8 Agosto 2006
Jerry Rivera, il re della salsa romantica

Dall’isola di Portorico approda al Festival LatinoAmericando una star

internazionale dalla voce inimitabile

Giovedì 10 agosto a LatinoAmericando irrompe il ciclone Jerry Rivera. La sua musica, che affonda le proprie

radici nella salsa romantica, spazia dal pop, alla techno, al reggaeton, ma si riveste inconfondibilmente di sonorità autoctone tradizionali della terra da cui

proviene.

Jerry, ovvero Gerardo Rivera Rodriguez, classe 1973, si avvicina alla musica sin da giovanissimo: il padre è direttore del trio musicale Los

Barons, mentre la madre è una cantantautrice. I due genitori, consapevoli del talento del figlio, lo spronano a intraprendere la carriera musicale: Jerry incide il

suo primo disco, Empezando a vivir, a soli quindici anni.

Le fatiche successive non fanno che confermare il talento del giovane, facendogli ottenere

numerosi dischi d’ore e di platino. Nel 1995 riceve la sua prima nomination ai Grammy grazie al suo quarto disco, Magia e lo stesso anno l’artista recita nel film

I Like It Like That, consacrandosi star internazionale.

Nel 2000 Rivera si converte alla musica pop, e collabora con grandi artisti quali Carlos Santana.

In questi anni dimostra a tutto il mondo come sia in grado di dominare con maestria la sua bella voce su generi diversi lontani tra loro.

Con l’ultimo

album, Canto a mi idolo Frankie Ruiz, Jerry ritorna tuttavia al suo primo amore, la salsa romantica, attraverso un tributo a d un mostro sacro del genere, Frankie

Ruiz.

Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991, è oggi la più importante manifestazione dedicata all’America Latina. Con il passare degli anni è

diventato una tradizione della Milano d’estate, grazie soprattutto a uno spontaneo entusiasmo e a una costante attenzione del pubblico per le numerose proposte e

iniziative offerte. Un evento unico in Europa che ha un forte valore culturale, integrando l’aspetto dello svago e del divertimento con quello informativo su un

continente affascinante che da sempre è in cima all’immaginario europeo.