14 Agosto 2007
Joe Arroyo con il suo inconfondibile stile è pura energia al Festival LatinoAmericando

Un artista dallo stile

inconfondibile e unico, che con il suo lavoro trasversale influenza da più di vent’anni generazioni di salseri: ogni canzone che il colombiano Joe Arroyo

interpreta è caratterizzata da un’energia che lascerà sicuramente entusiasta il pubblico del Festival LatinoAmericando.

Non ci saranno Monchy&Alexandra

giovedì 16 agosto al Festival LatinoAmericando. Alexandra per problemi di salute legati alla sua gravidanza ha annullato tutte le date della sua tournée.

Sul palco del Festival si presenta invece un artista che sin dagli anni Ottanta è apprezzato protagonista della scena salsera: Joe Arroyo, creatore di un

personalissimo stile musicale nato dalla fusione di molteplici ritmi latini con cui è diventato famoso in tutto il mondo.

Con il suo gruppo “La Verdad” Joe

ha esplorato tutte le anime della musica latina diventando famoso con il suo personalissimo stile da lui stesso chiamato “joesón”: un mix tra salsa, merengue, soca

zouk e altri ritmi afroamericani, che gli fa guadagnare il soprannome di Sonero de la Salsa. Nel 1989, conferma nuovamente la sua abilità nel fondere esperienze

musicali diverse con l’album Fuego en mi mente, nel quale in numerose canzoni si distinguono sonorità chiaramente di derivazione africana.

Alvaro José

Arroyo González, questo è il nome completo dell’artista, nasce a Cartagena, un piccolo paese nel nord della Colombia. Cresciuto con la musica di mti come Richie

Ray e Celia Cruz, e completamente immerso nella musica dei numerosi generi latinoamericani che si suonano nella cittadina, fin da piccolo “El Joe” dimostra una

notevole propensione alla musica, cantando a 8 anni in vari locali e a 12 nel coro della cattedrale.

Dopo un periodo di impegno con gli El Hotel Americano,

Arroyo viene scoperto dal “nonno della salsa”, il bassista e compositore Julio Ernesto Estrada Rincon “Fruko”, che lo vuole nella sua band (Fruko y sus Tesos, il

più famoso gruppo di salsa della Colombia). Con il gruppo Joe suona per dieci anni, entrando così in contatto con la storica casa discografica Disco Fuentes, che

poi produrrà numerosi suoi lavori solisti: con Fruko, Arroyo registra tra le più importanti canzoni della salsa colombiana come El caminante, Tania e El ausente.

Nel corso della sua carriera solistica, Arroyo incide brani che riscuotono largo successo e che ancora oggi sono dei classici della musica caraibica: Mary,

Echao pa’lante, En Barranquilla me quedo e soprattutto l’immortale Rebelión (No le pegue a la negra), che fa scoprire a un vasto pubblico l’incredibile bravura di

Arroyo. La sua fama di riesce così a varcare i confini latinoamericani e Arroyo tiene numerosi concerti negli Stati Uniti e in Europa.

A un certo punto del

suo percorso artistico Joe ha affrontato e superato seri problemi di salute con l’aiuto della fede: un’esperienza che lo ha segnato tantissimo, ed è in questa

ottica che vanno interpretate molte sue canzoni, come la famosa A mi Dios todo le debo (“Al mio Dio devo tutto”).

Nel 2004 “El Joe” ha pubblicato l’ultimo

album, Arroyo peligroso. Accanto a questa produzione c’è anche quella dei dvd, tra cui El rey del carnaval y del caribe nel quale sono compresi due video e la

registrazione di vari concerti. L’atista si è aggiudicato per ben otto volte la Conga de Oro, il maggior premio musicale della Colombia.

In allegato un

segmento del brano Rebelión.

Orario inizio concerti: ore 21,30 circa.
Ingresso 10 euro.

Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991, è oggi la

più importante manifestazione dedicata all’America Latina. Con il passare degli anni è diventato uno dei principali appuntamenti estivi capaci di portare in

Italia la cultura, la tradizione e il calore di un grande continente. Il festival ingloba diversi aspetti: la musica, la danza, la cultura, la gastronomia,

l’artigianato e il turismo. Un evento unico in Europa, con un forte valore culturale, che integra la dimensione dello svago e del divertimento, con quella

informativa sui paesi latinoamericani che da sempre affascinano l’immaginario collettivo.