20 Luglio 2010
In Sicilia parte il progetto pilota per la gestione integrata del paziente diabetico

Si è svolta oggi martedì 20

luglio presso l’Assessorato Regionale alla Salute di Palermo la conferenza stampa organizzata sul tema:”Educazione, prevenzione e diagnosi precoce del diabete

mellito di tipo 2″. L’iniziativa, supportata da Takeda Italia Farmaceutici, nasce da una proposta di sperimentazione della FIMMG (Federazione Italiana Medici di

Famiglia).

E’ stato annunciato un progetto pilota che a settembre darà il via a un nuovo modello di gestione integrata dei pazienti diabetici di tipo 2 tra

medici di famiglia e centri di diabetologia, finalizzato a migliorare l’assistenza e a ridurre le complicanze del diabete. Il progetto coinvolgerà nella fase

iniziale alcuni distretti delle province di Catania e Messina e, in funzione dei risultati ottenuti, potrà poi essere esteso al resto della regione.

In

Italia sono circa 2,5 milioni i diabetici e il 55% non è adeguatamente controllato. Al centro-sud il diabete di tipo 2 colpisce più persone e si nota una lieve

predominanza del sesso maschile (54%) rispetto a quello femminile (46%) (Fonte: Studio Quadri*). Da qui l’estrema importanza della prevenzione e del controllo,

sia per evitare l’insorgere della malattia, sia per ridurre il rischio di complicanze micro-macrovascolari (es. retinopatia, insufficienza renale, infarto, ictus)

dato che la diagnosi clinica di questa patologia è mediamente preceduta da una fase asintomatica della durata di circa sette-dieci anni.

Su queste premesse,

l’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia e la FIMMG, con il sostegno della casa farmaceutica Takeda Italia sperimenteranno un nuovo modello per la gestione

integrata del paziente diabetico. Un modello all’avanguardia che entro quest’anno coinvolgerà lo specialista e il medico di medicina generale in uno scambio di

informazioni finalizzato a migliorare il monitoraggio e l’assistenza del paziente. Nella prima fase sperimentale, il progetto pilota sarà attivo in quattro

distretti, due della provincia di Catania e due della provincia di Messina, per essere successivamente esteso a tutta la regione. Alla conferenza stampa dedicata a

questo argomento martedì 20 luglio a Palermo sono intervenuti l’assessore alla sanità della Regione Sicilia, dottor Massimo Russo; il dottor Giuseppe Noto,

dirigente servizio di programma territoriale; il dottor Domenico Grimaldi, direttore nazionale formazione quadri della FIMMG e il dottor Giacomo Caudo, presidente

regionale FIMMG; il professor Domenico Cucinotta, direttore del dipartimento di medicina interna dell’Università di Messina, il dottor Giuseppe Sanfilippo,

responsabile diabetologia e medicina interna Asp Catania, e il dottor Paolo La Commare direttore medico di Takeda Italia.

Operativamente il progetto prevede

la realizzazione di corsi di formazione con l’obiettivo di promuovere l’appropriatezza terapeutica nel percorso assistenziale. Inoltre, grande importanza riveste

in questa iniziativa il case finding (identificazione dei soggetti a rischio o non adeguatamente controllati) mediante una giornata di screening nell’ambulatorio

del medico di famiglia. Per la popolazione questo significherà effettuare una valutazione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2; mentre per i pazienti

diabetici sarà eseguita la misurazione dell’emoglobina glicosilata che permetterà di valutare il controllo glicemico, utilizzando un test semplice e rapido.

Per quanto riguarda la dinamica del progetto, gli indicatori di processo e di risultato saranno condivisi tra i referenti, i medici di famiglia e i

diabetologi. Nei pazienti a rischio saranno definiti una serie di parametri da analizzare: indice di massa corporea, glicemia, curva da carico della glicemia,

emoglobina glicosilata. Nei pazienti diabetici i parametri da tenere sotto maggiore controllo sono il controllo glicemico, la funzionalità renale, il controllo del

fondo oculare con periodici controlli.

Nell’ambito del progetto per la gestione integrata del paziente diabetico, il medico di famiglia svolgerà anche

un’attività di informazione ed educazione nei confronti dei pazienti e attuerà dei controlli, inviando al centro diabetologico coloro che necessitano di ulteriori

controlli secondo il protocollo condiviso.

Il centro diabetologico si occuperà della programmazione degli accertamenti di secondo livello, della valutazione

degli indicatori di processo e di risultato. Tra le loro competenze, anche la revisione semestrale del progetto con i referenti e i rappresentanti della medicina

generale.

* Studio QUADRI (Qualità dell’Assistenza alle persone Diabetiche nelle Regioni Italiane) fotografa la situazione in Italia per quanto concerne

la diffusione e la cura del diabete. Il campione della popolazione oggetto di indagine ha un’età compresa fra i 18 e i 64 anni.