14 Gennaio 2011
Inchiesta di Classic Voice: Scala e Santa Cecilia podi per giovani

Mentre il trentacinquenne talento

britannico Daniel Harding si appresta a dirigere Mascagni e Leoncavallo alla Scala, il mensile “Classic Voice” pubblica un’inchiesta dalla quale emerge che sempre

più i podi dei teatri italiani prestigiosi vengono affidati a giovani direttori…

Il confronto con le altre grandi realtà europee e statunitensi vede la

Scala e Santa Cecilia vantare un’età media di 45 anni circa per i 15 direttori della stagione inaugurata (con punte di rispettivamente di 29 e 26 anni) la più

giovane in assoluto… La soddisfazione del sovrintendente Lissner e i dubbi di Richard Chailly…

Dal 16 Gennaio al 5 Febbraio 2011 è in scena al

Teatro alla Scala di Milano il dittico Cavalleria rusticana e Pagliacci, celebri opere rispettivamente di Pietro Mascagni e di Ruggero Leoncavallo. Se Mario

Martone pone la sua prestigiosa firma una alla regia, la bacchetta della direzione è affidata al trentacinquenne ma già affermato Daniel Harding.

Malgrado

la giovane età il direttore inglese (nato a Oxford il 31 agosto 1975) può essere considerato un veterano delle scene, secondo un interessante trend che viene

certificato da “Classic Voice” nel numero di gennaio in edicola in questi giorni.

Il mensile dedicato alla grande musica edito da xGPublishing, presenta

infatti un’inchiesta esclusiva firmata da Mauro Balestrazzi dalla quale emerge che – contrariamente a quanto avviene in altre realtà professionali – l’Italia dei

“podi musicali” non è un paese gerontofilo. La Scala (per la lirica) e Santa Cecilia (per la sinfonica) battono per esempio i loro corrispettivi europei per l’età

dei direttori d’orchestra protagonisti delle rispettive stagioni. In allegato i dati di confronto delle età medie dei direttori dei più importanti teatri nelle

metropoli top per il settore (compreso il Metropolitan di New York).

Stéphane Lissner, sovrintendente scaligero, a questo proposito dichiara a “Classic

Voice”: “Sembra che queste generazioni nate con le tecnologie e con i linguaggi multimediali portino in sé una naturale predisposizione alla ‘forma mentis’ del

direttore d’orchestra, che ha nella lettura e nel controllo della molteplicità il suo tratto caratteristico”.

Ma il direttore Riccardo Chailly, offre uno

spunto critico: “Mi fa piacere che stiano emergendo giovani direttori di talento. Ma credo che i grandi enti lirici dovrebbero essere un punto d’arrivo e non un

punto di partenza, soprattutto per quanto riguarda i grandi capolavori. Mi pare che attorno a questo fenomeno si sia creato un vortice a volte un po’

dissennato”.

Il numero di gennaio di “Classic Voice” presenta inoltre “Classic People” il who’s who della musica classica in Italia per il 2011 e ha in

allegato 2 CD con il Brahms pianistico interpretato da Radu Lupu.