30 Agosto 2023
L’Associazione EBS scrive alle istituzioni per mettere a disposizione i suoi impianti e gestire i residui forestali derivanti da condizioni climatiche avverse
In seguito alla situazione di emergenza in cui si sono trovate quest’estate diverse regioni italiane a causa delle avversità climatiche, gli operatori industriali associati a EBS si sono resi disponibili per il ritiro del materiale schiantato prodotto in eccesso, facilitandone lo smaltimento e reimpiegando la biomassa per la produzione di energia. Gli associati reputano necessaria una revisione del quadro legislativo, fonte di diverse interpretazioni per la natura ampiamente discrezionale della materia e l’assenza di un quadro giuridico univoco.
30 agosto 2023 – EBS ha scritto ai ministeri dell’Ambiente e della sicurezza energetica e dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per mettere a disposizione gli impianti dei propri associati per la gestione del territorio nello stato di emergenza, in seguito agli eventi atmosferici avversi che hanno colpito durante l’estate alcune regioni tra cui Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Trentino-Alto Adige. La lettera evidenzia la necessità di ridefinire il quadro legislativo inerente il regime dei rifiuti e la gestione dei sottoprodotti tramite una interpretazione uniforme riguardo la possibilità di destinare tali residui a combustione per l’ottenimento di energia.
Gli operatori industriali EBS che producono energia rinnovabile da biomasse solide hanno sottolineato nella lettera come il loro intervento possa supportare gli enti pubblici territoriali a smaltire l’eccesso di offerta di residui legnosi, soprattutto nelle aree colpite da nubifragi e trombe d’aria. In questo modo quello che è per le amministrazioni pubbliche un gravoso costo di smaltimento diventa una voce di possibile ricavo. Gli operatori del settore delle biomasse solide sostengono infatti il costo di tali materiali che rappresentano il combustile delle centrali per la produzione di energia rinnovabile immessa in rete.
Il presidente di EBS, Antonio Di Cosimo, afferma: “La nostra proposta è di considerare residuo forestale, quindi escluso dal regime dei rifiuti, il legno vergine abbattuto e schiantato a terra in seguito a calamità naturali ed eventi atmosferici avversi e derivante dalla messa in sicurezza del patrimonio arboreo pubblico e privato”. Si tratta di uno di quegli interventi necessari ed indispensabili a promuovere fattivamente l’economia circolare e avviare azioni di prevenzione del territorio, come riporta la lettera di EBS la cui richiesta si unisce a quella di FIPER (Federazione di produttori di energia da fonti rinnovabili) precedentemente inviata alle istituzioni.
L’esclusione del legno vergine dal regime rifiuti derivante dalla filiera citata permetterebbe alle amministrazioni pubbliche di poter contare sulla filiera energetica per far fronte all’emergenza, azzerare e/o ridurre considerevolmente i costi di reimpiego, mettere in sicurezza il territorio in tempi rapidi nella certezza e legalità di diritto.
Per un impiego e una gestione corretti da ogni punto di vista, l’Associazione EBS ha chiesto ai ministeri destinatari della lettera precise indicazioni da condividere con gli enti locali relativamente a modalità e procedure, requisiti per individuare la biomassa di legno vergine, regole per il successivo conferimento o ritiro agli impianti autorizzati e per il trasporto verso le centrali.