22 Ottobre 2025
			Le best practices di Villaggio Amico al 1° Convegno dell’associazione AGIRE
			
Il direttore generale di Villaggio Amico, Marina Indino, ha illustrato l’approccio centrato sulla persona della comunità sanitaria basato sulle reali esigenze degli ospiti e sulla personalizzazione delle attività.
Milano, 22 ottobre 2025 – Villaggio Amico ha preso parte, attraverso la partecipazione del direttore generale, Marina Indino, al 1° Convegno dell’Associazione infermieristica Gerontologica gerIatrica Ricerca ed Etica (AGIRE) dal titolo “L’impatto dei modelli person centred care sulla qualità di vita e benessere delle persone anziane con demenza”.
Nel suo intervento, intitolato “I servizi residenziali e semiresidenziali centred care: l’esperienza del Villaggio Amico”, Marina Indino ha illustrato il modello “centred care” applicato nella comunità sanitaria di Gerenzano (VA) per migliorare la qualità di vita delle persone con demenza. Si tratta di un approccio personalizzato che tiene conto delle specifiche esigenze di ogni individuo. Grazie a figure specializzate che concorrono ad una cura centrata sulla persona, questo modello permette una iperpersonalizzazione di tutte le attività che, data la natura della demenza, a lungo termine vanno riformulate in base al variare della malattia.
Sono stati poi condivisi dati significativi sul numero di persone accolte, sui servizi offerti da Villaggio Amico e sulle modalità di accoglienza, con un’enfasi particolare sull’importanza della formazione continua per il personale e il coinvolgimento attivo delle famiglie. Coinvolgimento che avviene anche attraverso le tantissime attività che la comunità sanitaria organizza sul territorio come Comunità amica delle persone con demenza, tra cui formazione sul territorio MMG, farmacie, bambini e ragazzi; valutazioni e screening gratuiti per la prevenzione; eventi e iniziative socio-ricreative per persone con demenza e famiglie.
“Il nostro obiettivo è creare un ambiente che favorisca il benessere fisico e mentale, promuovendo attività che stimolino la socializzazione e la partecipazione attiva. Perché la qualità di vita non è solo ridurre i sintomi, ma far emergere la persona dietro la demenza”. – ha commentato Marina Indino.
 
					 
		