13 Aprile 2023
La panchina e l’isolotto artificiale realizzati con gli scarti della produzione ittica da Nieddittas in mostra alla Milano Design Week 2023

Grazie al progetto Vivarium, promosso da Materially e TotalTool, curato dall’arch. Giulio Ceppi, relativo ai biomateriali e al loro valore pedagogico, Nieddittas, il brand che gestisce l’intera filiera della mitilicoltura nel Golfo di Oristano, esporrà due innovative iniziative nature-based: la panchina realizzata valorizzando gli scarti della produzione ittica dell’azienda e il modellino di isolotto artificiale nato a Corru Mannu e fatto di sacchi di iuta riempiti con i gusci delle cozze

Milano, 13 aprile 2023 – Durante la Design Week milanese, dal 18 al 23 aprile, Nieddittas esporrà all’Accademia di Belle Arti di Brera (ingresso dal Cortile della Pesa) la propria filosofia aziendale fondata sulla sostenibilità e la salvaguardia ambientale. Saranno due, infatti, i progetti “nature-based” in mostra nel prestigioso contesto culturale epicentro internazionale di design, cultura, avanguardia e innovazione. Una panchina e una raffigurazione di isolotto artificiale i protagonisti del progetto Vivarium, promosso da Materially e TotalTool – per la Milano Design Week 2023 – che esplorerà il tema dei materiali bio-based e della natura come straordinaria maestra di saggezza e meraviglia: elementi fondamentali nella crescita e per il futuro delle nuove generazioni.

La panchina in mostra a Vivarium è frutto del progetto di sperimentazione Blue Eco Lab, promosso e realizzato da Nieddittas insieme alla Fondazione MEDSEA (Mediterranean Sea and Cost Foundation) con l’obiettivo di recuperare gli scarti delle produzioni ittiche attraverso la progettazione di soluzioni di eco-design. Si tratta di un rinnovato modello per esterni, a due sedute, il cui concept alla base della progettazione è nato osservando i pallets utilizzati per il trasporto dei prodotti ittici: elementi in polipropilene che, una volta utilizzati, sono destinati al ciclo dei rifiuti. «La sfida è stata quella di intercettarli e trasformarli, attraverso lo sviluppo di un processo di trattamento ed estrusione dedicato, nelle doghe che formano la seduta della panchina» spiega Francesca Figus, Marketing Nieddittas, che aggiunge: «Osservando la filiera della produzione ittica, caratterizzata da scarti di diversa natura, si è poi scelto di intercettare anche i gusci delle cozze che, da elemento di rifiuto, ora ricoprono il ruolo di elemento di supporto. Infatti, le basi della panchina sono state realizzate seguendo una ricetta unica, creata attraverso uno studio che ha permesso di definire l’esatta composizione tra l’acqua, il cemento, i gusci di cozze macinate a integrazione della sabbia e, come complemento, gli sfridi delle cave di marmo di Orosei: una filiera tutta sarda per un risultato di eccellenza». Oltre a Nieddittas e a Fondazione MEDSEA, il progetto vede anche il contributo scientifico del DICAAR – Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari.

La parola d’ordine è “economia circolare”. Quella che MEDSEA, istituzione no profit che promuove la tutela e lo sviluppo sostenibile degli ecosistemi costieri, e Nieddittas, il brand che gestisce l’intera filiera della mitilicoltura nel Golfo di Oristano, hanno posto al centro delle azioni condotte in sinergia. Come quella sul riutilizzo dei gusci dei mitili per la costruzione di un isolotto artificiale presso lo stagno di Corru Mannu (sito Ramsar di Corru S’Ittiri, Stagni di San Giovanni e Marceddì). Sostenere l’insediamento e la nidificazione di alcune specie di uccelli è l’obiettivo dell’iniziativa nata all’interno di Maristanis, progetto di cooperazione internazionale per la tutela e la gestione integrata delle zone umide costiere del Golfo di Oristano. L’isolotto ha una forma ovoidale, è lungo circa 20 mt, largo 7 mt e alto 2 mt, cioè circa 50 cm sul livello medio del mare e risulta, quindi, quasi completamente immerso nell’acqua. È formato da 2000 sacchi di iuta pieni di gusci di cozze (derivanti dalla lavorazione di Nieddittas) posizionati a circa 50 mt dalla terra ferma. L’innovazione introdotta da Nieddittas si differenzia da esperienze simili, già testate in Italia e in Sardegna, per il materiale che viene utilizzato, ovvero i gusci dei mitili derivanti dagli scarti di lavorazione. Nell’area protetta di Corru Mannu si sperimentano, dunque, soluzioni basate sulla natura (Nature-based-Solution). Recente approccio utilizzato dalla Commissione Europea per identificare strategie, azioni, interventi, basati sulla natura che forniscono servizi ambientali e vantaggi socio-economici capaci di aumentare la resilienza dell’ambiente. Ciò che accade in questo caso dove gli isolotti sono delle aree naturalmente protette dalla predazione di animali selvatici o domestici inselvatichiti o randagi; la distanza della sponda permette il passaggio di mezzi e personale lavorativo senza che si disturbi la delicata fase della nidificazione; la facilità di schermatura sulla strada adiacente la sponda più vicina facilita le osservazioni e il controllo delle strutture; l’utilizzo del progetto per azioni di divulgazione ed educazione ambientale, candidando l’area come un vero e proprio laboratorio naturalistico all’aperto.

La raffigurazione dell’isolotto sarà esposta, insieme alla panchina, nella prestigiosa cornice offerta da Vivarium che proporrà a un pubblico allargato e professionale la ricchezza di opportunità che l’uso di materiali bio-based offre oggi in termini applicativi e industriali. Materiali prodotti tanto da start-up quanto da aziende consolidate come Nieddittas, che segnano la strada fondamentale verso un uso rispettoso delle risorse del pianeta. «La panchina e l’isolotto artificiale che portiamo in mostra nell’ambito dell’autorevole settimana milanese del design incarnano non solo una strategia aziendale che guarda con attenzione a innovative soluzioni di eco-design caratterizzate da un incisivo impatto ambientale, ma rappresentano anche la nostra filosofia tesa alla salvaguardia e valorizzazione territoriale. È proprio il caso di dire che lo scarto è, per noi, la migliore risorsa per perseguire questi obiettivi», conclude Francesca Figus.