24 Luglio 2007
La seconda settimana di agosto ospita sul palco del Festival grandi artisti della tradizione latina e gli idoli delle nuove generazioni

Le sonorità afro de Los Gaiteros de San Jacinto, la salsa di Tony Vega e Ray Sepùlveda, il merengue de Los Hermanos Rosarios e degli Oro

Solido. Le nuove tendenze di Pitbull e per concludere una stella della Walk of Fame di Hollywood, Israel Cachao Lopez. Al Festival LatinoAmericando dal 6 al 12

agosto.

La seconda settimana di agosto del Festival LatinoAmericando si apre con un omaggio alla tradizione colombiana: Los Gaiteros de San Jacinto si

esibiranno lunedì 6 agosto. Il gruppo, fortemente legato al territorio d’origine, deve il suo nome a uno strumento a percussione tipico colombiano, la gaita,

rimasto come eredità della cultura africana. A guidare la formazione oggi è il maestro Pascual Castro Fernandez, accompagnato da valenti gaiteros, che con la loro

musica mixano suoni tipicamente colombiani come quelli della cumbia, con i ritmi del son montuno, della bachata e del merengue pomba. Due canzoni particolarmente

significative di questo gruppo sono Pluma e Ahora mas que nunca. Il gruppo è stato fondato a San Jacinto in Colombia nel 1950 da Toño Fenández, cantautore di

canzoni entrate ormai nella tradizione musicale colombiana, come La Maestranza, El Morrocoy e Candelaria.

Influenze e terre salsere martedì 7 agosto con

Tony Vega. L’artista è un grande interprete portoricano della salsa romantica dai toni swing, capace di creare un suono semplice e pulito e uno stile fresco e

moderno in cui si ritrovano radici tradizionali e un tocco di romanticismo. Grazie alla sua voce potente e a una istintiva abilità e capacità di suonare nella

migliore tradizione dei soneros, Tony Vega si è distinto come artista di spessore, perfezionato da una esperienza ventennale con i grandi della salsa. Verso la

fine degli anni ’80 Tony Vega inizia a lavorare con Eddie Palmieri, prestando la propria voce all’album La verdad che permetterà a Palmieri di vincere il suo

quinto Grammy Award. Il 1988 segna il debutto dell’artista come solista, con l’album Yo me quedo!, che riscuote un grande successo, come del resto l’album

successivo, Lo mio es amor, con cui l’artista vince un disco d’oro. Nel 1991 Uno Mismo conquista il disco di platino, grazie anche al successo di brani come Uno

Mismo, Esa Mujer, Dame Tiempo e Ya Es Tiempo De Olvidar. Con questo album Tony Vega diventa una vera star richiesta nei principali eventi e show internazionali di

musica latina. Tra gli altri album: Aparentemente, Si Me Miras a Los Ojos, Tony Vega, Greatest Hits, Hoy Quiero Cantarte, Hablando del Amor del 2000 e Despues de

Todo del 2001. Come ogni martedì le donne che arrivano entro le 22 entrano gratis.

Dalle terre salsere, alla Repubblica Dominicana, al merengue: Los

Hermanos Rosario arrivano al Festival mercoledì 8 agosto per presentare la loro Antologia musical, l’album che contiene i brani più coinvolgenti dei loro

trent’anni di carriera. Si tratta di un appuntamento imperdibile con un gruppo che è considerato uno dei più importanti esponenti del merengue a livello mondiale.

L’orchestra è stata formata nel 1978 da alcuni fratelli della famiglia Rosario e conosce il successo abbastanza rapidamente. Già nel 1983 si svolge la loro prima

tournée internazionale. Gli album Acabando e Otra vez consacrano Los Hermanos Rosario come una delle orchestre di merengue più seguite nella Repubblica Dominicana,

grazie a canzoni come Rubia de fuego, Ingrata e Mi tonto amor. Da allora un successo dopo l’altro con i vari LP che contengono brani famosi come La Duea del swing,

Bomba, Cumande, Loquito por ti, Dime e Esa morena. Tra i vari album da ricordare Insuperable, che contiene brani come Brindame una copa, Desde que la vi e Mil

horas, e Los mundialmente sabrosos, con Amor amor, che nel 1993 diventa la canzone latina più sentita in Usa e in America Centrale.

LatinoAmericando

propone il concerto di un grande divo delle nuove generazioni: il palco giovedì 9 agosto si movimenta con le nuove tendenze e le sonorità più in voga dell’estate

2007 con Pitbull, il fenomeno della nuova generazione dei rapper latini. L’artista, per la prima volta a Milano, dopo aver preso parte al singolo Lollipop di

Luther Campbell è arrivato al successo globale nel 2004 con il supertormentone Culo inciso in collaborazione con Lil Jon. Armando Christian Pérez, questo è il suo

vero nome, è uno dei più importanti esponenti del crunk, sottogenere del rap/hip-hop la cui particolarità è la presenza di fischi o speciali beat piuttosto

potenti. Il giovane rapper coniuga la conoscenza di molteplici culture e stili musicali a un forte radicamento nella tradizione della sua terra d’origine, Cuba.

Nei suoi pezzi Pitbull combina il crunk con hip hop, reggaeton e dance hall. Pitbull ha lavorato con Lil Jon e The Eastside Boyz all’album Kings of Crunke.

