18 Luglio 2007
La svolta di Tego Calderón, l’evoluzione musicale e l’impegno sociale

Venerdì 20 luglio il palco del Festival

LatinoAmericando verrà animato da un artista versatile e interessante, un rapper di grande valore che della innovazione ha fatto il suo marchio distintivo. Tego

Calderón è un ottimo esempio di come la buona qualità possa unirsi a un largo successo di pubblico.

Venerdì 20 luglio sul palco del Festival

LatinoAmercando sarà in scena la sperimentazione e fusione musicale di Tego Calderón. L’artista, famoso anche per aver interpretato insieme a Daddy Yankee il

famoso tormentone de “La Gasolina”, è diventato il simbolo di una evoluzione musicale dopo che ha deciso di contaminare il reggaeton con generi come la salsa e il

rock, ottenendo un prodotto decisamente innovativo.

Tego Calderón è un artista la cui carriera musicale ha subito recentemente una svolta interessante: se

già i suoi primi lavori avevano riscosso un successo straordinario grazie alla proposta musicale di un reggaeton crossover in cui si mischiavano vari generi

diversi, il terzo e ultimo album, The Underdog, uscito l’anno scorso, rispecchia una raggiunta autocoscienza critica che lo ha portato a ripensare alla sua

posizione all’interno del panorama musicale. Definito il reggaeton come troppo commerciale, troppo simile alla pop music tanto da vietarne l’ascolto ai suoi

bambini, Tego Calderón ora propone un prodotto le cui sonorità blues, rock e salsa lo rendono decisamente innovativo.

Parallelamente ha modificato il modo

in cui si presenta al pubblico: ora ha deciso di non portare più le catene, gli anelli e i diamanti che contornavano il suo abbigliamento. Il motivo di questa

presa di posizione è nel documentario Bling’d: blood, diamonds and hip-hop, girato in Sierra Leone insieme agli artisti Raekwon e Paul Wall. Il film tratta del

ruolo dell’hip-hop nel commercio sanguinoso dei diamanti. Ancora interessato a problematiche di carattere sociale della sua città natale, Tego Calderón di recente

ha recitato nel film Illegal tender uscito proprio nel 2007, basato su di una vicenda di violenza urbana.

All’inizio della sua carriera il rapper

portoricano è divenuto famoso grazie alla proposta musicale di un reggaeton che supera i confini convenziali: un mix di generi diversi abbinati a testi che

trattano dei problemi dei portoricani e di tematiche quali il razzismo, l’ineguaglianza e il ghetto.

Nato a Porto Rico ma trasferitosi poi a Miami, Tego

Calderón entra in contatto per molti anni con l’hip hop nordamericano. Grazie all’influenza dei suoi stessi genitori, forti appassionati di Ismael Rivera e del

suo rivoluzionario modo di suonare la salsa, la sua formazione musicale risulta sfaccettata e variegata, solido punto di partenza per una carriera musicale

all’insegna della sperimentazione.

E’ grazie alle percussioni che Calderón crea il suo stile personale: salsa, plena, dancehall e hip-hop sono gli

ingredienti di una miscela musicale che viene ben presto apprezzata da altri rapper, che gli chiedono di collaborare per i loro album. E’ del 2002 il suo primo

lavoro, El Abayarde, che da subito si fa notare: il disco vende 50.000 copie solo il primo giorno e, dopo soli tre mesi, il concerto al Roberto Clemente Coliseum

in San Juan dà il tutto-esaurito.

Lanciato come icona internazionale del reggaeton e dell’hip-hop latino grazie al successo riscosso davanti al

numerosissimo pubblico presente al Madison Square Garden di New York nel 2003, negli anni seguenti Calderón non si ferma e produce degli album decisamente

interessanti. Dopo aver vissuto a Miami, fa uscire El enemy de los Guasibiri: è un album molto incisivo, tanto che riesce a rompere definitivamente le barriere

culturali tra madrelingua spagnoli e statunitensi, coinvolgendo un pubblico non solo latinoamericano.

Orario inizio concerti: ore 21.30 circa.
Ingresso

15 euro

Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991, è oggi la più importante manifestazione dedicata all’America Latina. Con il passare degli anni è

diventato uno dei principali appuntamenti estivi capaci di portare in Italia la cultura, la tradizione e il calore di un grande continente. Il festival ingloba

diversi aspetti: la musica, la danza, la cultura, la gastronomia, l’artigianato e il turismo. Un evento unico in Europa, con un forte valore culturale, che integra

la dimensione dello svago e del divertimento, con quella informativa sui paesi latinoamericani che da sempre affascinano l’immaginario collettivo.