naturalistico e

l’analisi dell’avifauna”.

Tra le aree più interessanti quelle del Sud Italia e delle isole, dove già l’eolico onshore si è sviluppato maggiormente per la

ventosità più intensa. Ieri Luciano Pirazzi, segretario scientifico di Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento) ha dato una panoramica regionale dello

sviluppo dell’eolico onshore: “La maggior potenza installata si trova in Sicilia, seguita dalla Puglia, la prima a recepire le linee guida della legge 387 del

2003. Gli atteggiamenti sull’eolico cambiano a secondo di chi governa e la difficoltà maggiore con cui si scontrano gli addetti ai lavori è la carenza di una un

atteggiamento comune”.

Eolica Expo Mediterranean si tiene nell’ambito di ZeroEmission Rome 2011, la grande manifestazione dedicata a energie rinnovabili,

sostenibilità ambientale, lotta ai cambiamenti climatici ed emission trading, composta anche da CO2 Expo (cambiamenti climatici, riduzione di CO2 e mercato dei

crediti di carbonio), PV Rome Mediterranean (tecnologie fotovoltaiche per il Mediterraneo) e Solartech (energia solare termica e a concentrazione).

Domani

Eolica Expo Mediterranean si conclude con sessioni congressuali dedicate a temi quali le tecnologie e sistemi di efficienza per una migliore ottimizzazione dei

parchi eolici e il ruolo dell’inverter quale componente primario per l’efficienza e l’affidabilità dell’impianto eolico

Ulteriori informazioni su Eolica

Expo Mediterranean 2011 sono disponibili su http://www.eolicaexpo.com