17 Febbraio 2003
La ricerca Klima rivela preoccupazioni e consumi degli italiani

La ricerca Klima rivela lo scenario dei consumi

per il 2003 e indica che l’inflazione nel 2002 si attesta sul 3,6% mentre sono forti i timori per una crescita della pressione fiscale

E’ stata presentata

giovedì 13 a Milano da ACNielsen, Nielsen Media Research, AC NielsenCRA e Pubblicità Italia, la quarta ricerca “Klima” sullo scenario dei consumi, basata su panel

telematico di 3.500 famiglie (8.225 individui oltre i 14 anni), continuativo e rappresentativo dell’universo della popolazione italiana.

Gli italiani

affermano che le maggiori preoccupazioni per il Paese sono rappresentate dal lavoro (41%) e dalla guerra (36%). Ma sono i prezzi a balzare al primo posto delle

preoccupazioni (39%) se si passa dalle quelle generali a quelle che vengono vissute come coinvolgimento personale.

E la questione dei prezzi è un punto

importante, affrontato dalla ricerca attraverso l’osservatorio continuativo su 98.000 referenze del largo consumo: i dati indicano un’inflazione del 3,6%, quindi

superiore a quella ufficiale, ma ben inferiore a quella percepita.

La sensazione di una forte flessione del potere d’acquisito si proietta anche sul futuro:

ben il 34% delle persone ritiene che i prezzi nel 2003 saliranno molto.

Uno scenario nel complesso difficile, ma non critico, come sottolinea Daniele

Tirelli, vice presidente ACNielsen: “La drammaticità del momento deriva dallo scarto tra previsioni errate e consuntivi; quella attuale è una recessione meno

violenta rispetto alla crisi del 94-95, ma più strisciante, prolungata, la cui soluzione non si è ancora delineata. Non è un caso che il permanere di una

situazione economica precaria abbia determinato un nuovo ripiegamento della propensione al consumo”.

In una situazione complessa e molto incerta, dominata

da ansia, preoccupazione e impazienza, la propensione al consumo in generale cala. Se a maggio 2001 erano solo il 7% gli italiani che prevedevano di spendere meno,

a dicembre 2002 la percentuale è salita al 17%.

Una tendenza confermata dai comportamenti: Federico Guarnieri, direttore divisione ACNielsen CRA, dice: “Si

ravvisano una minore propensione a spendere e una maggior vocazione al risparmio; sono da leggersi in questa prospettiva sia il successo dei prodotti ad alto

contenuto di servizio sia la tenuta dei prodotti di marca, sinonimo di sicurezza in un periodo caratterizzato dalla mancanza di appigli”.

Enzo Grassi,

commercial director di ACNielsen dice: “In questo scenario il prodotto di marca, e in particolare il leader di mercato, trae giovamento e incrementa le sue quote

grazie a due driver: la capacità di attrarre nuovi consumatori e la capacità di fidelizzare”.

Il potere d’acquisto potrebbe anche essere eroso ulteriormente

dalla pressione fiscale, così teme una parte crescente degli italiani: ”Nonostante si tratti di un punto centrale della comunicazione del Governo, – dice Daniele

Tirelli – gli italiani che si attendono una maggiore pressione fiscale passano dal 20% del novembre 2001 al 28% del dicembre 2002”.

Dunque, si sente il

bisogno di mettere da parte per un futuro incerto, come conferma anche il 42% di persone che oggi vorrebbero lavorare di più per poter guadagnare di più.

Nella ricerca Klima viene analizzata anche la situazione degli investimenti pubblicitari, divisa per settore e mezzi, con confronti internazionanali. Paolo

Duranti, managing director Nielsen Media Research, ha presentato le previsioni relative all’Italia: “II 2003 chiuderà a +0,6%, saldo derivante dalla crescita di

settori come tlc e finanza e dalla flessione di settori caratterizzati da consumi stagnanti. Ma il secondo semestre andrà meglio del primo e aprirà la strada alla

vera ripresa, annunciata per il 2004”.

La ricerca analizza poi nel dettaglio la situazione economica, del lavoro e del risparmio, le prospettive del

mercato, le tendenze della distribuzione e dei consumi.