SignificatIve anche le collaborazioni con altri importanti esponenti del reggaeton, come Zion Y Lennox, Daddy Yankee e Don Omar. Il suo primo album è M.I.A.M.I.:

Money Is A Major Issue che ha venduto più di 200.000 copie e ha confermato il grande talento di questo artista. Nel 2006 Pitbull ha registrato Nuestro Himno in

collaborazione con Wyclef Jean, Carlos Ponce e Olga Tañón. Alla fine dell’anno scorso è uscito l’album El mariel, il cui primo singolo è Bojangles.

Dopo

essersi esibito al Madison Square Garden e al Radio City Music Hall Ray Sepùlveda, uno dei più grandi artisti che si esibiscono al Festival, sarà sul palco venerdì

10 agosto. I suoi tour in Europa e soprattutto in Italia sono sempre seguiti con grande entusiasmo dai fan numerosi e appassionati. Grandi le collaborazioni che

hanno scandito le tappe della sua carriera: prima fra tutte la sua partecipazione alla registrazione del 100° LP di Tito Puente, The Mambo King. Il suo più grande

successo è tuttavia la celebre canzone No vale la pena in duo con Johnny Rivera. Il suo ultimo album Salsabor contiene il brano Volveré con l’arrangiamento del

trombettista portoricano Humberto Ramìrez. Ray Sepùlveda registra i suoi primi album prima con La Sociedad 76 Orquestra e dopo con la Fania. Nel 1983 l’artista

passa alla Johnny Ray Orquestra pubblicando l’album Salsa con clase. Gli anni ’80 consacrano a pieno il successo dell’artista, dal momento in cui firma brani

prestigiosi come Mascarada e Bandolera e pubblica due album di spessore quali Un poquito mas e Con sabor. Nel 1994 arriva l’album Llegaste tu, che lo porta in

giro per il mondo cantando anche brani di salsa in inglese come Superstar, You are my lady e Dreaming of you. Nel 1997 produce De todo un poco, che contiene il

singolo La dama de mis amores, cantata con Tito Nieves, un altro grande interprete salito sul palco del Festival.

LatinoAmericando offre al suo pubblico un

altro concerto di grande merengue. Ritmo trascinante e ballerini “esplosivi” in azione sul palco del Festival sabato 11 agosto con lo spettacolo proposto dal

gruppo newyorkese Oro Solido. La giovane band celebre per i suoi spettacoli dal vivo davvero elettrizzanti che hanno già conquistato un posto nel cuore di tutti

gli amanti del merengue. Nel 1994 gli Oro Solido pubblicano il loro primo album che contiene il singolo Esta cache, brano di successo tra tutti gli appassionati di

merengue. Nel 1995 esce Y sigue el cache e nel 1996 Internacional, con le canzoni La tanga, El vacilón e Las mujeres quieren machos. I due anni seguenti vedono

l’uscita degli album El poder de New York e El presidente del merengue. Nei primi anni del 2000 gli Oro Solido sono entrati in diverse compilation e hanno già

pubblicato delle raccolte dei loro più grandi successi tra cui Best of the best del 2006.

Domenica 12 agosto è serata di mambo, e che mambo! Sul palco ci

sarà Israel Cachao Lopez, l’artista conosciuto come uno dei padri fondatori dell’ipnotico sound del mambo che ha contribuito a rendere popolare al di fuori dei

confini cubani, in particolar modo negli Usa nei primi anni ’50. Dopo anni difficili Cachao ha raggiunto un meritato successo: il suo album Cuba Linda ha avuto

una nomination al primo Latin Grammy Awards di Los Angeles. Israel e suo fratello Orestes compongono centinaia di canzoni capaci di influenzare profondamente la

musica cubana tra gli anni ’30 e gli anni ’50. Creano un nuovo genere musicale, il mambo, miscelando il danzòn cubano con ritmi africani. Nel 1937 è proprio

Israel Cachao Lopez a comporre il brano Mambo, che è considerato il primo mambo della storia. L’artista cubano ha suonato con diverse orchestre, tra cui la

Fajardo y sus Estrellas e la Charlie Palmieri Orchestra. Nella sua carriera Israel Cachao Lopez ha pubblicato diciannove album, ha vinto diversi Grammy Awards sia

per i suoi lavori, sia per il contributo che ha dato ad album di famose star della musica latinoamericana. Nel 2005 ha vinto il Grammy per il brano Ahora si, dopo

il grande successo ottenuto nel 1999 con Cuba Linda. E’ entrato nel Walk of Fame di Hollywood e suo nipote, Orlando “Cachaito” Lopez è stato uno dei musicisti dei

Buena Vista Social Club. Su di lui è stato fatto anche un documentario prodotto nel 1993 dall’attore Andy Garcia e intitolato Cachao… como su ritmo no hay dos.

Orario inizio concerti: ore 21,30 circa.
Ingresso 10 Euro tutti i giorni, tranne il lunedì 6 Euro, il venerdì e il sabato 15 Euro. Il martedì le donne

entrano gratis fino alle 22.

Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991, è oggi la più importante manifestazione dedicata all’America Latina. Con il

passare degli anni è diventato uno dei principali appuntamenti estivi capaci di portare in Italia la cultura, la tradizione e il calore di un grande continente. Il

festival ingloba diversi aspetti: la musica, la danza, la cultura, la gastronomia, l’artigianato e il turismo. Un evento unico in Europa, con un forte valore

culturale, che integra la dimensione dello svago e del divertimento, con quella informativa sui paesi latinoamericani che da sempre affascinano l’immaginario

collettivo.